L’ipocondria, o patofobia, è quella condizione per cui si crede di avere una malattia o si crede che i propri sintomi siano quelli di una patologia molto grave, anche mortale. Essere ipocondriaca è molto comune nella cultura popolare, basti pensare alle scene dei film in cui Woody Allen racconta al cinema la sua fobia per le malattie o a un’opera teatrale immortale come “Il malato immaginario” di Moliere. Ma l’ipocondria è ben più di una nota divertente in un’opera creativa, sebbene chi ne soffra tenda anche a scherzarci su nel momento in cui riesce a razionalizzare tutto. Però, ecco, bisogna arrivarci, alla razionalizzazione.

L’etimologia di ipocondria viene dal greco ed è una parola composta da «sotto» e «cartilagine» poiché, in epoca antica, si riteneva che l’ipocondria fosse sintomo di un male che colpisse l’addome. Oggi sappiamo invece che si tratta di un disturbo che ha a che fare con la mente e non strettamente con il corpo, e che quindi colpisce un po’ dappertutto. Tra le cause, di solito, sono indicate l’ansia e la depressione, o un meccanismo di autodifesa: in pratica, se l’ipocondriaca pensa infondatamente di avere qualcosa di grave, riceverà solo rassicurazioni in relazione al suo reale malessere.

1. Ipocondria e ansia

Ipocondria
Fonte: Pixabay

I sintomi dell’ipocondria possono essere di due tipi. In un tipo si associano dei sintomi oggettivi e reali a qualcosa di più grave. In altre parole, come scambiare un banale mal di testa indotto dalla stanchezza per un tumore al cervello. L’altro tipo è legato a sintomi che si avvertono solo quando qualcuno ce lo fa notare, tanto che nelle forme più gravi l’ipocondria è legata a forme di delirio e allucinazione. In pratica, se un nostro amico ha il reflusso gastroesofageo l’avremo anche noi, come in una perversa teoria dei vasi comunicanti. Come per molti problemi legati alla mente, la psicanalisi può essere d’aiuto, anche se naturalmente non esiste una soluzione definitiva: con l’ipocondria ci si convive.

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2. Ipocondria e conoscenza

Ipocondria
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Di solito l’ipocondriaca si informa moltissimo sulle malattie ed è estremamente consapevole del corpo umano. Decenni fa, essere ipocondriaci equivaleva a numerose visite mediche – fatte scattare anche da un nonnulla – e lunghe letture dell’enciclopedia medica, oggi Internet agevola molto più l’informazione anche se non sempre essa è controllata e quindi rischia – più che rassicurare l’ipocondriaca – di preoccuparla ulteriormente, se non contiene dati certi e se la lettura non è accompagnata dal parere del medico di famiglia.

3. Ipocondria e vaccini

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Non esiste un rapporto univoco tra chi è ipocondriaca e i vaccini. Saremmo portati a pensare che la paura della malattia spinga gli ipocondriaci a vaccinarsi ripetutamente, e sicuramente esiste una fetta di persone che arriva esattamente a questo, consapevolmente o no. Un’altra fetta di persone invece teme di sviluppare gli effetti collaterali, anche quelli lievi come febbre o inappetenza temporanea, e resta in un limbo tra il terrore di essere contagiato dalla malattia e il terrore del vaccino.

4. Ipocondria e animali

Ipocondria
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Poco importa se la malattia che un’ipocondriaca è certo di avere è una malattia animale molto remota nell’uomo. Facciamo un esempio: la leishmaniosi non viene trasmessa all’uomo direttamente dal cane, ma dalla zanzara infetta. All’ipocondriaco parrà di avere la malattia anche se è stato a contatto con un cane che ce l’ha. Così come il cimurro, che invece non è possibile venga all’uomo: a meno che non si abbia a che fare con un’ipocondriaca!

5. Ipocondria e igiene

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Alcune forme dell’ipocondria si concretizzano anche in manie di igiene. Non solo lavarsi le mani e farsi spesso la doccia o il bidet (quest’ultima cosa è tra l’altro controproducente perché riduce la flora batterica del pube), ma anche portarsi dietro continuamente gel igienizzanti il cui utilizzo è positivo ma la cui ossessione può rappresentare un campanello d’allarme. Una minoranza, infatti, vive la propria ipocondria come un’ossessione per l’igiene: non ci si siede per terra, ci si lava le mani immediatamente dopo aver toccato o sfiorato un’altra persona, baci banditi e così via. Ovviamente fare sesso è fuori discussione…

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