Perché dovresti provare una lampada SAD se soffri di depressione invernale
La lampada SAD può essere un valido aiuto nel combattere la depressione invernale. Vediamo come funziona e quali sono le controindicazioni.
La lampada SAD può essere un valido aiuto nel combattere la depressione invernale. Vediamo come funziona e quali sono le controindicazioni.
La depressione invernale è un problema serio di cui non si parla mai abbastanza. Per contrastarlo, sono utili speciali tipi di lampade, chiamate lampade SAD – dall’inglese seasonal affective disorder – in grado di compensare l’assenza di luce naturale e dare immediato sollievo.
Nelle fredde e buie giornate invernali molto persone sono colpite da un generale senso di malessere che provoca un abbassamento dell’umore e dell’energia, una maggiore stanchezza e irritabilità, nonché un senso generale di tristezza.
In questi casi si tende a dormire e a mangiare di più, e ci si sente pigri e demotivati. Questo disturbo emotivo stagionale può essere combattuto efficacemente con la terapia della luce.
La ricerca ha infatti dimostrato che le lampade o le scatole luminose che imitano la luce solare possono stimolare la produzione di serotonina – un neurotrasmettitore che regola l’appetito e migliora l’umore – e combattere i sintomi del SAD. Oltre il 60% delle persone che hanno provato questo trattamento si è detto molto soddisfatto dei risultati ottenuti.
La lampada SAD è un dispositivo medico e per questo bisogna sceglierla con attenzione, partendo dalle dimensioni. È assolutamente indispensabile, inoltre, che sia dotata di filtro anti-ultravioletti.
“In Italia questo prodotto non è dispensato dal Servizio sanitario nazionale”, ha affermato Giancarlo Cerveri, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Psichiatria di Lodi, in un’intervista al Corriere della Sera. “Pertanto chi volesse procurarselo deve affidarsi a rivenditori che propongono lampade con buone caratteristiche pur non avendo i controlli previsti per i dispositivi di tipo medico”.
Ma come si usano queste lampade? Solitamente si consiglia di stare seduti vicino alla lampada per circa mezz’ora ogni mattina. Benché possa sembrare una terapia semplice da mettere in atto, non lo è affatto: per far sì che funzioni, infatti, occorre regolare l’intensità e l’angolazione della luce e scegliere il giusto tipo di lampada (o scatola). È consigliabile, inoltre, eseguire il trattamento sempre alla stessa ora del giorno.
Proprio a causa della difficoltà di applicazione, si consiglia di mettere in pratica la terapia sotto la guida di un operatore sanitario.
La terapia della luce può non essere la soluzione migliore se hai problemi agli occhi o non sopporti l’esposizione prolungata a una luce intensa.
In questo caso esistono diverse altre soluzioni su cui ripiegare, come la simulazione dell’alba: una lenta e graduale introduzione in camera da letto della luce mattutina ti permetterà di svegliarti in modo meno brusco, senza intaccare il tuo umore.
“Esistono anche altre possibili cure”, ha dichiarato il dottor Giancarlo Cerveri, “come il triptofano, un amminoacido che si può assumere sotto forma di integratore e che una volta entrato nell’organismo si trasforma in serotonina: potrebbe essere un modo per spingere l’organismo ad incrementare la produzione di questo neurotrasmettitore nel periodo invernale. Su questo intervento esistono degli studi, ma non ci sono dati sufficienti per ritenerlo sicuramente efficace. Alcuni autori hanno proposto con risultati interessanti l’utilizzo della melatonina per riportare in ritmo il ciclo sonno-veglia, che nei soggetti che soffrono di SAD è spesso alterato”.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
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