Ogni anno ben tre donne su dieci si ammalano di cistite, infezione delle vie urinarie inferiori che riguarda soprattutto il mondo femminile. Dall’infanzia alla terza età passando per l’età fertile, si può manifestare in qualunque momento della vita, sia come episodio sporadico che come infezione frequente, se trascurata o non adeguatamente trattata. Il pericolo, in questi casi, è che il processo infettivo si estenda alle vie genitali o alle vie urinarie superiori.

Cistite: le cause più frequenti

L’infezione è causata da batteri che vivono normalmente nell’intestino e che, attraverso l’uretra (il condotto che trasporta l’urina all’esterno) risalgono fino alla vescica. Il fatto che nelle donne sia più frequente rispetto agli uomini, è dovuto proprio al fatto che la loro uretra è molto più corta e più vicina all’ano, facilitando il passaggio dei batteri nella vescica.

Favoriscono la risalita anche:

  • scarsa igiene intima;
  • utilizzo del diaframma per la contraccezione
  • rapporti sessuali;
  • presenza di catetere urinario.

Cistite: le tipologie più comuni

Ogni caso di cistite, a seconda della causa scatenante e della sua evoluzione, ha la sua cura specifica. Per questo è bene riconoscere subito la tipologia: ce ne sono diverse. Innanzitutto, si può distinguere tra cistiti infettive e non infettive, croniche e sporadiche. Vediamole più nel dettaglio.

Cistite emorragica

Questa tipologia è un’infiammazione della muscosa della vescica urinaria che provoca l’eliminazione di sangue e coaguli attraverso l’urina. Nella cura, si procede per via antibiotica, con eventuali antispastici e antidolorifici. La cistite emorragica può essere di natura infettiva (virus, infezioni micotiche e soprattutto batteri) o non infettiva (scarsa igiene intima, rapporti sessuali promiscui non protetti, patologie come Aids e tumori, chemioterapia).

Cistite interstiziale

Forma cronica di cistite, con distruzione progressiva della parete vescicale, che va incontro a ipersensibilità e lesioni. Purtroppo non esiste una cura, si possono solo alleviare i sintomi curando attentamente l’alimentazione e le abitudini igieniche. Anche le cause sono sconosciute: probabilmente un danno cellulare all’interno della vescica permette alle sostanze contenute nell’urina di irritare irrimediabilmente la vescica. Si manifesta gradualmente con dolori pelvici, bisogno di urinare frequentemente e urgentemente, bruciore alla vescica.

Cistite traumatica

La cistite traumatica è dovuta alla contusione della vescica, di solito dopo un rapporto sessuale troppo violento. In alcune donne, è spesso seguita da una cistite batterica, causata da batteri che dall’intestino risalgono alla vescica tramite l’uretra. Si manifesta tra le 24 e le 72 ore dopo il rapporto sessuale, provocando bruciore vescicale, minzione frequente e dolorosa, presenza di sangue nelle urine.

Cistite da radiazioni

Questa è una forma che si presenta in pazienti sottoposti a radioterapia per il trattamento del cancro della vescica, dell’utero, delle ovaie o dell’apparato gastroenterico. Riguarda circa il 50% dei pazienti. Le radiazioni danneggiano la mucosa interna della vescica, che assorbe così le particelle nocive contenute nell’urina, dando origine all’infiammazione. Difficile prevenire la cistite da radiazioni, mentre è necessario trattarla per poter continuare la radioterapia.

I sintomi della cistite

cistite
Fonte: iStock

La cistite si manifesta sin da subito con una spiacevole sensazione di pesantezza nel basso ventre e uno stimolo improvviso e frequente a urinare (azione che comporta bruciore e fastidio). Le urine si possono anche presentare rossastre a causa della presenza di sangue e maleodoranti.

I disturbi nei bambini più piccoli possono includere febbre alta, riduzione dell’appetito e vomito.

Cistite: rimedi e cure

Prevenire è meglio che curare, come si suol dire. Alcuni consigli utili sono:

  • fare pipì prima di un rapporto sessuale e dopo;
  • bere molta acqua:
  • evitare assorbenti interni;
  • prediligere biancheria in cotone, evitare pantaloni troppo stretti;
  • non trattenere la pipì;
  • usare (ma senza abusare!) detergenti intimi delicati;
  • non indossare a lungo il costume bagnato, in piscina o al mare.

Bisogna stare attente soprattutto d’estate, stagione in cui si registra un picco di casi di cistite, perché si è più predisposte a causa dell’indebolimento delle difese immunitarie, di un’igiene meno curata (soprattutto in piscina e al mare), dell’elevata sudorazione.

I casi di cistite (soprattutto quelli frequenti) vengono curati con antibiotici, ma sempre sotto consiglio del medico con le dosi e i tempi appropriati. Un uso scorretto o eccessivo degli antibiotici, infatti, rende i batteri ancora più resistenti, rendendo ancora più difficoltosa la risoluzione del problema, che tenderebbe a ripresentarsi.

Certamente è d’aiuto bere molta acqua, evitare rapporti sessuali e magari tenere un borsa dell’acqua calda sulla pancia. L’Istituto Superiore di Sanità consiglia, come metodi preventivi, anche trattamenti naturali (a base di mirtillo per esempio, in capsule o bustine) o prodotti che riducano l’acidità dell’urina (come il bicarbonato di sodio o il citrato di potassio), ma specifica che non ci sono studi certi in merito all’efficacia di questi rimedi.

Cistite: cosa mangiare per prevenirla?

L’alimentazione ha un ruolo importante, perché se corretta ed equilibrata mantiene costante l’equilibrio della flora batterica intestinale, condizione necessaria per una sua regolare funzione.

Quindi sì a cereali, frutta, verdura e alimenti ad azione diuretica (ananas, cocomero, finocchi, cetrioli). Banditi, invece, sono cibi piccanti (no a pepe e peperoncino), dolci, formaggi, insaccati, alcolici e caffeina.

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