Cosa succede al nostro corpo quando svapiamo VS quando fumiamo
L'Organizzazione Mondiale della Sanità invoca una legislazione ad hoc per le sigarette elettroniche: ecco quali sono i rischi per la salute.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità invoca una legislazione ad hoc per le sigarette elettroniche: ecco quali sono i rischi per la salute.
Le sigarette elettroniche sono diventate nell’immaginario collettivo un device che non solo aiuta a smettere di fumare ma inoltre non comporta danni sulla salute. La verità però è che rispetto alle sigarette di tabacco si tratta di una novità, quindi gli studi sul campo sono relativamente pochi al momento per stabilire gli effetti con estrema certezza.
Le sigarette iniziarono a spaventare (e non a torto) fin dalla fine degli anni ’50, quando i primi studi iniziarono a diffondersi negli Stati Uniti e iniziò a formarsi una consapevolezza: il fumo fa male.
Nel frattempo, in questi giorni, si è registrata purtroppo la prima morte per lo svapo.
Come riporta Fanpage, il Dipartimento di Salute Pubblica dell’Illinois, negli Stati Uniti, ha annunciato il decesso di un uomo – la cui identità non è stata diffusa – a seguito di una malattia polmonare causata dalla sigaretta elettronica. Inoltre 200 persone si sarebbero ammalate per la stessa causa, in gran parte giovani o adolescenti, tanto che le autorità stanno indagando su 153 casi di malattie polmonari in 16 diversi Stati.
Tra i sintomi: dolore al torace, difficoltà a respirare tra i più diffusi, ma anche vomito, diarrea e affaticamento. Tuttavia, spunta l’ipotesi che le e-cig usate da questi pazienti non siano state acquistate tutte da rivenditori autorizzati.
Da allora a oggi, moltissime nazioni occidentali si sono attrezzate per abbassare il consumo di sigarette: in Italia, per esempio, ci sono i corsi gratuiti in molte sezioni della Lega Tumori, non si può fumare nei luoghi chiusi anche per evitare il fumo passivo agli incolpevoli frequentatori di questi locali – dai cinema ai bar – fino alle immagini inquietanti e gli avvisi sui pacchetti.
Le cose potrebbero cambiare anche per le sigarette elettroniche, dato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è pronunciata sul tema del rischio per la salute che esse rappresentano.
Le e-cig non sono innocue – scrivono dall’Oms – e i governi che non le hanno vietate dovrebbero prendere in considerazione la loro regolamentazione come prodotti dannosi, inserendole nell’elenco dei prodotti del tabacco, prodotti che imitano il tabacco oppure in una categoria ancora più specifica. […] Sebbene il livello di rischio non sia ancora stato stimato in modo definitivo, le sigarette elettroniche sono senza dubbio dannose per la nostra salute e dovrebbero pertanto essere soggette a regolamentazione.
Come riporta Donna Moderna, si stima che in tutto il mondo ci siano 1,4 miliardi di fumatori e che ogni anno solo in Italia il fumo “tradizionale” causi 80mila morti. E inoltre non è corretto dire che le sigarette elettroniche aiutino a smettere di fumare, perché il 75% delle persone che “svapano” fumano anche tabacco. Anzi, il 50% fuma indifferentemente la sigaretta tradizionale e quella elettronica.
È il medico, al momento, l’unico baluardo che aiuti davvero nella lotta al fumo (tanto che i volontari che fanno i corsi alla Lega Tumore sono quasi sempre medici in pensione).
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire i potenziali rischi delle sigarette elettroniche e quelli certi delle sigarette di tabacco.
Secondo l’Oms, dato che le sigarette elettroniche contengono nicotina (che è una droga, seppur legale), si possono riscontrare effetti a lungo termine sul cervello. Il rischio maggiore è quello di una dipendenza che poi porti direttamente al tabacco o alla cannabis – dato che gli adolescenti statunitensi già utilizzino l’e-cig per svapare quest’ultima.
Uno studio dell’Università di New York pubblicato dalla National Academies of Sciences afferma, a seguito della revisione di 800 ricerche sulle sigarette elettroniche, che queste emettano molte sostanze potenzialmente nocive, che presentano un carattere cancerogeno e mutagenico. E non bisogna lasciarsi influenzare dal loro numero: le sigarette di tabacco contengono 7000 sostanze potenzialmente nocive, le e-cig “solo” 370. Ma non sono comunque poche.
La Stanford University ha pubblicato uno studio sull’American College of Cardiology, affermando che le e-cig possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari per via della presenza di aromi come mentolo e cannella, a causa del surriscaldamento del device e la produzione di carbonili.
Come riporta GreenStyle, nello specifico un altro rischio con l’e-cig è quello di infarto o ictus. A dirlo è la Stanford University sul Journal of the American College of Cardiology. Il problema sarebbe nei liquidi della ricarica, in particolare al contenuto di nicotina che potrebbe indurire le arterie.
Uno studio della Harvard TH Chan School of Public Health dice di aver trovato tracce microbiche nell’81% dei campioni analizzati di cartucce e ricariche delle sigarette elettroniche. La presenza di funghi e batteri potrebbe far sviluppare asma e infiammazioni polmonari.
Come riporta il Telegraph, secondo uno studio dell’Università del Kansas, le sigarette elettroniche accrescerebbero del 55% il rischio di ansia e depressione, oltre che di infarto (30%). Gli scienziati, basandosi sulle risposte di 96.467 persone intervistate dal National Health Interview Survey tra il 2014 e il 2017, hanno realizzato queste stime. Tuttavia hanno anche ribadito come le sigarette di tabacco accrescano anch’esse il rischio di infarto (+165%), malattie coronariche (+94%) e ictus (+78%). E anche esse darebbero una propensione ad ansia e depressione.
Molti fumano le sigarette elettroniche pensando di tutelare i propri polmoni. Ma non c’è niente di più sbagliato. Secondo quanto riporta GreenStyle, a dirlo è uno studio dell’Università di Rochester, pubblicato su Tobacco Control. Gli scienziati hanno parlato di potenziali reflusso, malattie cardiache, tumori ai polmoni.
I ricercatori hanno messo a confronto 641 utilizzatori di e-cig, 8525 fumatori tradizionali, 1106 fumatori di entrambi i tipi di sigarette e 17899 non fumatori. È emerso anche il rischio 1,7 volte maggiore di sviluppare disturbi respiratori rispetto ai non fumatori. Insomma, meglio stare alla larga da sigarette di qualunque tipo.
My Personal Trainer ha schematizzato i danni delle sigarette tradizionali. Per l’apparato respiratorio si registrano: aumento di muco, bronchite prima cronica e poi acuta, enfisema polmonare, irritazioni e infezioni varie e asma. Naturalmente tra i rischi c’è anche il cancro.
Tra i rischi primari delle sigarette tradizionali ci sono l’innalzamento della pressione arteriosa, così che in secondo luogo potrebbero generarsi infarti, ictus, impotenza nell’uomo, demenza, invecchiamento della pelle.
Le sigarette tradizionali causano menopausa precoce e tumore all’utero. In gravidanza, possono causare problemi di sviluppo mentale e fisico nel bambino, fino al rischio di aborto, parto prematuro e neonato sottopeso. Naturalmente non si dovrebbe fumare neppure in allattamento, perché la nicotina passa attraverso il latte materno.
Oltre a tumori alla vescica e ai reni, fumando sigarette tradizionali si accresce il rischio di gengiviti e ulcere gastro-duodenali.
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