“Toccati le tette”: il video che ogni donna dovrebbe vedere
Si chiama "Toccati le tette", ed è il video che ogni donna dovrebbe ricordare di vedere per controllare lo stato di salute del proprio seno.
Si chiama "Toccati le tette", ed è il video che ogni donna dovrebbe ricordare di vedere per controllare lo stato di salute del proprio seno.
Si chiama “Touch your tits“, ed è un video che ricorda quanto l’autopalpazione sia uno degli strumenti fondamentali nella prevenzione del tumore al seno, che resta il più diffuso tra la popolazione femminile mondiale.
Ad avere l’idea la giornalista Mona Chalabi e la regista Mae Ryan, autrici della serie sulla sessualità femminile Lettere dalla vagina.
Conoscere il proprio seno, ed effettuare spesso l’autopalpazione, permette di individuare in maniera tempestiva eventuali cambiamenti “sospetti”, per rivolgersi quindi al proprio medico di fiducia, eppure sono ancora molte le donne che non la praticano, spesso per paura o confusione.
“Touch your tits“, letteralmente “tocca le tue tette”, fornisce dunque semplici ma utilissimi consigli per effettuare l’autopalpazione al meglio, e per ricordare la sua importanza.
Peccato che il messaggio, pur se socialmente utilissimo, non sia stato apprezzato proprio da tutti, tanto che sui social non sono mancate reazioni contrariate e persino disgustate. Mae Ryan ha raccontato a Vogue di aver ricevuto commenti tipo “Come vi permettete di mettere una cosa del genere online?”, spiegando però che
Queste reazioni, ovviamente, rendono questo video ancora più importante, perché questa è la mentalità prevalente nella società.
Come sia nata l’idea della clip, invece, lo ha raccontato Mona Chalabi: tutto è partito dopo l’incontro che le due hanno tenuto al festival di Internazionale a Ferrara.
Una donna che è medico si è avvicinata e mi ha detto: ‘Ho avuto il cancro al seno, per favore fate qualcosa su questo argomento’.
La stessa donna ha consigliato a Mona di procedere all’autopalpazione, ed è proprio così che la giornalista ha trovato tre noduli (fortunatamente benigni) non visibili con la mammografia, a causa della densità del suo seno.
Anche se è stato spaventoso, ora so che un nodulo non è necessariamente maligno e che se dovessi avere il cancro al seno le possibilità di sopravvivenza sono molto alte, specialmente se riesco a trovare il nodulo molto presto.
In gallery vi spieghiamo quali sono i sintomi da tenere d’occhio quando osservate il vostro seno; perché, se è vero che il 90% dei noduli non è una forma tumorale, è altrettanto vero che un’attenta opera di controllo e di prevenzione è la cosa migliore per conoscere e preservare la salute del proprio corpo. Ce lo dobbiamo.
Come si legge sul sito della Fondazione Veronesi, ogni cambiamento del tessuto mammario deve essere valutato: attenzione quindi a nuovi nodulo sotto seno o ascella.
Gonfiore del seno o di una parte di esso, assieme all’irritazione della pelle del seno, possono essere altri segnali.
Altro campanello d’allarme è un rossore diffuso attorno all’area del capezzolo.
Se non avete mai avuto capezzoli introflessi e ora li avete, o se i capezzoli emettono delle secrezioni, è opportuno sottoporsi a degli esami specifici.
Traumi, dolore, volume del seno sono spesso considerati i primi tre fattori ritenuti, più di altri, responsabili dell’insorgenza di un tumore del seno. Ma, come spiega Francesco Schittulli, Senologo-chirurgo e Presidente della LILT, sul sito di Fondazione Veronesi
In genere le forme iniziali non provocano dolore. Esso è di norma correlato alle naturali variazioni degli ormoni durante il ciclo mestruale e solo di rado, nello 0,4% dei casi, a lesioni maligne.
Lo stesso va detto del dolore traumatico che è spesso la conseguenza (e non l’origine) della scoperta di una lesione in realtà già esistente.
Non incidono sullo sviluppo di forme tumorali nemmeno le protesi estetiche, che tuttavia possono rendere maggiormente difficoltosa una diagnosi o l’identificazione di un nodulo. L’agoaspirato non favorisce in alcun modo la diffusione di cellule tumorali, ma è necessario per arrivare a una corretta definizione della natura della lesione.
Non risultano affidabili nemmeno i marcatori CEA e CA 15.3 per la diagnosi precoce, dato che l’aumento è solamente associato quando ormai la patologia è in fase molto avanzata. Non vi è infine alcuna evidenza scientifica che l’utilizzo dei deodoranti (o la depilazione ascellare) si correli allo sviluppo di un tumore al seno.
Cosa ne pensi?