Prende il nome di disturbo dell’eccitazione sessuale persistente una sindrome che causa nelle donne centinaia di orgasmi giornalieri – nei casi peggiori anche migliaia. Qualcuno, scherzando fuori luogo, potrebbe pensare che sia una fortuna. Che tante donne non si ritrovano nella loro vita a non sperimentare neppure un orgasmo. Queste persone si sbagliano. È davvero una brutta condizione, quasi una disabilità. Ma di cosa si tratta nello specifico?

Disturbo dell’eccitazione sessuale persistente, cos’è

Si tratta di una vera e propria condizione clinica,  in cui una persona, solitamente una donna – perché nel caso dell’uomo la questione è stata di gran lunga più studiata e prende il nome di priapismo – prova centinaia di orgasmi al giorno, oppure è sempre sull’orlo dell’orgasmo. Ovviamente non è affatto piacevole e anzi è molto doloroso e chi ne è affetto non può vivere un’esistenza normale, come spiega Tpi. È inoltre un disturbo abbastanza raro e viene accompagnato spesso da uno stigma sociale, a differenza di quello che capita agli uomini. Le donne che ne sono colpite vengono infatti spesso bollate come ninfomani, ma la ninfomania non c’entra nulla con questo disturbo. Che si cerca di alleviare con farmaci contro l’epilessia, elettrostimolatori o semplicemente anestetici. Questi ultimi servono soprattutto per contrastare il dolore. Ma sulla lunga distanza tutto questo ha solo un effetto tampone.

Disturbo dell’eccitazione sessuale persistente, sintomi

I sintomi di questo disturbo sono più che altro i suoi effetti. La prima cosa che si manifesta è l’orgasmo o l’eccitazione persistente, che a loro volta sono causa di estremo dolore e congestione della zona pelvica. L’orgasmo viene generato dalle più comuni situazioni: le vibrazioni dell’asfalto mentre ci si trova in automobile o su un mezzo pubblico, provare un vestito nel camerino di un negozio, ballare e così via. Per questa ragione chi ne è colpito non può condurre affatto una vita normale, perfino lavorare diventa un ostacolo insormontabile quando ci si trova a sperimentare centinaia di orgasmi in un solo giorno.

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Disturbo dell’eccitazione sessuale persistente, testimonianze

Disturbo dell'eccitazione sessuale persistente
Fonte: Web

Le cronache annoverano varie storie di persone affette da questo disturbo che hanno raccontato al mondo la loro vita. E hanno fatto bene, visti i pregiudizi che circondano le donne che ne sono affette. Una di queste storie è di Christine, che un tempo si chiamava Dale e ha affrontato una transizione da uomo a donna. A lei è accaduto qualcosa di molto interessante: sottoponendosi a terapia ormonale per abbassare il livello di testosterone – una routine durante le transizioni da uomo a donna – i suoi orgasmi sono diminuiti da cento a otto al giorno. In altre parole, la sua transizione l’ha aiutata ad alleviare il disturbo dell’eccitazione sessuale persistente. E anche se questa sindrome non è andata via, vive molto meglio. Ma già con l’intervento chirurgico la situazione era molto migliorata. E ora conduce un’esistenza praticamente normale.

La sindrome è stata però presentata al mondo da una donna britannica, un’infermiera di nome Kim Ramsey. Il suo disturbo è partito nel 2008, come racconta l’Huffington Post, ed è cominciato tutto con il sesso con un nuovo partner.

Avevo orgasmi costanti per quattro giorni – raccontò la donna – Pensai di stare impazzendo. Accadde inoltre con un nuovo partner e provai anche a sedermi sui piselli surgelati.

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