L’immunoterapia è un argomento di estrema attualità. Oggi vogliamo raccontarvi una storia, riportata da Women’s Health, che riteniamo molto interessante. Questa storia parla di una donna cui avevano dato pochi anni di vita a causa di un tumore, ma è riuscita a sopravvivere e a sconfiggere questo brutto male. Prima di continuare a leggere, vi dobbiamo però spiegare una cosa: l’immunoterapia non è una bufala o una guarigione miracolosa, ma una terapia in via di sperimentazione. Questo significa che, nonostante le storie a lieto fine come questa, ce ne sono altre che non sono finite bene. E significa al tempo stesso anche che, se volete approfondire, è meglio rivolgersi a un medico, e che la ricerca contro il cancro sta proseguendo il suo cammino. Fortunatamente.
Per raccontare la storia di Judy Perkins, che ha sconfitto il tumore e le sue metastasi, dobbiamo fare un salto all’indietro nel tempo. Nel 2003 la donna aveva 38 anni e le fu diagnosticato un carcinoma mammario, guarito grazie alla mastectomia. Nel 2013 una recidiva ha cambiato tutto: Judy ha notato un nodulo, ma si trattava di un cancro terminale, con metastasi. I medici non le hanno dato molta speranza: forse tre anni di vita. Dapprima Judy ha tentato con la chemioterapia e l’ormonoterapia, ma niente ha funzionato. Intanto ha continuato a vivere, a viaggiare, a stare con i propri figli, tanto che ha raccontato:
Volevo solo tempo per stare con mio marito e i miei figli.
Ma la speranza è quello che ci sostiene sempre, così Judy si è rivolta al centro di ricerca oncologica del National Cancer Institute americano di Bethesda: qui si è sottoposta all’immunoterapia, che ha funzionato molto bene in poco meno di due anni, soli 22 mesi. Tuttavia non va sempre così, vale la pena ribadirlo, ma la ricerca continua e gli oncologi sono al lavoro, sempre. L’immunoterapia si basa sul rafforzamento del sistema immunitario, ma cosa c’è da sapere su questa terapia medica? Sfogliate la gallery per conoscere i dettagli.
Tanto lavoro da fare
Non si tratta di qualcosa di semplice. C’è la speranza ma c’è anche tantissimo lavoro da fare ancora, non possiamo gridare alla scoperta o alla terapia certa e sicura.
[L’immunoterapia] – spiega al Corriere della Sera Stefano Cascinu, direttore del Dipartimento di Oncologia e Ematologia dell’Università di Modena – può essere eseguita soltanto in centri di altissima specializzazione dotati di personale in grado di gestire la parte clinica e laboratoristica. Certo il risultato ottenuto in questo singolo caso è eccellente, ma come sempre in medicina servono conferme su numeri più ampi di pazienti.
Il ruolo degli anticorpi
L’immunoterapia non fa altro che riattivare anticorpi – che sono i “cani da guardia” della nostra salute – per poter attaccare le cellule malate. È come se l’organismo, invece che far crescere nuove cellule malate, come accade quando si ha un tumore, le demolisce, agevolando al tempo stesso il proliferare di cellule sane.
I farmaci
Anche in Italia si lavora sull’immunoterapia, tanto che ci sono dei farmaci che vengono prescritti per alcuni tipi di cancro: il melanoma, il tumore del polmone e quello del rene per esempio. In via di valutazione i cancri della zona testa-collo, la vescica e alcuni tumori cutanei. Questi farmaci sono/saranno in carico al Servizio Sanitario Nazionale.
La storia di Judy è interessante anche perché non erano stati ancora riscontrati successi su neoplasie di quel tipo.
L'anti-chemio
L’immunoterapia si basa su un concetto che negli ultimi decenni è stato ipotizzato ma non ancora messo in pratica completamente perché i ricercatori sono ancora al lavoro e i numeri non sono tali per sbilanciarsi. L’immunoterapia è una sorta di anti-chemio: la chemioterapia attacca tutte le cellule, cercando di uccidere quelle malate, con l’immunoterapia c’è azione di distruzione contro il tumore, ma ce n’è anche una di stimolazione e costruzione nei confronti di nuove cellule sane.
Gli effetti collaterali
La chemioterapia presenta inoltre effetti collaterali a volte devastanti, mentre quelli dell’immunoterapia conosciuti al momento sono lievi. Si può però riscontrare prurito, colite, diarrea, epatite, problemi tiroide, nefrite e diabete, tra gli altri.
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