L’anestesia cosciente è un fenomeno che si manifesta quando un paziente si risveglia durante un’operazione chirurgica. Chi ha provato l’anestesia cosciente racconta di un’esperienza terrificante e difficile da dimenticare. Fortunatamente il rischio che questo si verifichi è di uno o due pazienti su quasi 20.000.

Al giorno d’oggi i medici si riferiscono con questo termine anche a pratiche di anestesia che atrofizzano la parte da operare e portano il paziente a uno stato di tranquillità, senza che si addormenti completamente. Ma l’anestesia cosciente di cui parleremo è tutta un’altra cosa.

L’anestesia cosciente esiste?

Nonostante non sia un fenomeno frequente, l’anestesia cosciente esiste, ed esistono persone che l’hanno sperimentata. Gli studi dell’Università di Oxford sostengono che si verifica circa a uno o due paziente su 19.600, mentre aumenta drasticamente a 1 su 670 durante i parti cesarei di emergenza. Questi dati presentano una percentuale contraria all’ipotesi creduta per anni che l’anestesia cosciente si presentasse in circa un caso ogni mille pazienti.

L’anestesia cosciente è un argomento che interessa diversi studi, ed è stato trattato anche nella cultura popolare. A testimonianza di ciò, nel 2007 è uscito il film Awake – Anestesia Cosciente, scritto e diretto da Joby Harold, con protagonisti Hayden Christensen e Jessica Alba. Il film parla di un ragazzo che subisce un trapianto al cuore ma durante l’operazione si risveglia dall’anestesia.

Anestesia cosciente: perché si verifica?

anestesia cosciente
Fonte: scena dal film Awake

L’anestesia cosciente può accadere quando non viene somministrata al paziente la giusta dose di anestetico. Pochi episodi di questo tipo avvengono per errori da parte del personale, mentre più spesso l’anestesia più lieve è scelta dal medico per evitare problemi di salute.

Si sceglie di somministrare un dosaggio minore di anestesia ad esempio in interventi di traumatologia o emergenza, quando non c’è abbastanza tempo per far entrare in circolo l’anestesia e si preferisce intervenire in maniera tempestiva con meno anestesia per salvare la vita del paziente. Un altro caso in cui si può verificare più frequentemente l’anestesia cosciente è il parto cesareo di urgenza: l’anestesia pesante potrebbe nuocere al nascituro, e per questo molte delle testimonianze di chi si è risvegliato durante l’operazione sono di donne durante un cesareo.

Solitamente il risveglio comunque non si verifica nel mezzo dell’operazione, ma nella maggior parte dei casi avviene verso la fine, e se viene rilevata immediatamente dall’anestesista, può rivelarsi un’esperienza leggermente meno drammatica. Altre volte invece il paziente si risveglia all’inizio dell’operazione, e in questo caso si può ricorrere a correggere con un aumento della dose.

I rischi dell’anestesia cosciente

I racconti delle esperienze di anestesia cosciente sono contrastanti. C’è chi sostiene di aver provato senso di pace e tranquillità, come quello che si sente prima di addormentarsi, perché l’anestesia locale ha permesso di non sentire comunque dolore. Anche se la maggior parte dei pazienti risvegliati durante un’operazione parlano di un’esperienza terrificante che ha lasciato traumi peggiori delle operazioni stesse. In particolare i sintomi riscontrati sono:

  • paralisi completa al corpo, che non permette di farsi notare e far capire di essere svegli. La paralisi è totale e pertanto comprende anche la respirazione, la maggior parte delle volte resa meccanica dai macchinari in quelle situazioni, e la capacità di aprire gli occhi e emettere qualsiasi suono.
  • Ne consegue un senso di soffocamento, per la paura di non riuscire a respirare in modo autonomo e spesso per il dolore provato.
  • Panico e terrore: può essere effettivamente paragonato a un terribile incubo, nel quale il protagonista si ritrova catapultato in una situazione di sofferenza e paralisi senza poter fare nulla, sperando solamente che l’anestesista o un medico si accorgano della veglia.
  • La maggior parte dei pazienti sente estremo dolore, spesso infatti è proprio il male atroce a svegliarli dalla dose minore di anestesia ricevuta. Non dimentichiamo che si tratta di operazioni, più o meno invasive ma che in ogni caso comportano l’apertura e l’incisione di parti del corpo.
  • Alcuni pazienti hanno provato allucinazioni, causate dalla convinzione di trovarsi sul punto di morire.

Oltre ai sintomi durante l’anestesia cosciente i rischi sono soprattutto le conseguenze psicologiche che derivano da un’esperienza simile. La maggior parte di questi pazienti infatti ha sofferto per molto tempo di un disturbo post-traumatico da stress e depressione a lungo termine, con il timore di addormentarsi.

Storie di esperienze di anestesia cosciente

anestesia cosciente
Fonte: Web

I pazienti che hanno provato l’esperienza di anestesia cosciente ne portano un ricordo indelebile, e alcuni di loro hanno scelto di raccontare la loro testimonianza.

La testimonianza di Caroline riportata sul Messaggero nel 2012 racconta di un’operazione relativamente “semplice” come la rimozione della cistifellea al Jersey General Hospital, nella quale dopo 45 minuti circa la paziente si è risvegliata, ma non riusciva a muoversi e provava forte dolore:

Ero disperata, l’unica cosa che ho fatto è stata mettermi a piangere.

In questo caso l’errore è stato causato da una perdita del tubo che infondeva l’anestesia, ed è stato grazie a un intervento troppo ritardato del chirurgo, che si è accorto che Caroline era sveglia, che è stato risolto il problema.

Anche in Italia sono riportati diversi incidenti di questo tipo, di cui alcune testimonianze su Huffington Post. Come quella di Giacomo di Biella che a soli 17 anni fu operato in un intervento alle vie respiratorie. In questo caso gli infermieri e i medici non si sono accorti per niente che lui era sveglio e hanno portato a termine l’operazione:

Non riuscivo a parlare così soffrii in silenzio fino alla fine. Ho preferito tenere per me quest’esperienza terrificante, non li avvisai neppure dopo. Non scorderò mai il senso di soffocamento e di morte che ho provato in quell’occasione.

Viviana di Reggio Calabria nel 2002 si è risvegliata durante un parto cesareo. L’esperienza terrificante di vedere solo buio, non riuscire a muoversi né a parlare, tanto che testimonia:

Ero molto spaventata e ho cominciato a pregare. Probabilmente a quel punto l’anestesista si è resa conto che ero cosciente, mi ha preso la testa tra le mani e mi ha rassicurata dicendomi che era quasi tutto finito. Alcune ripercussioni a livello psicologico ci sono state.

Maria di Brindisi racconta un’esperienza diversa, più fortunata. Scrive infatti:

Ho un ricordo molto vago di quel giorno, ma non provai nessuna sensazione negativa, né ansia, né paura, né dolore. Sentivo i colpi del martelletto sul mio naso, ma non provavo alcun dolore. Non so dire per quanto tempo rimasi vigile, ma fu un piacevole dormiveglia.

Un caso particolare che ha fatto notizia nel 2010 è quello di Edoardo, la cui testimonianza singolare è riportata sul Corriere. In questo caso l’operazione è andata a buon fine ma il problema è stato il risveglio. Nonostante si fosse svegliato, non riusciva a muoversi né a comunicare in nessun modo con l’esterno, pur essendo completamente cosciente. Per ore i medici e gli infermieri hanno cercato di svegliarlo con le pratiche più fastidiose come respiratori e TAC alla testa, quando finalmente è riuscito ad aprire gli occhi.

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