La pertosse o tosse convulsa è una malattia infantile di origine batterica e che provoca una tosse persistente  che dura fino a 10 settimane. Colpisce i bambini di tutte le età ed è una di quelle malattie su cui gli anticorpi materni hanno poco effetto. Per fortuna esiste il vaccino che protegge i più piccoli dal contagio e, in caso di infezione, permette di avere dei sintomi più blandi e una guarigione più rapida.

Pertosse (o tosse convulsa) cos’è?

La pertosse è una malattia infettiva e molto contagiosa che colpisce soprattutto i bambini ma che si può presentare anche negli adulti. È provocata dal batterio Bordetella pertussis, che si localizza nelle cellule di rivestimento dell’apparato respiratorio.

Questa infezione provoca una tosse violenta e persistente; quando il malato respira, si sente anche un urlo inspiratorio, sintomo proprio di una respirazione faticosa. La pertosse si contagia con uno starnuto o con un colpo di tosse: la facilità di trasmissione la rende molto contagiosa, solo grazie al vaccino l’incidenza è molto diminuita. Un tempo circa l’80% dei ragazzi veniva infettato dal batterio prima dell’adolescenza, con conseguenze che potevano essere anche molto serie.

Pertosse: sintomi e cura

La pertosse ha un periodo di incubazione di circa 10 giorni, quindi dal momento in cui si entra in contatto con il batterio a quando compaiono i sintomi passa più di una settimana. Per una cura efficace è essenziale la diagnosi precoce, che si può avere solo facendo attenzione ai sintomi.

I sintomi iniziali della pertosse sono:

  • tosse lieve ma persistente;
  • mal di gola;
  • febbre;
  • secrezioni nasali.

La fase in cui aumentano le secrezioni nasali è definita catarrale e dura circa 2 settimane, dopodiché si passa alla fase parossisitica che provoca tosse molto forte e che può degenerare in convulsioni, vomito, apnea, cianosi o emorragie petecchiali e può scatenare anche altre patologie correlate come otite, polmonite, problemi neurologici e persino la morte. La fase parossisitica della pertosse dura in media 30-40 giorni, ma può protrarsi fino a 10 settimane.
L’ultima fase è quella della convalescenza che può durare da una a tre settimane ed è quella in cui i sintomi gradualmente spariscono e si ritorna alla normalità.

La pertosse si cura farmacologicamente con gli antibiotici (eritromicina, claritromicina o azitromicina). La terapia migliore è la diagnosi precoce (nella fase catarrale) perché permette di intervenire prima che i sintomi siano molto gravi e permette un minor dosaggio di farmaci. Quando la tosse è molto forte e la malattia è conclamata si associano agli antibiotici farmaci antitussivi, sedativi e antispasmodici per alleviare i disturbi. Per diagnosticare la pertosse si sottopone il paziente a un tampone nasofaringeo in modo da individuare la presenza del batterio Bordetella pertussis.

La pertosse o tosse convulsa nei bambini

Pertosse tosse convulsa nei bambini
Foto: iStock

La pertosse è molto comune nei bambini ma è proprio nei bambini che questa infezione può essere molto grave. Nei neonati al di sotto di un anno di vita, in caso di pertosse, è previsto il ricovero in ospedale in modo da tenerli sotto stretta osservazione, idratarli per via endovenosa così da evitare il rischio di disidratazione. Il ricovero permette di monitorare le funzioni respiratorie e scongiurare il rischio di epilessia, polmonite, bronchite e otite. Nei casi più gravi, la tosse molto forte può provocare la rottura delle costole, raramente l’encefalite e la morte.

I bimbi più grandi sono più forti e riescono a fronteggiare meglio l’infezione, inoltre possono assumere più farmaci rispetto ai neonati e hanno un sistema immunitario più forte. In presenza dei sintomi sopra elencati è consigliabile andare subito dal pediatra che potrà prescrivere una cura adeguata e tempestiva.

La pertosse negli adulti

Negli adulti la pertosse non provoca particolari problemi, è fastidiosa e con tosse persistente, ma il nostro corpo riesce a fronteggiare il batterio e a ottimizzare l’efficacia dei farmaci. In genere gli adulti o hanno già avuto la pertosse o sono stati vaccinati e quindi sono immuni; l’immunità perde di efficacia con il passare degli anni, ma il sistema immunitario comunque “ricorda” il batterio e quindi i sintomi sono più lievi.

Pertosse: il vaccino

Il vaccino per la pertosse è obbligatorio e viene somministrato con il vaccino esavalente, che protegge anche dalla difterite, dal tetano, dalla poliomielite, dall’epatite b e dall’Haemophilus Influenzae tipo b. La prima dose del vaccino esavalente va somministrata a tre mesi, la seconda a cinque mesi e la terza a undici: in questo modo il bambino è protetto fino ai sei anni.

Per avere un’immunizzazione efficace e che duri nel tempo a sei anni si somministra il vaccino trivalente per difterite-tetano-pertosse (Dtp) e poi si fa un richiamo tra i 12 e i 18 anni.

La pertosse è una patologia molto seria che può portare i neonati anche alla morte, il vaccino è un’arma in più che ci offre la medicina per garantire ai bambini una vita sana, lunga e felice.

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