Test creme spalmabili, classifica con sorpresa: Nutella vince contro quelle "bio" più "tossiche"

Vi riportiamo i risultati di una ricerca tedesca che ha messo a confronto 21 creme spalmabili alla nocciola, dalla quale la Nutella è uscita “vincitrice” rispetto ad altre creme non industriali o addirittura con marchio “bio”.

Aggiornamento del 20 dicembre 2016

Fine dell’anno, tempo di bilanci e di conti e, qua in redazione, abbiamo voluto capire qual è stato l’articolo più letto dell’anno. Si sa, quando si parla di Nutella ci sentiamo tutti molto coinvolti e infatti il contenuto più letto riguarda proprio la nostra amatissima crema al cioccolato e nocciole. Di seguito riproponiamo il testo originale, una ricerca proprio sulle creme al cioccolato, la risposta della Rigoni, che si vedeva piazzata all’ultimo posto, non si è fatta attendere e, per onore di cronaca, vi riportiamo subito anche quella.

Articolo originale del 21 ottobre

Quel barattolo nella credenza in cucina è una vera tentazione. Ma cosa si cela realmente sotto il coperchio della vostra crema spalmabile preferita? Ce lo rivela un’indagine condotta in Germania, i cui risultati sono stati pubblicati in Italia dalla rivista mangiobenevivobene. La ricerca è stata condotta dalla Stiftung Warentest, autorevole associazione di consumatori tedesca, su 21 diverse creme spalmabili alla nocciola testandone la qualità.

Tra queste, a sorpresa, l’italiana Nutella di Ferrero vince sia sulla crema rivale bio Nocciolata Rigoni di Asiago (che ha replicato qui), sia contro altri marchi “bio” di alcune catene di distribuzione tedesche. Un risultato eccellente se si pensa alla polemica sulla presenza della Nutella e varie altre contestazioni che, nel corso degli anni, sono state avanzate nei confronti della crema spalmabile più famosa del mondo, base di ricette di sicuro successo. Ma per comprendere meglio la portata di questa “vittoria” (se così si può definire), vediamo nel dettaglio quali sono stati i criteri utilizzati nella ricerca e i risultati ottenuti. E, visto che si parla di contaminanti a rischio cancerogeno.

1. Chi ha condotto la ricerca

Fonte: Web
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La ricerca è stata promossa e condotta da un’associazione di consumatori tedesca molto prestigiosa: la  Stiftung Warentest. Questa associazione  è nota per la qualità e imparzialità delle  sue comparazioni dei prodotti consumer. L’indagine ha coinvolto 21 creme spalmabili alla nocciola, tra le quali due italiane (ricerca di Ferrero e Nocciolata Rigoni di Asiago) e 19 tedesche (soprattutto prodotti a marchio delle catene di distribuzione come LIDL…).

2. Quali sono stati i criteri utilizzati nella ricerca

Fonte: Web
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I criteri della ricerca utilizzati per mettere a confronto le 21 creme sono stati la gradevolezza del gusto, la presenza di elementi tossici, la veridicità delle affermazioni promozionali del produttore, il prezzo, la chiarezza e completezza delle informazioni in confezione e il profilo nutrizionale.

Ma veniamo ai risultati.

3. I prodotti analizzati: marchi bio e lavorazioni industriali a confronto

Fonte: Web
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Come anticipato, la ricerca ha comparato 21 creme spalmabili alla nocciola. Di queste ben 6 vantavano anche un marchio “bio” e 2  (tra cui la Nocciolata italiana) dichiarano di non utilizzare l’olio di palma. Una sorta di garanzia sulla loro salubrità, stando alle ultime informazioni divulgate dai media sull’argomento. Ma, stando alla ricerca, non è proprio così, come scopriremo dai risultati della ricerca.

4. Il risultato sconcertante: alcune creme contengono delle tossine

Test creme spalmabili, classifica con sorpresa: la Nutella vince quelle “bio” a rischio cancerogeni. Ecco i risultati
Fonte: mangiobenevivobene.it

Il dato interessante e sorprendente che emerge dalla ricerca è stato il ritrovamento di micotossine, ossia intossicanti da muffe, all’interno di prodotti definiti “bio”, tra i quali la Nocciolata Rigoni Asiago, che replica. Questo significa che le creme valutate come “insufficienti” a questo esame si presentavano corrotte da aflatossine da muffa, intossicanti sospettati di avere effetti cancerogeni e mutogeni. Nutella, invece, ha ottenuto un punteggio “ottimo” a questo importantissimo test, come anche in quello concernente un’altra categoria di intossicanti tipici della lavorazione dei grassi vegetali: 3MCPD e GE. Su questi valori, la crema Ferrero ha ottenuto un rassicurante “buono”, come la quasi totalità delle creme tedesche, mentre la Nocciolata è risultata anche in questo caso “insufficiente”.

Ma bio non dovrebbe essere una garanzia? Secondo questa ricerca no o, comunque, non sempre. Vediamo nel dettaglio:

5. Il marchio “bio” non è sinonimo di “salute”?

Fonte: Web
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Ebbene sì, la ricerca condotta dalla  Stiftung Warentest ci fa un po’ ricredere sul significato del marchio “bio”. Se prima il prodotto così etichettato per noi era sinonimo di qualità e salute, ora abbiamo qualche dubbio. Sull’italiana Nocciolata che, come già detto, ha ottenuto un giudizio insufficiente al test relativo alla presenza di tossine, gli esperti della rivista mangiobenevivobene hanno commentato:

gli olii di girasole utilizzati in questa crema devono sostenere ulteriori e più drastiche lavorazioni rispetto al tanto contestato Olio di Palma, oggetto da anni di una vera e propria campagna di “condanna” fomentata dai produttori di olii vegetali francesi, con il risultato che gli olii “sostitutivi” presentano il rischio di contribuire a formare tossine cancerogene.

Il maggiore rischio per la salute, secondo quanto emerso finora, sarebbe quindi da attribuire proprio all’utilizzo di olii diversi da quello di palma che – seppure con i suoi difetti – evidentemente permette alle lavorazioni industriali di evitare passaggi che favoriscono la formazione di tossine.

6. Nutella vince contro Nocciolata Rigoni di Asiago

Fonte: Web
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Non solo i marchi “bio” sono risultati deludenti nella ricerca tedesca. I fanalini di coda dell’indagine, infatti, si sono rivelati la “Nuss Nouget Creme” di Schlagfix, che vanta anche l’etichetta “vegan”, che non ha superato i test di qualità e rischio potenziale (oltre a contenere – secondo i dati emersi – tracce di latte e albume di uovo!), e la veneta “Nocciolata” Rigoni di Asiago che, pur essendo “bio” e senza olio di palma, secondo questa ricerca è la più insalubre di tutte. Che dire? Questa partita l’ha vinta alla grande la piemontese Nutella!

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