Il linguaggio del corpo dice moltissimo di noi: come ci muoviamo nello spazio, se e quanto gesticoliamo, in che modo ci relazioniamo fisicamente con le persone che ci circondano. Gesti come toccarsi i capelli, muovere i piedi o mettere le gambe accavallate, che potrebbero sembrare involontari e senza senso, hanno invece un loro ben preciso significato.

Le gambe accavallate, nello specifico, anche se richiamano immediatamente sensazioni di fascino e seduzione (complici anche le rappresentazioni cinematografiche), indicano più che altro disagio o bisogno di protezione. Entriamo più nello specifico della semiologia del corpo, disciplina che studia proprio i gesti e i movimenti di un corpo, dunque i segni non verbali.

Gambe accavallate e linguaggio del corpo

Le nostre emozioni, le nostre sensazioni, i nostri sentimenti non vengono solo espressi attraverso le parole, perché più o meno inconsapevolmente li comunichiamo anche col nostro corpo. Quante volte ci ritroviamo ad accavallare le gambe, magari mentre siamo in attesa o durante un appuntamento?

Il primo significato a cui si pensa è senza dubbio un messaggio di seduzione. Non a caso basti pensare che in Cina e Thailandia è vietato accavallare le gambe e in Arabia non si devono mai incrociare né ci si può sedere in modo che si vedano le suole delle scarpe, perché ritenuto osceno e irrispettoso. Anche il galateo reale impone di non accavallare mai le gambe, come dimostra Kate Middleton nelle apparizioni ufficiali: non assume mai quella posizione, vietata a tutte le lady.

Ma incrociare le gambe in realtà esprimerebbe più una sensazione di disagio e una necessità di protezione: quando si è completamente rilassati e a proprio agio si tende a non farlo. E più sono strette le gambe più è elevato il bisogno di protezione che si sta richiamando. Vanno chiaramente presi in analisi, in questa valutazione, anche altri atteggiamenti, dall’inclinazione del busto in avanti all’eventuale chiusura delle braccia. Va valutata in particolare la posizione del piede: quando la punta è rivolta verso l’interlocutore è un segnale di interesse e buona predisposizione nei suoi confronti.

Gambe accavallate: motivi per cui fa bene

Accavallare le gambe è un’abitudine comune tra le donne, soprattutto quelle che trascorrono molte ore sedute. Chi trascorre una vita sedentaria, magari passando molto tempo al pc o alla scrivania, è bene che cambi posizione più volte, che si alzi e magari faccia qualche piccolo esercizio di stretching tra una sessione di lavoro e l’altra. E anche se stare con le gambe accavallate può sembrare comodo, in realtà è poco salutare per le gambe, la schiena, le ginocchia e la circolazione.

Quindi sì a non restare nella stessa posizione troppo a lungo, ma mantenere le gambe accavallate solo per pochi minuti e non per tempi prolungati.

Gambe accavallate: 5 motivi per cui fa male

Linguaggio del corpo a parte, venendo a questioni più strettamente fisiche, accavallare le gambe ha molti “contro”, dovuti principalmente al suo essere una postura poco naturale, che genera:

  1. problemi posturali (nella zona lombare principalmente), dovuti al mantenimento di una posizione non eretta;
  2. maggiore pressione sanguigna, che aumenta perché i vasi che si diramano dalle ginocchia vengono schiacciati e viene pompato più sangue verso il cuore;
  3. affaticamento delle articolazioni delle ginocchia, premute le une sulle altre;
  4. dolori al collo a causa della torsione della spina dorsale;
  5. problemi al bacino, poiché è ruotato, contratto e sotto sforzo.

Il consiglio degli esperti, chiamati in causa anche dal Wall Street Journal in merito alla questione delle gambe accavallate, è quello di rimanere in questa posizione pochissimi minuti, il tempo di un caffè. Il dottor Naresh C. Rao, specialista in medicina osteopatica presso il NYU Langone Medical Center di New York City, ha chiarito quanto le gambe e la loro postura influiscano sul benessere del corpo e ha anche sfatato un mito: quello del rapporto diretto tra gambe accavallate e vene varicose. Queste ultime sono legate più a fattori ereditari, a età e problematiche di sovrappeso e non ci sono studi scientifici che dimostrino una loro correlazione con il sedersi in maniera scorretta.

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