Sappiamo bene che, ancora oggi, parlare di mestruazioni può mettere a disagio alcune donne, per non parlare poi di quanti siano ancora i paesi nel mondo dove il ciclo mestruale rappresenta un vero e proprio tabù, e le donne durante quei giorni vengono emarginate dalla vita sociale, culturale e religiosa della comunità. Come se il ciclo fosse una vera e propria colpa da espiare con l’isolamento, o una manifestazione di impurità.

Oltre al fatto che, ovviamente, non c’è proprio nulla di scandaloso o sconveniente nell’argomento, però, c’è da dire che le mestruazioni sono una fase fisiologica che accomuna tutte le donne in ogni parte del pianeta, comprese quelle che non hanno i mezzi economici per poter provvedere alla propria salute in quei giorni, da analgesici e antidolorifici per attenuare la sofferenza dovuta a crampi e mal di testa, fino agli assorbenti. Spesso infatti tendiamo a dare per scontata la spesa, relativamente contenuta certo, ma pur sempre obbligatoria, per l’acquisto di tamponi o assorbenti, eppure non sono poche le donne che faticano notevolmente per sostenerla, e non parliamo necessariamente solo delle senzatetto, che naturalmente devono affrontare difficoltà estreme per convivere con il ciclo.

Nel nostro paese, tanto per fare un esempio, assorbenti igienici, tamponi, coppe e spugne mestruali sono ancora considerati beni accessori (al pari dei prodotti hi-tech, per intenderci) e hanno perciò una tassazione fissata al 22%, ma nessuno sembra pensare a quella fascia di popolazione con un reddito ben al di sotto della soglia di povertà.

Qualcosa sembra però essere recentemente cambiato in Scozia dove, dall’11 luglio scorso, nella città di Aberdeen sono stati presi i primi provvedimenti mirati proprio a contrastare la cosiddetta “povertà mestruale”, attraverso un’iniziativa che, nei prossimi sei mesi, distribuirà assorbenti e materiale indispensabile durante il ciclo mestruale alle donne con reddito basso.

Secondo quanto riportato da Dave Simmers, capo esecutivo di CFINE (Community Food Initiatives North East) al sito scotsman.com,  il governo di Edimburgo ha messo a disposizione dell’organizzazione 10 mila sterline per rifornire 1000 donne a basso reddito del necessario per affrontare le mestruazioni.
Simmers ha dichiarato:

Siamo a conoscenza di questo problema da molti anni, dopo aver sentito parlare di difficoltà da parte delle donne che vengono ai nostri banchi alimentari. È chiaro che i prodotti sanitari siano costosi e possano avere prezzi esorbitanti per molte donne che non hanno denaro a sufficienza. La ragione principale che ha acuito i problemi della popolazione povera è l’attuazione della riforma del benessere. Ci sono enormi problemi e ritardi causati dal lancio dello Universal Credit.

L’iniziativa di distribuzione di assorbenti e tamponi interesserà varie organizzazioni come Cyrenians, Women’s Aid e HomeStart, ma anche tre scuole secondarie e il North East Further Education College. Questo perché, come spiegano molte unioni di insegnanti, prima fra tutte la Educational Institute of Scotland, la più importante, il ciclo mestruale può tenere bambine e ragazze che vivono al di sotto della soglia di povertà lontane da scuola durante il ciclo, proprio per l’incapacità economica e la condizione di indigenza in cui vivono le famiglie.
Quello promosso dal CFINE può essere considerato un esperimento pilota sulla scia di una proposta di legge, attualmente in corso di consultazione al parlamento scozzese, avanzata dalla portavoce laburista, Monica Lennon, che ha commentato dicendo:

Sono contenta che la campagna che ho iniziato abbia spinto i ministri dello Scottish National Party ad agire, ma la realtà è che le donne e le ragazze hanno urgentemente bisogno di azioni a livello nazionale ora. Questa iniziativa è un passo gradito nella giusta direzione, ma dobbiamo andare molto avanti per aiutare le donne e le ragazze in tutto il paese che stanno affrontando una lotta mensile per accedere ai prodotti di cui hanno bisogno. Dobbiamo porre fine alla povertà mestruale e migliorare l’accesso ai prodotti sanitari in tutta la Scozia, e per questo motivo presto avvierò una consultazione che darà a tutte le donne in Scozia il diritto di accedere a questi prodotti gratuitamente, indipendentemente dal loro reddito.

I risultati di questo periodo di prova semestrale, che interesserà sette aree critiche del territorio, saranno infatti utilizzati dal governo scozzese per elaborare le future politiche da attuare a livello statale. Con l’auspicio di abbattere del tutto le barriere e garantire a tutte le donne una vita serena e normale, anche nel periodo del ciclo.

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