Dopo essere guariti dal Covid è possibile tornare alla vita che si faceva prima dell’arrivo della pandemia? Secondo un articolo del New York Times la protezione massima si otterrebbe solo in caso si contragga il virus prima o dopo essersi vaccinati. Ma anche in questo caso occorre esercitare cautela.

Secondo quanto affermato da un team di scienziati statunitensi, chi ha contratto Covid 19 prima o dopo essersi vaccinato svilupperebbe la cosiddetta immunità ibrida, una protezione molto forte data dalla combinazione degli anticorpi vaccinali con quelli naturali.

Le ricerche su Google riguardo questa “super immunità” sono aumentate del 550% negli Stati Uniti negli ultimi tre mesi, secondo i dati di Google Trends.

Tuttavia, benché alcuni medici e immunologi concordino sul fatto che l’immunità ibrida offra un ulteriore livello di difesa contro il virus, è comunque consigliabile una certa cautela, in quanto tale protezione può variare da individuo a individuo e può diminuire nel tempo.

“L’immunità ibrida garantisce un’elevata protezione”, ha detto Shane Crotty, virologo presso il La Jolla Institute of Immunology, al New York Times. “Ma sarebbe un errore pensare all’immunità ibrida come a qualcosa in grado di fermare completamente il diffondersi della pandemia”.

Gli esperti consigliano, inoltre, di evitare di esporsi di proposito al virus per ottenere l’immunità ibrida. “Sono davvero preoccupato che le persone vengano infettate intenzionalmente in modo che possano raggiungere questa ‘nuova normalità'”, ha affermato la dott.ssa Celine Gounder, specialista in malattie infettive presso il Bellevue Hospital Center.

Il virus agisce infatti in modo totalmente imprevedibile e non sono escluse conseguenze gravi anche per i più giovani. “Qualcosa potrebbe andare storto e potrebbero finire in ospedale”, ha aggiunto al dottoressa.

Secondo il dottor Peter Chin-Hong, esperto di malattie infettive presso l’Università della California, la protezione immunitaria data dall’immunità ibrida equivarrebbe a una quarta dose di vaccino.

Uno studio recente ha dimostrato che gli operatori sanitari vaccinati che avevano contratto il Covid 19 presentavano livelli di anticorpi significativamente più elevati rispetto a un gruppo di controllo vaccinato che non aveva contratto l’infezione.

Fikadu Tafesse, un immunologo dell’Oregon Health & Science University che ha contribuito a condurre la ricerca, ha affermato che sebbene lo studio sia stato condotto prima dell’ondata Omicron, i risultati suggeriscono un livello di protezione drasticamente elevato dopo l’infezione.

Tuttavia, come ha affermato Akiko Iwasaki, immunologo dell’Università di Yale, una persona immunocompromessa o anziana produrrà probabilmente meno anticorpi rispetto a una persona giovane e sana. I loro anticorpi, inoltre, potrebbero diminuire più rapidamente.

Non è inoltre chiarito se la gravità della malattia influisca sul livello di protezione ibrida. Secondo il dottor Iwasaki, una persona con sintomi gravi potrebbe essere stata esposta a una maggiore quantità di virus. in questo caso si attiverebbero più anticorpi che garantirebbero una maggiore protezione.

Partendo da questo presupposto, una persona infetta positiva al virus ma asintomatica potrebbe non avere una risposta immunitaria così robusta e sarebbe quindi maggiormente esposta alla reinfezione.

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