La cervicalgia, come suggerisce il nome, è un dolore che interessa il corpo all’altezza delle vertebre cervicali. Come si legge su Humanitas – San Pio X, è un disturbo diffusissimo: in Italia colpisce 7 persone su 10 e la popolazione femminile che soffre di questo problema è in continua crescita.

Ma perché colpisce tante persone e perché in particolare le donne lo avvertono sempre più? Per capire bisogna fare un passo indietro e andare alla base, esplorando cause e sintomi del disturbo.

Cervicalgia: quali sono le possibili cause?

Sempre Humanitas – San Pio X enumera sul suo sito le probabili cause della cervicali, che sono:

  • postura scorretta;
  • sovraccarico della muscolatura del collo;
  • stress;
  • uso di materassi e cuscini inadeguati;
  • incidente stradale (con il conseguente colpo di frusta);
  • artrosi cervicale, ma solo dopo il 60-65 anni (è una patologia degenerativa delle cartilagini che proteggono i dischi cervicali);
  • ernia del disco cervicale.

C’è da dire che il sintomo principe della cervicalgia è il dolore e questo significa che, quando lo avvertiamo, potremmo istintivamente contrarre i muscoli e quindi innescare un circolo vizioso in cui dolore comporta altro dolore.

I sintomi tipici e quelli collegati

Cervicalgia
Fonte: Pixabay

Quale che sia la natura del disturbo – muscolare, articolare o legata all’artrosi – questo problema ha dei sintomi, alcuni tipici e altri connessi a essi. I sintomi tipici sono:

Ci sono però altri sintomi che sono collegati al disturbo, e sono:

  • vertigini;
  • dolore in altre parti del corpo, come spalle, schiena, braccia, petto;
  • difficoltà di movimento e deambulazione;
  • nausea;
  • debolezza degli arti sia superiori che inferiori;
  • formicolio di braccia, mani o testa.

I sintomi principali della cervicale sono dolore e rigidità nei movimenti – racconta la dottoressa Francesca Puggioni sul sito di Humanitas – Se non riusciamo più a fare con agilità quello che vorremmo e avvertiamo dolore dobbiamo preoccuparci. La colonna vertebrale è la nostra armatura; quando non funziona, non funzionano neanche più gli organi all’interno, e ne sono compromessi la respirazione e l’equilibrio. Se, a causa della cervicalgia, ossia per il dolore alla cervicale, assumiamo una postura errata e ci ingobbiamo, non riusciamo a espandere la cassa toracica in maniera adeguata e quindi respiriamo male. Il dolore, inoltre, provoca rigidità anche sul diaframma.

Come prevenire la cervicalgia?

La prevenzione del disturbo si esercita su ciò che è prevedibile, e quindi sulle cause che non possono essere improvvise come un colpo di frusta causato da un incidente stradale. Per cui si deve cercare di tenere sempre una postura corretta (magari optando per un paio di sedute settimanali di ginnastica posturale oppure pilates o yoga), usare materassi e cuscini adeguati, evitare di sovraccaricare muscoli e ossa del collo e ovviamente evitare ogni forma di stress.

Però questo potrebbe comunque non essere sufficiente: chiedete consiglio a uno specialista, ma questo deve valere in generale, noi vi diamo solo informazioni di massima, sono i medici che conoscono esattamente come muoversi.

Perché la cervicalgia colpisce più le donne?

Cervicalgia
Fonte: Pixabay

Questa forma di mal di schiena – spiega il dottor Corrado Musso su Gavazzeni – colpisce in particolar modo le persone di sesso maschile e di età compresa tra i 40 e i 60 anni. Ma negli ultimi anni si sta registrando un’inversione di tendenza, caratterizzata da un calo dell’età d’esordio della patologia e da un coinvolgimento sempre più frequente delle donne, che svolgono oramai un’attività lavorativa sempre più simile a quella degli uomini.

In pratica, anche se esplicitamente non lo dice, questo medico lascia intendere che gran parte delle cervicalgie sono legate a stili di vita e quotidianità: negli ultimi decenni, le donne esercitano sempre più spesso un lavoro da ufficio e questo può aver influito su una cattiva postura generalizzata che ora non presenta più differenza di genere.

Cervicalgia: rimedi, cure e terapie

Naturalmente, la terapia interviene a partire da ciò che ha causato la cervicalgia. Solitamente però si ricorre ad antinfiammatori ed esercizi fisici (tranne che negli specifici casi di patologie legate alla zona cervicale come un’ernia, dove si interviene con un’operazione chirurgica, o l’artrosi).

Anche la cosiddetta “cura del caldo” può dare risultati ragguardevoli.

La cervicalgia – dice su Humanitas-San Pio X il dottor Giovanni Casero – può avere varie cause, la più frequente è la cervicalgia miogena (di origine muscolare) che è causata da una infiammazione muscolare; si riscontra quindi una tensione muscolare che necessita di essere gestita in modo appropriato. In presenza di questa cervicalgia è raccomandato usare il caldo per aiutare il rilassamento dei muscoli e la risoluzione della tensione e rigidità del collo. Il calore posizionato nella parte dolente induce un generale senso di benessere per il soggetto. Al contrario Il freddo invece tende a peggiorare il dolore aumentando la contrattura della muscolatura. Fondamentale rimane sempre individuazione della causa scatenante la sintomatologia.

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