Secondo la scienza, è più probabile che l’ansia si trasmetta di madre in figlia.

Ad affermarlo è uno studio accurato apparso sulla rivista scientifica Jama Network. Secondo gli studiosi, infatti, sarebbero le madri ansiose a trasmettere il loro problema alle figlie, mentre la presenza di padri più tranquilli e privi di ansia le proteggerebbe dallo sviluppo di questo disturbo. In questo caso, quindi, si “bilancerebbe” la situazione.

I ricercatori hanno esaminato un campione di circa 400 bambini e bambine canadesi di circa 10 anni che avevano precedentemente partecipato a uno studio incentrato sulle famiglie a rischio di disturbi dell’umore. Si è rilevato che le bambine che avevano madri affette da un disturbo d’ansia avevano quasi tre volte la possibilità di sviluppare la stessa condizione rispetto alle loro coetanee e ai loro eventuali fratelli.

Alla luce di questa scoperta, il corretto e tempestivo trattamento dell’ansia nelle donne che ne sono affette potrebbe salvare le loro figlie dall’ereditare questo disturbo.

Nel corso degli anni, a ogni modo, sono state portate avanti diverse ricerche in questo campo che hanno portato alla luce dati molto interessanti. Una ricerca risalente al 2015 ha esaminato le malattie mentali nei gemelli e ha scoperto che il gene RBFOX1 può aumentare le probabilità che si sviluppi un disturbo d’ansia generalizzato. Un ulteriore studio del 2016 ha mostrato che il disturbo d’ansia sociale e gli attacchi di panico sono tutti collegati a geni specifici.

Terapie contro l’ansia

Ma allora come combattere l’ansia in modo efficace, così da evitare che questa venga ereditata dai propri figli?

Uno dei trattamenti più comuni contro l’ansia è la terapia cognitivo comportamentale, che consiste nel confidare le proprie paure e ossessioni a uno psicologo di fiducia. Attraverso questa tecnica si impara a cambiare approccio alle difficoltà della vita, rimodellando i propri pensieri e i propri atteggiamenti.

Secondo l’American Psychological Association circa il 75% delle persone che provano la terapia cognitivo comportamentale riesce a trarne grande giovamento. Anche seguire uno stile di vita più sano, mangiare bene, evitare l’alcol e fare costante attività fisica può favorire lo sviluppo di un approccio più positivo alla vita.

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