“Dove finiscono le parole” quando si è dislessici: da Andrea Delogu a Mika
Non riuscire a leggere un testo scritto è molto frustrante, ed è questa la sensazione che una persona dislessica affronta ogni giorno della sua vita.
Non riuscire a leggere un testo scritto è molto frustrante, ed è questa la sensazione che una persona dislessica affronta ogni giorno della sua vita.
Negli ultimi anni è cresciuto l’attenzione verso i vari disturbi di apprendimento, che spesso stanno alla base delle difficoltà che molti bambini incontrano già dalla più tenera età, quando siedono per la prima volta dietro i banchi di scuola. In Italia, si stima che il 3-4% della popolazione ne soffre.
Leggere è uno degli atti più semplici che compiamo quotidianamente, che si tratti di una banale lista della spesa o di un tomo di mille e più pagine. Eppure, per qualcuno è un gesto difficilissimo, che richiede uno sforzo incredibile e uno spreco di energie davvero enorme.
È questa la dislessia, un disturbo che porta chi ne soffre a decodificare in maniera diversa un testo scritto, sì da avere molte difficoltà anche nel decifrare poche, semplici parole. I bambini dislessici sono quelli che, fino a poco tempo fa, venivano considerati poco intelligenti o semplicemente svogliati: d’altronde, chi non perderebbe la voglia di darsi da fare con lo studio se anche leggere una pagina sembra diventare uno scoglio quasi insuperabile?
Eppure, chi soffre di dislessia non è affatto stupido, non ha deficit di intelligenza o di alcun altro tipo. Semplicemente, il suo cervello “lavora” in maniera diversa, a tal punto da ritrovarsi a vedere il mondo con occhi diversi. Immedesimarsi nei panni di un dislessico non è facile, ancora troppo spesso preferiamo catalogare queste persone tra i “diversi”, tra coloro che non si impegnano a sufficienza o non hanno voglia di darsi da fare.
Andrea Delogu, famosa conduttrice radiofonica e televisiva, è una di queste persone: da bambina ha incontrato molte difficoltà, non si sentiva all’altezza dei suoi compagni di classe e veniva presa in giro. Ne ha recentemente parlato sul palco di TEDxCaserta, in un lungo intervento volto a spingere gli insegnanti, gli specialisti e gli stessi genitori di ragazzini con DSA ad adottare supporti tecnologici per aiutare chi soffre di dislessia. Le sue parole sono un colpo al cuore:
“Io per tutta la vita mi sono sentita un po’ stupida. Vi ho odiato, tutti voi. Vi ho odiato profondamente, perché voi sapevate le tabelline, sapevate declinare ogni verbo, sapevate leggere in classe, ed è incredibile. Adesso ho smesso di odiarvi, però prima vi odiavo tantissimo. E odiavo anche le professoresse, però poi ho capito che non era colpa di nessuno. […] Ho cercato di allinearmi un po’ agli standard, ho cercato di ridimensionare un po’ tutti i miei sogni. Questa cosa non è bella, perché un bambino dovrebbe sognare sempre in grande. Eppure io sono stata costretta, perché non riuscivo, già in classe vedevo che arrivavo dopo gli altri. E questo fa male”.
Andrea Delogu, ambasciatrice AID (Associazione Italiana Dislessia) e testimonial della Fondazione TIM per la giornata mondiale della dislessia, ha raccontato la sua esperienza con ironia e semplicità nel libro Dove finiscono le parole. Storia semiseria di una dislessica, uscito nell’aprile 2019 in tutte le librerie. Ma non è l’unica ad aver affrontato l’argomento, uscendo allo scoperto e parlando delle proprie difficoltà riscontrate già dai primissimi anni di scuola.
Nella nostra gallery abbiamo raccolto alcune dichiarazioni sul tema da parte di personaggi famosi che soffrono di dislessia:
La conduttrice ha incontrato molte difficoltà da ragazzina:
“A scuola sono riusciti a insegnarmi ben poco perché vent’anni fa la dislessia ‘non esisteva’. Cioè, ovviamente esisteva, io ero e sono dislessica e lo so bene, ma pochi ne avevano sentito parlare e quindi se eri il più lento della classe, ti sedevi sempre scomposto, scrivevi male, stavi attento solo per pochi minuti, semplicemente eri scarso”.
Per questo oggi è impegnata attivamente per far sì che trovino sempre più diffusione i mezzi idonei ad aiutare i ragazzi che soffrono di dislessia.
“È importantissimo che i professori, le maestre e soprattutto i genitori imparino ad usare la rete. È davvero importante perché la rete a me ha salvato la vita. Mi ha reso una persona felice”
ha rivelato a TEDxCaserta.
Anche Mika, famoso cantante di origini libanesi, è dislessico. Qualche anno fa è stato testimonial di Come pesci sugli alberi, un convegno sui disturbi specifici legati all’apprendimento:
“Ho pensato per tanti anni di essere stupido, non mi rendevo conto che non ero stupido, ma ero come un pesce su un albero”.
“Questa idea della normalità, che è un’illusione totale. La normalità non esiste. C’è solamente l’individualità, che è una cosa molto speciale, che dobbiamo difendere, quando la vediamo negli altri, ma anche sviluppare e difendere quella che è dentro di noi”
ha spiegato Mika.
Tra i vip che soffrono di DSA c’è anche Orlando Bloom, che di recente, nel corso di un’intervista radio con Howard Stern, ha confessato di aver dovuto rinunciare a diverse occasioni importanti proprio per questo problema.
L’attore di Top Gun ha ricevuto la diagnosi di dislessia quando aveva 7 anni: all’epoca era un ragazzino timido, con difficoltà nella lettura, e si vergognava molto davanti ai suoi compagni di classe.
L’affascinante Derek Sheperd di Grey’s Anatomy ha parlato più volte dei problemi incontrati a scuola e, in seguito, alle audizioni.
Will Smith è dislessico e soffre di ADHD, disturbo da deficit d’attenzione e iperattività. Ma con tanto impegno è diventato uno dei personaggi più amati di tutti i tempi, con una carriera strabiliante alle spalle.
All’età di 6 anni, Keira ha ricevuto la diagnosi di dislessia. Per molto tempo si è trovata ad affrontare dure prove, fin quando sua mamma non le ha dato la sceneggiatura di Ragione e sentimento, per l’adattamento cinematografico del romanzo di Jane Austen. Su GQ, l’attrice ha confessato:
“Io ero – e sono – dislessica, ma il testo mi prese così tanto che dissi: ‘Se Emma Thompson non fosse riuscita a leggerlo, avrebbe lottato per farlo, quindi anche tu devi iniziare a leggere, perché questo è quello che farebbe Emma Thompson'”.
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