Ilaria

chiede:

Buongiorno Dottoressa, mi chiamo Ilaria e ho un problema che a lei sembrerà poco ma le assicuro che non ho così. Ho 24 anni e sono terribilmente timida, è così da sempre.

Il fatto è che è sempre più un problema che mi condiziona nella vita di ogni giorno. Quando qualcuno mi parla divento totalmente rossa, ho battiti accelerati, sudorazioni alle mani e succede persino che faccia fatica a rispondere.

Non è solo una questione caratteriale: mi capita di dare esami e prendere voti molto più bassi della mia preparazione, proprio perché di fronte al professore dimentico cose che sapevo fino a 3 minuti prima e che subito dopo so.

L’approccio con i ragazzi è pessimo e temo che così facendo non riuscirò mai a sfruttare al meglio le opportunità, nella vita privata e da studente o più avanti lavorativa.
Come posso superare questa mia eccessiva timidezza?

Utente

risponde:

Cara Ilaria,
parli di un lato di te che abbraccia diverse situazioni e contesti: il rapporto con gli altri, la performance nello studio, il tuo modo di affrontare il mondo.

Per senso comune e per la diffusa abitudine di paragonarsi a stereotipi e modelli perfetti, sembra una situazione totalmente negativa… e invece ti stupisco e dico che non è così!

La tua timidezza, insicurezza, paura sono caratteristiche tipiche di te, parlano di te, dei tuoi meccanismi interni, del tuo funzionamento. Sono elementi che ti frenano nelle situazioni che hai descritto ma sono anche compagne di viaggio, guidano la tua vita, le tue scelte, ti tengono lontana da situazioni difficili o pericolose per te, sono gli strumenti che usi per affrontare il mondo.

Forse ti fanno sentire a disagio perché ti vedi diversa dagli altri ma sei sicura che gli altri non hanno debolezze, insicurezze e dubbi?
Perché non ti senti perfetta? Ma chi lo è? Perché non ti senti padrona di te, subisci la timidezza e concentri tutte le tue energie a pensare a quanto è sconveniente ed a reagire ad essa?

Ecco, questo è il problema. Non ti opporre ad una caratteristica di te che ti rende speciale rispetto agli altri (né migliore, né peggiore) ma osservala, conoscila nel profondo, individua gli elementi che la costituiscono e quindi la sua funzione. Perché sei così? A cosa ti serve la timidezza? Da cosa ti difende? Che vantaggi ha per te? Da cosa ti tiene lontana? Cosa racconta di te?

Poi ti dico un’altra cosa: non si nasce timidi! Lo sei diventata dopo esperienze che hai fatto, moniti che hai ascoltato, rimproveri che hai ricevuto, interpretazioni, pregiudizi e falsi miti che ti hanno accompagnato nella tua crescita. Domandati quindi perché sei diventata timida?

E soprattutto impara a conoscere il tuo corpo ed a comprendere le motivazioni alla base dei messaggi che manda: perché diventi rossa? Cosa stai dimostrando agli altri?
Cosa provi? Cosa succederebbe se invece di far parlare il tuo corpo, verbalizzassi il messaggio a voce?

Ricorda poi che il disagio è alimentato da te e solo tu puoi neutralizzarlo: all’esame di dimentichi le cose, ti concentri sui concetti per ricordarli e più ti concentri, più vai in ansia, più vai in ansia e più la memoria si blocca…. È un cane che si morde la coda!

E allora perché non trasformare la timidezza in ironia? Invece di esigere il voto alto perché non ridi di te quando ti blocchi pur sapendo la lezione ? Invece di sforzarti, perché non ti lasci andare?

Avvicinati al nemico, studialo… e vedrai che riuscirai a sconfiggerlo !

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento