Il sorriso, la pettinatura bizzarra, il successo che il mondo del Web gli aveva spalancato.
Quando a suicidarsi sono le celebrità, o comunque personaggi che, visti da fuori, fanno la vita che la gran parte di noi può a malapena sognare, ci restano sempre grandi interrogativi.
Come se il solo fatto di essere ricco e famoso fosse motivo sufficiente per amare incondizionatamente la vita, e il più delle volte commentiamo le notizie delle morti illustri con quel pizzico di indignazione che sentiamo persino doverosa, perché il punto di vista da cui partiamo è “Cos’aveva da lamentarsi questo”?.
L’equazione, però, non è così semplice, e il vecchio adagio per cui “i soldi non fanno la felicità” è, ahimé, evidente in questi casi nella sua elementarità. Perché le star, i vip, i personaggi che ammiriamo e seguiamo sui media, non sono immuni dalla tristezza, dalla depressione, da quel genere di disturbi mentali che anzi, spesso la celebrità o presunta tale, passati i deliri di onnipotenza, svaniti i grandi successi e tutto il resto, acuisce in maniera impietosa.
Di esempi, solo negli ultimi anni, ne abbiamo tantissimi, da Amy Winehouse fino a Chester Bennington, passando per Chris Cornell o Rick “Zombie boy”.
L’elenco potrebbe però essere lunghissimo, e a questo oggi si aggiunge anche lo youtuber Etika, nome d’arte di Desmond Amofah. 29 anni, un grandissimo successo da gaming blogger con un canale YouTube da oltre 142 mila seguaci e profili social seguitissimi, sopratutto da quell’esercito di giovanissimi che nelle nuove star dei social media vede delle vere e proprie divinità personificate.
Appunto, con una simile schiera di buone qualità cosa avrebbe spinto Etika, all’apice della fama, a togliersi la vita?
Su YouTube il ragazzo ha pubblicato un video, l’ultimo, di poco più di sette minuti in cui, passeggiando per le strade di New York, snocciola un lungo elenco di scuse: ai genitori, alla compagna, ai follower. Video che poi è stato rimosso dalla piattaforma diretta da Susan Wojcicki per “ridurre il potenziale di atti di autolesionismo, video che esprime idea suicida”, ma che è successivamente stato ripubblicato altrove, YouTube compreso. Nonostante sia reperibile un po’ dappertutto, abbiamo scelto di non mettere il link del filmato.
Perché la cosa importante non è fare del voyeurismo spicciolo sugli “ultimi minuti prima della tragedia”, quanto riflettere sulle parole di Desmond- Etika, che danno tutto la misura di un senso dell’oppressione dato anche e soprattutto dal dover rispondere alle aspettative altissime di chi ti ha eletto a suo guru moderno.
Quel sentirsi in dovere di essere sempre all’altezza per non restare schiacciati dal peso di quella stessa fama che si è a lungo cercata e che, di colpo, diventa un’arma a doppio taglio; quella che pretende sempre da te qualcosa, di più, fino a sormontarti del tutto.
È chiaro che la colpa non sia “dei social”, ma certamente la consapevolezza di dover costantemente reggere il confronto con la propria fama, unito a dei preesistenti problemi di natura mentale, quelli che Etika stesso ammette nei video e che già in passato gli erano costati diversi arresti e non pochi guai, crea un mix che, nel suo caso, si è dimostrato letale.
Scomparso il 20 giugno, questa almeno la data in cui la famiglia ha fatto denuncia alla polizia, è stato lo stesso NYPD a dare notizia della sua morte, attraverso un tweet.
We regret to inform that Desmond Amofah aka Etika has been found deceased. https://t.co/sedwZZxglw
— NYPD NEWS (@NYPDnews) 25 giugno 2019
Per uno strano gioco del destino, la notizia del suicidio di Etika ha viaggiato su quella stessa Rete che a quanto pare lo ha intrappolato e costretto al faccia a faccia coi suoi demoni, tanti.
Sfogliate la gallery per scoprire chi era Etika.
L'ultimo video
Ho allontanato molte persone, e ora sono solo – si sente nell’ultimo video pubblicato da Etika sul suo canale YouTube, TR1Iceman – Ho tradito tutti. […] Mi dispiace per chi ho tradito, spero che la mia storia possa aiutare altri in futuro […] È stata una vita divertente, so che il mondo non mi dimenticherà […] I social media, la salute mentale… Ma non è stata colpa loro, è stata colpa mia.
Etika nel video sembra molto lucido, è anche sorridente. Chiaramente, le cose stavano un po’ diversamente, e queste sue parole oggi vanno lette come un vero e proprio addio alla vita.
Un passato da modello
Prima di intraprendere l’avventura da gaming blogger, Etika è stato un modello, attività che occasionalmente ha continuato a svolgere fino al 2015. L’esordio nel mondo di YouTube come esperto di video giochi, invece, è del 2012
Il suo canale era stato cancellato
Nell’ottobre 2018 il suo canale YouTube, che all’epoca contava 800 mila follower, è stato chiuso per aver violato le norme in materia di pornografia. Quello stesso anno Etika è stato bandito anche da Twitch per aver usato un insulto omofobico durante una diretta.
Dopo questi eventi, Desmond ha scritto dei messaggi piuttosto criptici sui social media, inclusa la frase “È tempo di morire”. Di fronte alla preoccupazione dei fan, lui aveva confermato di stare bene, e si è scusato per quelle parole su Reddit.
Tormentato
Il 16 aprile 2019, Desmond ha twittato che si sarebbe suicidato con una pistola che aveva comprato in un negozio di armi a Long Island, cosa che ha portato al suo arresto e al ricovero in ospedale. Alice Pika, che ha frequentato Etika dal 2011 al 2017, ha detto che stava bene, e che lo stava “tenendo d’occhio”.
Giorni dopo, lo youtuber ha pubblicato una foto di se stesso con in mano una pistola che secondo Pika era falsa.
I guai con la legge
Il 29 aprile, dopo aver twittato vari messaggi criptici, antisemiti e omofobi, Etika ha bloccato i suoi amici intimi, e ha trasmesso un video di se stesso, in diretta, detenuto dalla polizia.
È stato arrestato di nuovo quella stessa settimana per aver avuto una rissa con un agente di polizia.
Su Internet è arrivato a definirsi “L’anticristo” e a dire di voler “purificare tutta la vita”.
La scomparsa
Attorno alle 20 del 20 giugno la sua scomparsa è stata segnalata al Dipartimento di Polizia di New York. La sua ultima interazione online è stata un commento di YouTube dal suo canale TR1Iceman alle 22:30 circa del 19 giugno. , in un video con la canzone di Travis Scott 90210.
Il ritrovamento del corpo
Il 22 giugno, i suoi effetti personali sono stati trovati sulla passerella pedonale del Manhattan Bridge, compresi uno zaino, un portafogli, una borsa per laptop, un cellulare, un cambio di vestiti e una console Nintendo Switch. La sera del 24 giugno, un corpo è stato avvistato vicino al molo 16, a circa mezzo miglio (0,8 km) lungo l’ East River,da dove sono stati recuperati gli oggetti di Amofah, e riportato alla polizia di New York. La mattina del 25 giugno, la polizia di New York e i servizi medici di emergenza hanno confermato che il corpo era di Etika, e che la morte è sopraggiunta per annegamento.
Le reazioni dopo la morte
Mentre, dopo la notizia del suo suicidio, le piattaforme di social media sono finite nell’occhio del ciclone per rappresentare luoghi a rischio per chi soffre di forme depressive o malattie mentali, i fan di Etika su Twitter e nelle e-mail hanno chiesto a YouTube di ri-caricare il suo ultimo video come simbolo della tragedia. È stata avviata una petizione su Change.org, che ha raccolto oltre 380.000 firme, per chiedere il ripristino del suo canale originale per preservare la sua eredità.
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