Dopo che gli uffici si stanno operando per adottare i felini e migliorare in questo modo la produttività, alleviando lo stress, i nostri amici a quattro zampe sono diventati soggetto di studi importanti per capire come curare le malattie che hanno in comune con noi.

Gli scienziati dell’Università del Missouri hanno dato inizio al progetto “99 Lives” con cui si fa appello a tutti i veterinari, proprietari di gatti e aziende produttrici di cibo per animali domestici affinché raccolgano campioni di sangue e tessuto utili a dar vita ad un database contenente le informazioni sulle malattie che colpiscono i gatti e di cui soffrono anche gli esseri umani:
tra queste obesità, diabete, asma e infenzioni alle vie urinarie, problemi cardiaci e cancro.

Se prima la scienza genetica si concentrava principalmente sul cane, adesso l’attenzione si rivolge ai felini con l’obiettivo di completare lo studio sul DNA e paragonare i dati ottenuti con le informazioni genetiche dell’essere umano.

“Fino ad oggi, la ricerca genetica sugli animali da compagnia dell’uomo si è concentrata prevalentemente sui cani, al punto da permetterne la diffusione della sequenza del genoma. Ammalandosi anche i cani di cancro, i benefici erano chiari, ma ignorare i gatti è sbagliato, poiché anch’essi soffrono di alcune malattie tipiche dell’uomo, come il diabete o l’Aids. Hanno molto da dirci

racconta il genista Stephen O’Brien.

Se si vuole partecipare a quest’importante iniziativa si può contattare l’Università e inviare campioni di sangue e tessuti.

Sono infatti necessari 20.000 geni per capire la provenienza del colore del pelo o degli occhi e il sorgere di alcune malattie già citate.

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