Rigoni di Asiago: "la Nocciolata è sicura". La risposta al test tedesco che premia Nutella

Rigoni di Asiago ci spiega perché la sua Nocciolata è sicura e non qualitativamente insufficiente come indicato dalla ricerca della Stiftung Warentest, associazione di consumatori tedesca, che ha preso in considerazione 21 creme spalmabili alla nocciola.

Facciamo un passo indietro, la scorsa settimana abbiamo pubblicato l’articolo Test creme spalmabili, classifica con sorpresa: Nutella vince contro quelle “bio” più “tossiche”, in cui davamo conto, come si può leggere, di una ricerca condotta dall’associazione di consumatori tedesca Stiftung Warentest.

I risultati di questo studio su 21 creme spalmabili alla nocciola è presto riassunto in questo schema, in cui Nutella esce vincitrice indiscussa e la Nocciolata Rigoni di Asiago viene bocciata e giudicata “insufficiente”, mettendo anche in discussione la presenza di micotossine.

Test creme spalmabili, classifica con sorpresa: la Nutella vince quelle “bio” a rischio cancerogeni. Ecco i risultati
I risultati del test

Quanto vi ha pagato la Ferrero per pubblicare questo articolo?

È stata una delle obiezioni mosse dai sostenitori fedeli della crema “bio”.

W la Nutella, lo sapevo io che la storia che la Nutella fa male è falsa. Ora ne ho le prove e posso mangiarne mille mila vasetti che è tutta salute.

È stato invece più o meno il tono dei commenti dei Nutella addicted che, per una volta, non hanno dovuto difendersi sulla questione zuccheri e olio di palma.

Fatto sta che, in tutto questo, mancava la voce di Rigoni di Asiago (che, evidentemente, non aveva intercettato per tempo la nostra richiesta di un chiarimento) e siamo felici di darle spazio qui visto che, anche qui in redazione come altrove, il mondo si divide tra “Che mondo sarebbe senza Nutella” e creme spalmabili alla nocciola rigorosamente bio.

Come sicuramente saprà, la nostra è un’azienda a carattere familiare che ha fatto della qualità e sostenibilità dei propri prodotti la propria bandiera, un credo etico portato avanti con orgoglio dalla famiglia Rigoni.

Inizia così la conversazione, prima online poi anche telefonica con i vertici di Rigoni di Asiago che – invidiateci pure – ci hanno aperto le porte della loro azienda invitandoci ad andare a trovarli per valutare di persona la sicurezza e la qualità della materia prima e del ciclo di lavorazione.

La nostra azienda ha provveduto tempestivamente ad inviare alla testata tedesca le nostre analisi (dove il prodotto risultava conforme), ma purtroppo non sono state prese in considerazione.
Non sappiamo quali logiche ci siano dietro a questo articolo e sinceramente ne siamo molto dispiaciuti; la cosa che ci ha confortato è che lo stesso articolo sia stato molto criticato dagli stessi consumatori tedeschi.

A questo proposito, a ulteriore rassicurazione sulla qualità di Nocciolata, sui suoi ingredienti naturali e sulla sua sicurezza, ci è stato inviato un estratto delle analisi richiesto a un ente esterno (tedesco!) proprio in seguito alla ricerca che giudica “insufficiente” il prodotto, in cui si evidenziano livelli di poco superiori allo zero di MCPD3, incriminati invece nello studio in quanto giudicati alti.

Quindi la direzione ha aggiunto:

Le analisi su ogni lotto di prodotto finito, così come su ogni lotto di tutte le materie prime che lavoriamo, vengono svolte da un nostro laboratorio interno ma anche da laboratori esterni, per garantire al nostro consumatore sempre un prodotto di alta qualità, in linea con le più severe normative e con i parametri dettati dal biologico.

Al telefono abbiamo avuto modo di parlare a lungo con il marketing, che ci ha illustrato anche le garanzie in termini di qualità richieste dall’azienda e che possiamo brevemente riassumere così come ci sono state trasferite:

  1. Ingredienti: tutti i fornitori devono dimostrare di avere degli standard qualitativi minimi per le forniture delle loro materia prime, vengono fatti anche degli audit periodici a cura del personale interno.
  2. Materia prima: tutta la materia prima in entrata è accompagnata da certificati e analisi forniti dai fornitori stessi.
  3. Reparto Qualità: il Reparto Qualità interno compie ulteriori verifiche tramite analisi interne.
  4. Fornitori: è richiesta ai fornitori la loro posizione in materia di etica e sostenibilità, onde selezionare solo quelli coerenti con la filosofia aziendale.
  5. Analisi sui lotti: vengono fatte analisi quotidiane sui lotti di prodotto finito (pesticidi, aflatossine, MCPD, allergeni, ecc…) per essere certi di immettere sul mercato solo prodotti sicuri e di alta qualità.

A onore dell’azienda Rigoni di Asiago possiamo anche dire che, in questa conversazione, non è mai uscita la volontà di sminuire i risultati positivi di Nutella o di far passare un “il nostro prodotto è meglio”, ma solo di argomentare sulla valutazione negativa data alla Nocciolata e su dati ritenuti scorretti e, va da sé, infamanti per un’azienda i cui titolari mettono la faccia e la cui reputazione è basata proprio su una qualità mai, fino ad ora almeno (o almeno a noi non risulta), messa in discussione.

Conclusioni?
Tiratele voi. A noi prima di tutto interessava dare un’informazione completa e con questo articolo vogliamo rispondere a:

1. quelli che “quanto vi ha pagato la Nutella per questo articolo” (per la cronaca, quando facciamo redazionali a pagamento – perché sì, li facciamo -, indichiamo la dicitura “articoli con contenuto promozionale”);

2. quelli che, giustamente, si sono preoccupati avendo fatto una scelta “bio” e si sono sentiti in qualche modo traditi dal marchio in cui hanno riposto la loro fiducia;

3. e pure a quelli che non ci hanno pensato due volte a insultare l’azienda produttrice della Nocciolata (e non parliamo di chi ha richiesto dovute o ragionevoli spiegazioni, ma di chi è solito partire a spada tratta e con l’insulto e gli epiteti facili).

Sì, ma quindi, è meglio la Nocciolata o la Nutella o quale altra crema?
Come sopra, chi scrive può (e deve) dare tutte le informazioni complete, accogliendo i dati e le motivazioni di tutte le “campane”; il perché ci siano poi dati così discordanti non spetta a noi dirlo (né potremmo farlo con le informazioni in nostro possesso).

Se poi la questione è cosa ne pensiamo o da che parte stiamo, allora lì possiamo esprimerci e scegliamo di stare dalla parte di due aziende che portano la bandiera italiana nel mondo.
Nel senso che non sentiamo il bisogno (né abbiamo motivo) di affossare una in nome dell’altra o viceversa.
Da consumatori sarebbe bello avere una risposta, in merito, dall’associazione tedesca che ha condotto questa ricerca e un amichevole, pur nella competizione di mercato, testa a testa imparziale tra Nutella e Nocciolata non tanto per trovare un migliore – anche perché stiamo parlando di due “concetti” di crema spalmabile molto diversi, con storie e mercati simili per certi aspetti ma tutt’altro che uguali -, bensì per poter scegliere da consumatori correttamente informati.

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