L’ultima moda sbarcata nel nostro paese direttamente dalla Francia è quella dei superalcolici utilizzati come collirio.

Bicchieri di vodka o whisky versati negli occhi per raggiungere lo sballo in pochi minuti, un modo rapido e veloce che fa sì che gli effetti dell’alcool arrivino direttamente al cervello, soprattutto perché generalmente è accompagnata da una grande ingestione di alcool e assunzioni di droghe: un mix di sostanze pericolose per la salute.

Questo è l’Eyeballing, una pratica pericolosa e da evitare perché se ubriacarsi fa male, assorbire gocce di alcoolici dagli occhi ne fa ancora di più.

 

Si sa che i giovani sono sempre alla ricerca del divertimento estremo e della novità ma questa purtroppo fa rima col pericolo… L’alcool negli occhi provoca una forte irritazione nelle pupille che comporta una distorsione delle immagini; quindi uno sballo sia visivo che organico che però può portare a svenimento.

Una tendenza bizzarra che comporta irritazioni, lacerazioni, bruciori, lesioni alla cornea, lacrimazione, impossibilità di aprire gli occhi fino ad arrivare alla perdita della vista o al trapianto di cornea obbligatorio.

Ma il dato allarmante è che il dolore e la paura di arrivare alla cecità non sembra preoccupare più di tanto i giovani.

Il tam-tam dei social network poi è poi deleterio per la diffusione capillare di questa moda, sono tantissimi infatti i video postati su Youtube in cui si vede chiaramente che la modalità tipica è appoggiare con forza la bottiglia direttamente sugli occhi forse per raggiungere più in fretta i picchi di ebbrezza e per permettere al corpo di assorbire ancora più alcool possibile.

«Tutto nasce da una leggenda metropolitana – spiega Gianni Testino, vice presidente della Società Italiana di Alcologia e responsabile del Centro Alcologico Ligure all’ospedale San Martino – Quella che l’alcool entri in circolo molto prima se assorbito dagli occhi. Un’idea che non ha alcun fondamento scientifico ma che si è diffusa molto in fretta tra i giovani».

Una falsa credenza perché l’alcool in circolo poi è poco ma è l’etanolo che crea più conseguenze perché essendo tossico produce delle alterazioni, come le allucinazioni, che si avvicinano molto ai sintomi di una qualsiasi droga e purtroppo sinonimo di divertimento per i ragazzi.

Eyeballing è una ulteriore tendenza pericolosa che non fa che confermare un’evidenza allarmante: ormai sempre più minorenni soffrono di dipendenza da alcool.

 

Perché i giovani ne cadono vittime?

I ragazzi oggi cercano pratiche estreme, l’alcool può essere definito una droga a tutti gli effetti, ancor più pericolosa perché legale ed a basso costo e che troppo spesso viene proposto come un valore positivo, uno status symbol che deve essere presente ad ogni evento altrimenti non è assicurato il divertimento.

Questi i motivi alla base della propagarsi dell’assunzione di alcool tra le fasce più giovani della popolazione.

Molto spesso l’alcool diventa il protagonista nella vita di adolescenti con una personalità debole e fragile, con una famiglia sempre meno presente, tutti elementi che li spingono a cercare stimoli per dimenticare, per non pensare ai problemi, alle difficoltà relazionali e sociali che si possono incontrare e vivere in un periodo delicato come quello dell’adolescenza.

Attraverso facebook i giovani si danno appuntamento nelle piazze dove si incontrano ed iniziano a bere non tanto per socializzare quanto per intossicarsi collettivamente; un gioco pericoloso che può essere evitato facendo rispettare le leggi in materia e promuovendo una campagna di sensibilizzazione sul messaggio che bere si può ma senza esagerare e che l’alcool non è poi così necessario per divertirsi.

 

Se assistete ad episodi simili o se conoscete qualcuno che ne fa uso non esitate a sottolineare che sono attività dannose.

La dipendenza da alcool non è uno scoglio insormontabile, intraprendere un percorso di psicoterapia è l’arma migliore per farvi fronte e per trovare un valido sostegno per uscirne.

Parliamone insieme e senza impegno!

 

Dott.ssa Cristina Colantuono

Cristinacolantuono@gmail.com

 

Grazie alla Dott.ssa Simona Falasca per l’aiuto nella stesura

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