Alcool, fumo, droghe, sesso, shopping, gioco: l’elenco delle dipendenze è lungo, e purtroppo in costante aggiornamento. Negli ultimi anni, a destare particolare interesse e preoccupazione tra gli esperti è anche l’uso – o meglio l’abuso – di internet, che secondo Save The Children potrebbe coinvolgere moderatamente il 5% dei giovani tra i 14 e i 21 anni e seriamente lo 0,8%. Per aiutare chi ne soffre è stata lanciata la prima mappa dei centri che curano questo disturbo su tutto il territorio nazionale.

La dipendenza da internet (detta anche Internet Addiction Disorder o IAD) può manifestarsi come dipendenza dai social network, dal gioco online, dallo shopping o da siti pornografici e, spiega l’Istituto Superiore di Sanità,

riguarda un super investimento delle attività online, che occupa gran parte del tempo della giornata, accompagnandosi a incapacità di controllo, alterazioni dell’umore, progressivo abbandono dei compiti e degli interessi precedenti e, talvolta, a fenomeni di ritiro dalla vita sociale.Oltre a suggerire l’importanza di un precoce intervento educativo dello strumento digitale, i clinici rivolgono il loro interesse a comprendere le difficoltà personali e relazionali che si celano dietro tali manifestazioni, in modo tale da aumentare la consapevolezza del soggetto e a favorire soluzioni più adattive e creative.

Per aiutare gli internet-dipendenti – o i loro amici e familiari – a individuare con facilità il servizio di assistenza più vicino o più adatto, il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità hanno messo a disposizione la “Guida alle risorse territoriali per le problematiche legate all’uso di Internet”, un elenco ragionato e una mappa interattiva delle strutture sanitarie che si occupano di dipendenza da internet.

La guida, aggiornata al dicembre 2021, fa parte di un più ampio progetto lanciato nel 2018 e finanziato dal Ministero della Salute, Rete senza fili – Salute e Internet Addiction Disorder (IAD): tante connessioni possibili, mirato a

intende promuovere interventi educativi e laboratoriali volti a prevenire e contrastare le nuove forme di dipendenza da Internet. L’intento è quello di promuovere un modello di intervento socio-educativo e di prevenzione primaria basato su azioni che promuovono il senso critico e la consapevolezza nell’uso delle tecnologie digitali (social media, videogiochi, Internet…), migliorando le capacità e le competenze (life skills) dei ragazzi e favorendo l’accesso dei soggetti a rischio ai servizi sociosanitari, attraverso una metodologia attiva e partecipata.

Oltre alla guida, l’ISS metterà a disposizione tutti i Telefoni Verdi sulle dipendenze così da poter intercettare anche i disturbi legati alla dipendenza da internet. Intervenire il prima possibile ed efficacemente, infatti, in questi casi è fondamentale, come spiega Roberta Pacifici, direttrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS,

Offrire agli utenti alle prese con un uso problematico da internet un aiuto per indentificare subito il servizio più idoneo può favorire un più facile accesso alla presa in carico e al trattamento di questa dipendenza e prevenire così la cronicizzazione del disagio

Le strutture censite dalle guida – individuabili attraverso una mappatura geolocalizzata e interattiva su un’apposita piattaforma – sono 99 sul territorio nazionale, di cui 83 afferenti al Servizio Sanitario Nazionale e 16 al privato sociale.

I centri, però, non sono distribuiti in maniera omogenea: Lombardia, Marche e Sardegna sono le regioni che mostrano il maggior numero di strutture rispettivamente per il nord, il centro e il sud, mentre non ne sono state registrate nessuna in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia e Molise.

Anche i percorsi di trattamento offerti dai vari centri si differenziano. Ad essere offerto maggiormente è il sostegno psicologico al paziente (nel 93% dei casi), seguito dalla psicoterapia individuale (91%) e l’intervento di sostegno psicologico ai familiari (82%), l’intervento psicoeducativo individuale (73%) e la psicoterapia familiare (66%).

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