Marco Bocci: "Dopo la malattia ho capito di non essere invincibile"
Per la prima volta Marco Bocci ha parlato del motivo per cui è finito in ospedale nel 2018. E dell'insegnamento che la paura per la malattia gli ha lasciato.
Per la prima volta Marco Bocci ha parlato del motivo per cui è finito in ospedale nel 2018. E dell'insegnamento che la paura per la malattia gli ha lasciato.
Le più attente di noi ricorderanno che la scorsa estate Marco Bocci è finito in ospedale, scatenando la preoccupazione della moglie Laura Chiatti e di tutti i fan del “vicequestore” Domenico Calcaterra della serie TV Squadra antimafia. Ne avevamo parlato anche noi.
Al momento i due attori, insieme dal 2014, avevano deciso di mantenere il massimo riserbo sui motivi per cui Marco era finito in ospedale, limitandosi a un generico “è lì per dei controlli”.
Solo ora l’attore umbro ha deciso di parlare della ragione che lo ha costretto al ricovero, e della grande paura passata. Tutto a causa di un banalissimo herpes, una malattia che tutti noi avremo provato almeno una volta nella vita.
Non ho capito subito cosa mi stava succedendo – ha spiegato Bocci nel salotto televisivo di Domenica In – per più di qualche giorno non sono stato cosciente. È successo che avevo le difese immunitarie basse e l’herpes anziché spuntare sulle labbra, come di solito, è arrivato al cervello. Aveva preso la parte della memoria e della parola e rischiavo grosso. Per fortuna i medici mi hanno salvato in tempo.
Da lì Bocci, che presto vedremo anche negli inediti panni di regista in A Tor Bella Monaca non piove mai, in arrivo il 28 novembre, ha capito quanto fosse fondamentale il supporto della moglie, ma anche la sua vulnerabilità.
Sfogliate la gallery per leggere altre dichiarazioni di Marco.
A Domenica In Marco ha parlato dell’herpes che gli ha fatto rischiare la vita e di quanto sia stata importante la moglie Laura:
Laura è stata tempestiva nell’aiutarmi quando mi sono sentito male a casa. Viviamo tutti la nostra vita pensando di essere invincibili. La reazione che ha scatenato in me questa vicenda è stata quella di godermi ogni momento della vita, senza troppe elucubrazioni mentali.
Io vengo dalla provincia, non avevo agganci – ha raccontato nel novembre 2019 a Verissimo – Vent’anni fa era tutto più complicato. Avevo necessità e bisogno di esprimermi, di poter dire la mia. L’ho sempre fatto attraverso il mio mestiere, facendo l’attore.
Quell’etichetta arriva dal fascino dei personaggi che interpreto – ha detto a Vanity Fair nel 2016 – Più che impallinare con lo sguardo, nella vita ho sempre puntato sul carattere.
Laura Chiatti e Marco Bocci hanno davvero bruciato le tappe: conosciutisi a casa di amici comuni nel 2013, dopo la fine della relazione di lui con Emma, si sono sposati nel 2014 e in 20 mesi hanno avuto due figli, Enea e Pablo.
Da allora non si sono mai fatti mancare dediche social e non solo, a riprova di un sentimento che è andato solo in crescendo.
Il 28 novembre debutterà nelle sale A Tor Bella Monaca non piove mai, esordio alla regia per Marco Bocci. Il film è ispirato al suo stesso romanzo, uscito per la prima volta nel 2016, che ha segnato il debutto come scrittore per lui.
Questo film mi ha dato la possibilità di esprimermi, di buttare fuori la mia creatività, di raccontare certe persone, certi luoghi, certi ambienti, di raccontare le difficoltà che hanno le persone più fragili a fare i conti con una vita severa – ha raccontato a Verissimo – Il primo giorno è stata un’emozione pazzesca.
Avevo 19 anni e mi ero iscritto ad Architettura quando ho incontrato Giorgio De Virgiliis, un attore già settantenne venuto a vivere in una torre della campagna umbra con la moglie e un bimbo di tre anni – ha detto sempre a Vanity Fair – Mi raccontò che voleva avvicinare dei giovani per mettere su una compagnia amatoriale di teatro. Al primo incontro portai diversi amici, al secondo ero da solo. Con il tempo siamo riusciti a fondare un’associazione culturale per allestire qualche spettacolo. Fino a quando ho capito che volevo provarci sul serio.
Marco è diventato noto al grande pubblico per il ruolo del commissario Nicola Scialoja nella serie televisiva Romanzo Criminale e del vicequestore Domenico Calcaterra nella serie TV Squadra antimafia.
Fra gli altri personaggi “cult” dell’attore umbro c’è l’agente sotto copertura Solo nell’omonima serie del 2016.
Cosa ne pensi?