Anonima
chiede:
Salve Dottoressa,
sarei curiosa di sapere dietro un attaccamento morboso ad oggetti e cose cosa si nasconde. Per quale motivo mio marito e i miei figli non vogliono buttare e liberarsi di niente. Hanno la mania di conservare qualsiasi oggetto pur essendo consapevoli che sono cose che non utilizzeranno e che non gli serviranno per il resto della loro vita. La ringrazio anticipatamente.
Dr. Cristina Colantuono
risponde:
Carissima,
stai parlando del disturbo da accumulo compulsivo, un disturbo che può avere intensità e gravità differenti ma che fa capo sempre a diversi fattori: vulnerabilità personali e tratti di personalità particolari, difficoltà nell’individuare propri bisogni e necessità, nella presa di decisione, nel categorizzare le proprietà, difficoltà nel gestire l’attaccamento e la perdita, credenze disfunzionali sul possesso e sulle proprie capacità mnemoniche, carenti capacità di regolamento emozionale.
Nel tuo caso ci aggiungo anche la componente “familiare” cioè tuo marito ha un ruolo di esempio e guida molto importante per i figli ed oltre al fattore genetico, conta molto anche quanto si apprende in casa rispetto a credenze, bisogni e atteggiamenti. Probabilmente se tuo marito risolvesse questo aspetto di sé, con il vostro impegno congiunto potrebbe essere anche più veloce un esito positivo nell’intero nucleo.
Trattandosi però di una difficoltà altrui, io ti invito anche a riflettere sul fatto che non si può obbligare gli altri a cambiare o ancor prima ad essere d’accordo sulla gravità della situazione. Quindi il mio consiglio è parlare con sincerità delle tue preoccupazioni con tuo marito, confrontatevi e spiegagli il tuo punto di vista, il tuo malessere e le tue paure. Se anche lui ammettesse di aver bisogno di aiuto per risolvere questo aspetto di sé, allora ci sono tutti i presupposti per affrontare il problema e risolverlo!
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Cosa ne pensi?