Ha un volto, un nome e un cognome (peraltro celebri) l’uomo che per anni avrebbe abusato di Evan Rachel Wood, che nel 2019, da vittima di violenza sessuale, ha mostrato su Twitter (in un post ora non più visibile) i segni che si è autoinflitta in un momento di particolare depressione, raccontando anche degli abusi domestici subiti dall’ex compagno.

Lei stessa lo dice, in un post Instagram.

Il nome dell’uomo che ha abusato di me è Brian Warner, più noto a tutti come Marilyn Manson – si legge nel post – Ha iniziato ad adescarmi quando ero adolescente e ha orribilmente abusato di me per anni. Mi ha fatto il lavaggio del cervello, mi ha manipolata per sottomettermi. Sono stanca di vivere con la paura di ritorsioni, calunnie o ricatti. Sono qui per accusare quest’uomo pericoloso e quelli che gli hanno permesso di fare ciò che ha fatto, prima che possa rovinare altre vite. Sono dalla parte delle vittime che non vogliono più restare in silenzio.

Per confermare le sue parole, la Wood nelle sue storie ha ripostato tweet, post e video di altre persone che accusano Warner di essere un violento, fra cui Rose McGowan, storica accusatrice di Harvey Weinstein ed ex, come Evan Rachel, di Marilyn Manson.

Wood e Manson hanno avuto una relazione durata poco più di tre anni, iniziata nel 2007, quando l’attrice aveva solo 19 anni, e proseguita fino al 2010, quando i due si fidanzarono ufficialmente, per poi lasciarsi. Lei aveva anche preso parte al video della canzone Heart-Shaped Glasses.

Nel tweet postato nel 2019 si leggeva, come detto, dell’autolesionismo di Evan Rachel Wood, che scriveva:

Dopo due anni in quella relazione, ho iniziato a infliggermi delle ferite da sola. Quando lui mi minacciava o mi attaccava, mi tagliavo le vene sui polsi per farlo desistere. Così riuscivo a fermare gli abusi temporaneamente. A quel punto volevo interrompere quelle violenze ma allo stesso tempo avevo il terrore di andarmene da lì.

Marilyn Manson, dal canto suo, ha già replicato alle accuse, affidandosi anche lui ai social.

Ovviamente la mia vita e la mia arte hanno attirato controversie, ma le voci recenti su di me sono un’orribile distorsione della realtà. Le mie relazioni intime sono sempre state consensuali, con partner consapevoli. Indipendentemente da come – o perché – altri adesso stiano cercando di trasfigurare il passato, questa è la verità.

Al momento, però, pare che altre cinque donne stiano fornendo versioni simili a quella della Wood. Che ancora una volta non ha avuto paura di metterci la faccia, come fatto nel recente passato a proposito della violenza ma anche della depressione.

Già in un saggio pubblicato su Nylon, nel gennaio 2019, l’attrice si era infatti lasciata andare a una lunga confessione sul suo passato, quando ha sofferto di una grave depressione che l’ha portata sull’orlo del baratro, circa dieci anni fa. Con parole commoventi, la donna ha ricordato come sia stato importante, per lei, prendere consapevolezza di aver bisogno d’aiuto.

Era mattina, mi sentivo come se fossi stata investita da un camion. Poi, come presa da un isterismo, alzai il telefono. È stato uno di quei momenti in cui capisci che hai solo una scelta che va oltre l’invocare aiuto: puoi non morire o puoi tornare alla vita. ‘Mamma? Sono io… Ho appena provato ad uccidermi… Devo andare in ospedale’. E quando ho detto che avevo bisogno di andare in ospedale, non volevo dire che avessi eventuali lesioni fisiche. Intendevo un ospedale per il mio stato mentale.

Evan Rachel Wood, quando aveva 22 anni, è stata ricoverata presso una struttura specializzata. Grazie ad un lungo percorso terapeutico è riuscita a sanare le sue ferite e a lasciarsi la depressione alle spalle. Ma non dimentica le difficoltà che ha incontrato sul cammino.

Per tre giorni non ho mangiato né dormito. Mi sentivo come se fossi spezzata. Mi sentivo una nullità. Ma non ero disperata come la sera precedente. Era come se fossi un neonato che riusciva ancora ad aprire gli occhi a malapena. Ho chiamato mio padre. ‘Sei stanca?’ – mi ha chiesto delicatamente. ‘Sì papà, sono tanto stanca’ – gli ho detto trattenendo le lacrime.

La depressione l’aveva letteralmente distrutta, tanto che Evan Rachel Wood non si riconosceva più con il proprio nome. Ha provato a cambiarselo, per trovare sollievo. E pian piano ha capito che le cose potevano funzionare.

Mi sentivo ogni giorno più forte. Mi hanno aiutato in un modo che non pensavo fosse possibile. La depressione non è una debolezza, è una malattia. A volte, mortale. E, a volte, le persone hanno solo bisogno di sapere che sono amate.

Con questa sua testimonianza, Evan Rachel Wood ha voluto spezzare uno degli stereotipi più comuni che circonda l’argomento “salute mentale”. Troppe volte, sentendo parlare di depressione, pensiamo ad uno stato di tristezza estrema, senza però arrivare a capire che si tratta di una vera e propria malattia. E, come un braccio rotto, deve essere curata in maniera adeguata, altrimenti continuerà a fare male e avrà conseguenze nefaste. Lo stigma della depressione, ma anche quello di altri disturbi mentali come l’ansia e gli attacchi di panico, è ancora oggi così radicato che in molti non riescono ad ammettere di soffrire di queste patologie.

L’attrice ha avuto il coraggio di alzare la testa e affrontare il suo demone interiore, senza provare alcuna vergogna nel chiedere aiuto a chi avrebbe potuto darglielo. Ma prima ha dovuto passare momenti di grande difficoltà, toccare letteralmente il fondo. L’attrice ha infatti rivelato di aver tentato due volte il suicidio. Solo in seguito è riuscita a capire da cosa derivasse il suo problema:

La mia mente all’epoca era piena di cicatrici e ombre e, cosa più importante, di vergogna. Stavo lottando con il disturbo da stress post-traumatico, e non lo sapevo. Il mio disturbo, avrei scoperto dopo, era stato causato da numerosi abusi e da una relazione gravemente violenta che era andata avanti per anni.

Abbiamo raccolto in gallery alcune dichiarazioni di Eva Rachel Wood sulle violenze subite e qualche curiosità sulla sua vita.

Evan Rachel Wood: “Chi abusava di me ha un nome. Si chiama Marylin Manson”
Fonte: Instagram @evanrachelwood
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