Anonimo

chiede:

Attacchi di panico cosa fare?
Ho letto su alcune riviste che esistono dei “trucchi” per sconfiggere gli attacchi di panico. È vero? Di cosa di tratta?

 

Utente

risponde:

Senza dubbio esistono dei “trucchi” per ridurre oppure far cessare completamente gli attacchi di panico, alcuni possono essere sperimentati in autonomia, per altri è necessario il sostegno di uno psicologo. La prima cosa da fare però è escludere qualsiasi patologia medica: gli attacchi di panico hanno una sintomatologia simile a condizioni legate a problemi cardiaci, respiratori o di circolazione, il medico di base potrà aiutarci a capire meglio se è questo il caso.

Eliminata la possibilità che ci sia un’origine fisica, allora iniziamo a capire meglio cosa ci è successo: per combattere meglio un nemico, è necessario conoscerlo a fondo.
Il corpo con l’attacco di panico manda un messaggio chiaro: c’è qualcosa che non va nella nostra vita e che arrivato ad un certo punto ci fa “esplodere”. Analizzando a fondo le situazioni che viviamo tutti i giorni, dalla scuola all’università, dalla famiglia agli amici, al fidanzato o al marito, ai figli fino al lavoro… forse ce n’è una (o un po’ tutte insieme) che creano un disagio la cui escalation porta all’attacco di panico.

E allora il primo consiglio è procedere con un’auto-analisi:

Cosa mi turba in questo momento? Cosa non mi permette di vivere in tranquillità? Che preoccupazioni ho? Cosa mi blocca? Cosa mi fa star male ?

Una volta individuata la risposta, si può agire in due direzioni:

  1. MODIFICARE quello che non ci fa star bene e qui le possibilità possono essere infinite a seconda dei casi: eliminare la situazione, alleggerire la tensione imparando a dire di “no”, migliorare la capacità di agire con calma e pazienza…
  2. ACCETTARE quello che non possiamo modificare se non dipende da noi.

L’ultimo consiglio è inerente alla nostra energia: l’attacco di panico è una manifestazione di energia in eccesso dovuta ad un accumulo eccessivo. È come un palloncino che arrivato al massimo di capienza, poi scoppia.
E allora, perché non ridurre o far defluire l’energia in altro modo ?
Parallelamente al lavoro di auto-analisi, è necessario dedicarsi anche a questo aspetto: convogliare le proprie energie in un lavoro creativo per esempio, oppure dedicarsi ai rapporti amicali o d’amore, aumentare l’attività fisica, dedicare il tempo libero a qualche passione o interesse in particolare.

Il consiglio più importante è quindi quello di prendersi cura di sé, l’attenzione e un buon dialogo interno aiutano sempre a superare questo tipo di ostacoli.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento