Lisabeth59

chiede:

Sto soffrendo da un anno di ansia e di attacchi di panico, ora ovunque vada c’è sempre una paura costante, una paura incontrollabile e a molto spesso sopraggiunge la paura più grande: quella di morire. Non so più che fare, sono disperata. Ho fumato per un po’, adesso vorrei fumare di nuovo, ma sono come bloccata e non capisco il perché.

Utente

risponde:

Cara Lisabeth,
qualche settimana fa ho risposto ad una ragazza che come te era condizionata da episodi di attacchi di panico. Anche a te quindi fornisco la stessa risposta: è importante che tu abbia individuato la causa del tuo disagio, ora sai contro cosa devi impegnarti a combattere! Parliamo poi di un disturbo molto diffuso ma comunque facilmente risolvibile, quindi parti dal presupposto che puoi migliorare la tua vita e che finalmente puoi tornare a vivere in serenità e tranquillità di nuovo! Tieni conto poi che dal punto di vista biologico la paura è una reazione universale, fisiologica ed innata che ha una funzione protettiva: ci avverte di un pericolo e ci spinge a metterci al riparo.

Invece l’attacco di panico si basa sulla paura ma è un disturbo che si autoalimenta da solo perché attiva un circolo vizioso: vivi una situazione che la tua mente percepisce come pericolosa, il tuo corpo reagisce con i sintomi legati alla paura e questi sintomi sommati alla paura creano l’attacco di panico perché interpretati come minaccia alla propria salute. Ora quindi tu hai concretizzato nella morte l’oggetto della paura, condizionando la tua vita e rendendolo ormai una costante cronica. La responsabilità di questo meccanismo quindi ce l’hai tu… Sei tu quindi che lo attivi e lo mantieni perché interpreti e gestisci la tua vita in funzione di ciò che attiva il panico. La morte è quindi un elemento protagonista nella tua gestione del panico, in altre persone può essere la vista di un cane, il guidare la macchina, prendere l’ascensore o attraversare una piazza affollata. Fumare è un palliativo, devi agire in altro modo. Il primo consiglio che mi sento di darti è quello di rivolgerti ad uno psicologo: prendi appuntamento, parla con lui di questa situazione e saprà consigliarti sul da farsi. Nel frattempo puoi fare qualcosa DURANTE l’attacco di panico: individua i sintomi dell’attacco e durante lo stesso concentrati sul respiro, seguendo con consapevolezza l’immissione di aria e l’emissione successiva, mantieniti in movimento e parla con qualcuno di quello che stai vivendo. Si tratta poi di impegnarti per massimo 20 minuti… Di solito non dura di più un attacco di panico! Infine puoi agire preventivamente, quindi PRIMA che tu ne rimanga vittima: modifica la sua importanza, comincia a non dargli più tutto questo potere considerando che non dovrà più essere lui a condizionare la tua vita ma tu a controllare lui. Ci sono strategie specifiche da mettere in atto in tal senso ed il più indicato per illustrartele è uno psicologo che instaura con te un rapporto stabile e individuale.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento