Attacchi di panico, tristezza pervasiva, irritabilità, ansia, sentimenti di disperazione, pensieri suicidi. Questi sono solo alcuni dei sintomi che una particolare condizione ormonale delle donne, il disturbo disforico premestruale, può scatenare. Ma di cosa si tratta esattamente?

Il Disturbo Disforico Premestruale (DDPM) è una condizione medica che colpisce una piccola percentuale di donne (da due a otto donne su 100) in età riproduttiva durante la fase premestruale. Caratterizzato da sintomi fisici, emotivi e comportamentali che si manifestano ciclicamente prima del ciclo mestruale, il DDPM può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sul benessere psicologico delle donne che ne soffrono.

Secondo uno studio, il disturbo può essere estremamente debilitante e può causare gravi disturbi legati alla salute mentale. Se non trattata, questa condizione potrebbe portare le donne affette da DDPM a perdere fino a tre anni di vita. Inoltre, un’altra ricerca condotta nel 2021 ha rivelato che le donne con DDPM presentano un rischio di suicidio quasi sette volte superiore rispetto alla popolazione generale. Nonostante ciò, ad oggi, rimane ancora poco conosciuta.

Solo nel 2019 la DDPM è stata ufficialmente riconosciuta e inclusa nella Classificazione Internazionale delle Malattie, confermando così la sua legittimità come diagnosi medica in tutto il mondo. “La ricerca su molti aspetti della salute delle donne è davvero scarsa e il DDPM non fa eccezione”, afferma Gemma Barry, fondatrice del Well Woman Project e autrice di Periods Aren’t Meant to Bloody Hurt.

“Le donne sono state etichettate come affette da isteria per centinaia di anni, il che ha portato a minimizzare molti sintomi che le donne sperimentano con il loro ciclo mestruale e gli ormoni. I nostri corpi sono visti come troppo complessi, con troppe variabili da testare a causa del nostro ciclo. Quindi quasi tutti gli studi vengono condotti su topi/ratti maschi e poi su esseri umani maschi”. Non a caso, sono in media necessari 12 anni per ottenere una diagnosi di DDPM.

“Il DDPM comprende uno spettro di sintomi che possono rendere difficile la diagnosi e il collegamento con il ciclo mestruale”, afferma Narendra Pisal, ginecologa. “Molte donne notano questi sintomi ma potrebbe volerci del tempo, a volte anni, prima di stabilire l’associazione”.

Ma come fare, allora, ad accorgersi per tempo di soffrire di questo disturbo? “Tenere un diario dei sintomi e correlarlo con il ciclo mestruale è fondamentale”, afferma Pisal. “Esistono anche scale ben convalidate per la registrazione dei sintomi premestruali, come il Calendario delle esperienze premestruali. Rivolgersi al medico di famiglia con queste informazioni aiuterà il medico ad arrivare alla possibile diagnosi”.

Anche se il DDPM è chiaramente correlato agli ormoni, non è ancora ben compresa la sua esatta causa. La presenza di disturbi dell’umore nella storia familiare può essere un fattore importante. “Sono stati ipotizzati fattori genetici e biologici legati al modo in cui il cervello elabora gli ormoni, ma sono necessarie ulteriori ricerche”, afferma Barry. “Ci sono anche teorie che suggeriscono possibili collegamenti con traumi infantili, e sembra che coloro che hanno avuto depressione postnatale possano essere più a rischio.”

Se si scopre di essere affetti da DDPM cosa si può fare? Per ora un trattamento specifico non esiste, ma si possono mettere in pratica alcuni cambiamenti allo stile di vita. Si può ad esempio fare più esercizio fisico, seguire una dieta sana, limitare la caffeina, l’alcol e il fumo, dormire bene, allontanare situazioni di stress.

Inoltre, “per gravi sintomi legati all’umore, il medico può suggerire un farmaco SSRI (inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina) che funziona anche come antidepressivo”, aggiunge Pisal. “Anche l’assunzione di compresse di vitamina B6 piridossina e olio di enotera durante la finestra premestruale di due settimane può essere utile”.

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