Ognuno di noi dovrebbe avere familiarità con il ciclo mestruale: non solo le persone che mestruano, che devono comprendere cosa accade mese dopo mese nel loro corpo, ma anche chi non lo fa.

Cosa accade nell’organismo? Perché? Quali sono le alterazioni a cui prestare attenzione? Come cambia il corpo durante le varie fasi? Ecco tutto quello che c’è da sapere. 

Le fasi del ciclo mestruale

Ogni mese, un ovulo si sviluppa e viene rilasciato dalle ovaie. Il rivestimento dell’utero si ispessisce. Se una gravidanza non si verifica, il rivestimento endometriale si sfalda e si presenta il sanguinamento. Poi il ciclo ricomincia. Questo è, in estrema sintesi, il ciclo mestruale, che inizia con il menarca, la prima mestruazione, e si conclude con la menopausa, quando le mestruazioni scompaiono.

Ogni ciclo, però, è composto da quattro fasi:

  • fase mestruale;
  • fase follicolare;
  • fase dell’ovulazione;
  • fase luteale.

Fase mestruale

La fase mestruale è la prima fase del ciclo mestruale. Come è facilmente intuibile dal nome, si tratta della fase in cui si presentano le mestruazioni, ovvero il sanguinamento, e inizia quando un ovulo del ciclo precedente non viene fecondato. Poiché la gravidanza non ha avuto luogo, i livelli degli ormoni estrogeni e progesterone diminuiscono.

Il rivestimento ispessito dell’utero, che si era preparato a sostenere una eventuale gravidanza, non è più necessario, quindi si sfalda e viene espulso attraverso una combinazione di sangue, muco e tessuto uterino.

I sintomi di questa fase potrebbero essere:

  • crampi;
  • seno morbido;
  • gonfiore;
  • sbalzi d’umore;
  • irritabilità;
  • mal di testa;
  • stanchezza;
  • lombalgia.

Fase follicolare

La fase follicolare inizia il primo giorno delle mestruazioni (quindi c’è una parziale sovrapposizione con la fase mestruale) e termina con l’ovulazione.

Questa fase inizia quando l’ipotalamo segnala alla ghiandola pituitaria di rilasciare l’ormone follicolo-stimolante (FSH), un ormone che stimola le ovaie a produrre da 5 a 20 piccole sacche chiamate follicoli, ciascuna delle quali contiene un ovulo immaturo.

Solo l’uovo più sano arriverà a maturazione, anche se in alcuni casi rari è possibile che due uova maturino contemporaneamente; il resto dei follicoli viene riassorbito.

Il follicolo in maturazione innesca un’ondata di estrogeni che ispessisce il rivestimento dell’utero, chiamato endometrio. Questo crea un ambiente ricco di sostanze nutritive per la crescita di un embrione.

La fase follicolare in media dura circa 16 giorni. Può variare da 11 a 27 giorni, a seconda del ciclo.

Fase ovulatoria

L’aumento dei livelli di estrogeni durante la fase follicolare attiva la ghiandola pituitaria e il rilascio l’ormone luteinizzante (LH), che avvia il processo di ovulazione.

Le ovaie rilasciano un ovulo maturo, che viaggia lungo la tuba di Falloppio, dove in presenza di sperma può avvenire la fecondazione.

L’ovulazione può essere indicata da sintomi come:

  • un leggero aumento della temperatura corporea basale;
  • perdite più dense, che hanno la consistenza dell’albume;
  • dolori al basso ventre.

L’ovulazione avviene intorno al 14esimo giorno, in un ciclo di 28 giorni, e in generale si verifica a metà del ciclo. Dura circa 24 ore, dopo le quali l’ovulo morirà o si dissolverà se non viene fecondato.

Fase luteale

Dopo che il follicolo ha rilasciato il suo uovo, si trasforma nel corpo luteo. Questa struttura rilascia ormoni, principalmente progesterone e alcuni estrogeni. L’aumento degli ormoni mantiene il rivestimento uterino spesso e pronto per l’eventuale impianto di un uovo fecondato.

Se avviene il concepimento, il corpo produrrà gonadotropina corionica umana (hCG), l’ormone rilevato dai test di gravidanza che aiuta a mantenere il corpo luteo e mantiene spesso il rivestimento uterino.

Se il concepimento non avviene, il corpo luteo verrà riassorbito. Questo porta a un calo dei livelli di estrogeni e progesterone, che provoca l’inizio delle mestruazioni.

Durante questa fase è possibile manifestare i sintomi della cosiddetta sindrome premestruale (PMS) che possono includere:

  • gonfiore;
  • gonfiore, dolore o sensibilità al seno;
  • cambiamenti di umore;
  • mal di testa;
  • aumento di peso;
  • cambiamenti nel desiderio sessuale;
  • voglie di cibo;
  • problemi a dormire.

La fase luteale dura da 11 a 17 giorni, ma la lunghezza media è di 14 giorni.

La durata del ciclo mestruale

Come abbiamo visto, ogni fase del ciclo mestruale ha una durata specifica. Nell’insieme, il ciclo mestruale dura mediamente 28 giorni, ma possono esserci cicli regolari più corti di 21 o 24 giorni, o più lunghi, fino a 35. La mestruazione, invece, dura in media 4-5 giorni.

Alcune persone hanno un ciclo irregolare, diverso ogni mese, e la durata del ciclo mestruale può variare nel tempo o a causa di condizioni esterne, come l’alimentazione, l’attività sportiva, lo stress, alcuni anticoncezionali o alcune patologie.

Le alterazioni del ciclo mestruale

Ritardo

Il ritardo nel ciclo mestruale – oltre 35 giorni – non è solo uno dei sintomi di una gravidanza in corso, ma in alcuni casi può essere legato a squilibri ormonali, stress, cambiamenti nello stile di vita o a condizioni fisiche particolari. Se il ritardo è prolungato e si è sicuri di non essere incinta, è bene consultare il medico per appurarne le cause, spiega il Dott. Domenico Vitobello di Humanitas, escludere la presenza di patologie che possono causare disfunzioni mestruali, come fibromi dell’utero, tumori all’ovaio, polipi e iperplasie dell’endometrio e alterazioni ormonali.

Amenorrea

In alcuni casi, le mestruazioni possono scomparire completamente per uno o più cicli. Questo può essere legato, come il ritardo, a cambiamenti dello stile di vita o a un periodo particolarmente stressante, ma è importante consultare un medico per capirne l’origine, che può essere anche legata agli ormoni o ad alcune patologie.

Si parla di amenorrea quando le mestruazioni non si presentano per un periodo superiore a 90 giorni; tra i 35 e i 90 giorni si parla invece di oligomenorrea.

Ciclo anovulatorio

In alcuni casi, tra una mestruazione e quella successiva non si verifica l’ovulazione, perché gli estrogeni non riescono a raggiungere i livelli che permettono l’innescarsi del meccanismo ovulatorio. In questi casi si parla di “ciclo anovulatorio”, che non esclude la presenza della mestruazione o di perdite di muco in prossimità della metà del ciclo: l’unico modo per appurare l’effettiva ovulazione in questi casi è la visita del ginecologo.

Variazione del flusso

Anche la quantità del flusso può variare: nel caso il flusso sia molto debole si parla di ipomenorrea, in caso contrario si parla di ipermenorrea.

3 effetti del ciclo mestruale sull’organismo

1. Cambiamenti del sonno

Durante il ciclo mestruale si verificano cambiamenti del sonno soggettivi e oggettivi. Secondo uno studio pubblicato su Sleep medicine clinics nel 2022,

sonno e ritmi circadiani sono alterati in associazione ai cambiamenti ormonali del ciclo mestruale e in presenza di disturbi mestruali associati. L’entità dell’effetto varia, in particolare per la qualità del sonno auto-riferita, che peggiora in alcune donne, ma non in tutte, quando emergono i sintomi premestruali. È importante sottolineare che le donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) hanno un aumentato rischio di disturbi respiratori del sonno (SDB), che dovrebbero essere trattati per mitigare gli impatti sulla salute.

2. Movimenti intestinali

Una meta-analisi ha riportato che il ciclo mestruale influisce in modo significativo sulle abitudini intestinali e può aumentare la diarrea, il gonfiore e il dolore addominale. Questo influisce in particolare su pazienti affetti da sindrome da intestino irritabile che, spiega uno studio del 2021, soprattutto nella fase della premenopausa «diventano molto più sintomatiche durante la fase mestruale del ciclo rispetto ad altre fasi del ciclo».

3. Cambiamenti della pelle

Anche la pelle risente dei cambiamenti legati al ciclo mestruale, legati soprattutto alle variazioni degli ormoni e, in particolare, del progesterone, come spiega uno studio della British Association of Dermatologists, secondo cui «la presenza di varie dermatosi è correlata con livelli di picco di progesterone. Le dermatosi che sono esacerbate nel periodo perimestruale includono acne, psoriasi, eczema atopico e dermatite irritativa, e possibilmente anche eritema multiforme. Le riacutizzazioni si verificano ai massimi livelli di progesterone nel ciclo mestruale».

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