Utente anonimo
chiede:
Salve ho 36 anni,ho avuto la mia prima figlia 6 mesi fa con taglio cesareo che non ho mai accettato, penso di avere avuto una depressione post parto ma quando finalmente ne ero uscita iniziando a prendere diciamo confidenza con l’essere mamma ho avuto un incidente stradale e la mia bambina ragione della mia vita era con me e non solo c’era anche mia sorella con noi lei è più giovane di 8 anni l ho vista crescere da piccola le facevo da mammina e anche un po’ da grande ho trascinato qst mio modo di fare nei suoi confronti.
Ora non guido più premetto che è passato quasi un mese dall’incidente ma ho paura paura che possa succedere qualcosa a mia figlia a me a mia sorella non parlo ora solo di stare in macchina ma dei pericoli del mondo come se avessi paura di vivere forse è questo il termine giusto.
Come posso fare a non vedere ormai tutto nero? Grazie
Dr. Cristina Colantuono
risponde:
Carissima,
percepisco il tuo terrore e l’angoscia che stai provando anche solo leggendo la tua storia.
Sei stata vittima di un evento altamente stressante soprattutto perché ha messo in pericolo la tua vita e quella di persone di cui ti senti responsabile.
Gli eventi che mettono la vita a rischio sono i più difficili da elaborare, ci vuole pazienza e costanza ma sempre con la speranza certa di superare lo shock e di ricominciare a vivere con una consapevolezza in più.
Accetta quindi questo tuo stato d’animo, è comprensibile ed umano, non essere dura con te stessa e non forzarti, ognuno ha i propri tempi e quindi è un periodo che deve passare spontaneamente.
E non devi neanche sentirti “un’aliena”: secondo un’indagine dell’Istituto Superiore della Sanità, il 45% delle vittime sviluppa un Disturbo da Stress Post Traumatico ed inoltre gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte fino ai 29 anni e di conseguenza uno dei fattori che incidono maggiormente nella sanità pubblica.
Erroneamente ci si ferma solo alle ferite fisiche… ben più preoccupanti sono quelle psicologiche!
L’incidente comporta risposte psicologiche, emotive e comportamentali nelle vittime che possono aggravare uno stato patologico pre-esistente oppure incidere negativamente sulla condizione di vita a breve ma anche a lungo termine.
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E queste risposte hanno manifestazioni molto personali e soprattutto tempi variabili proprio a seconda della complessità di altri elementi con cui entrano in relazione: profilo psicologico della vittima, modalità di risposta allo stress, il grado di resilienza posseduto, l’atteggiamento dei familiari….
È questo ciò che sta accadendo a te: sei debilitata psicologicamente dal parto, la depressione post-partum provoca anche tanti sensi di colpa nelle mamme che hanno sì un umore basso ma al contempo non accettano che sia dovuto in parte alla cosa che di più cara hanno al mondo.
L’incidente quindi è accaduto in un momento in cui eri ancora fragile, ha coinvolto proprio tua figlia e tua sorella e conseguentemente ti ha provocato uno stato patologico che ha messo in discussione tutta la tua vita ed il ruolo di mamma.
A questo poi si associano sintomi depressivi, l’amaxofobia (paura di guidare) e le crisi d’ansia.
Questo stato patologico non è eterno se intervieni con tempestività, spesso si risolve spontaneamente nel giro di un anno ma con l’aiuto di un professionista puoi accelerare il processo.
Con un lavoro psicologico puoi elaborare l’incidente, le tue responsabilità, i rischi corsi ma anche la fortuna di poterlo raccontare… e poi sarà più semplice analizzare i pericoli che la vita ci mette davanti e trovare le strategie e gli strumenti adatti per ricominciare a vivere in modo appagante e funzionale giorno per giorno!
Non perderti d’animo e reagisci!
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
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