Emicrania: nuove speranze per chi soffre di mal di testa invalidanti e ricorsivi
L'emicrania può essere un disturbo molto invalidante. Fortunatamente, sono stati introdotti in commercio nuovi farmaci per chi ne soffre.
L'emicrania può essere un disturbo molto invalidante. Fortunatamente, sono stati introdotti in commercio nuovi farmaci per chi ne soffre.
Se soffri abitualmente di emicrania, ci sono buone notizie per te. Sono ora disponibili in commercio, infatti, nuovi farmaci che possono sia prevenire che alleviare i forti mal di testa.
L’emicrania è un disturbo molto comune e uno dei più invalidanti in assoluto. Secondo i dati riportati dall’Humanitas Research Hospital, circa 8 milioni di italiani (soprattutto donne) soffrono di questa forma acuta di mal di testa, più o meno frequentemente. In generale, il 10-12% delle persone ha un attacco di emicrania almeno una volta nella vita.
“È tempo di destigmatizzare l’emicrania e fornire a chi ne soffre un trattamento efficace”, ha affermato il dottor David W. Dodick, neurologo presso la Mayo Clinic di Scottsdale. “Non si tratta di una scusa per non andare a lavoro, ma di una condizione davvero invalidante”.
Per curare l’emicrania, i medici si sono a lungo affidati a farmaci chiamati triptani, che agiscono sul sistema nervoso per alleviare il dolore. Ora però sono disponibili alcuni tipi di farmaci biologici, chiamati anticorpi monoclonali, che possono essere somministrati una volta al mese o una volta ogni tre mesi, ha affermato il dottor Dodick.
“L’avvento degli anticorpi monoclonali ha completamente cambiato il mindset, ovvero la mentalità e la qualità del lavoro del medico”, ha affermato Piero Barbanti, responsabile del Centro diagnosi e terapia delle cefalee e del dolore dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma.
Si tratta di “un’alternativa alle terapie tradizionali, non sempre così efficaci. I nuovi farmaci biologici sono in grado di bloccare l’azione della proteina Cgrp che aumenta nel sangue quando si scatena una crisi emicranica e che è in gran parte responsabile della fase dolorosa”.
Questi nuovi (seppur costosi) farmaci sono impiegati nelle terapie di profilassi, dunque non si assumono nel momento in cui insorge l’emicrania. L’assunzione costante e regolare degli anticorpi monoclonali aiuta a ridurre frequenza, intensità e durata degli attacchi emicranici nel corso del tempo. La somministrazione è “semplice, mensile, sottocutanea e ben tollerata”, afferma Barbanti.
Interessante è anche una nuova classe di composti chiamati gepants per il trattamento dell’emicrania. Uno studio su uno di questi farmaci, l’ubrogepant (recentemente approvato dalla FDA americana), ha rilevato una significativa riduzione del dolore nei pazienti che assumevano 50 milligrammi di questo farmaco per via orale.
Altrettanto utile per il trattamento dell’emicrania è un neurostimolatore chiamato Nerivio Migra, che si indossa come un bracciale e presenta una batteria ricaricabile che trasmette deboli impulsi elettrici. Può essere acceso e spento quando si vuole tramite un’apposita app. Nerivio Migra è per ora acquistabile solo negli Stati Uniti, al prezzo di circa $99 per 12 applicazioni.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
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