"Vostro figlio è sovrappeso e va messo a dieta": la scuola scrive ai genitori

Educare i nostri ragazzi ad un’alimentazione sana e ad abitudini di vita virtuose non è meno importante che insegnare loro la matematica, la lingua o qualsiasi altra materia. Eppure l'allarme obesità, anche in Italia, continua a essere sottovalutato.

L’insorgere dell’obesità è un problema sempre più dilagante tra i bambini e gli adolescenti, complice la sedentarietà dei ragazzi che, alla vita all’aria aperta, preferiscono lunghe sessioni davanti a pc oppure davanti alla playstation, ma l’alimentazione sregolata rimane la più importante delle cause.

La vicenda che vi raccontiamo arriva dall’Inghilterra, dove le statistiche con i dati relativi all’obesità nei bambini lasciano sbalorditi: uno su cinque inizia la scuola in sovrappeso oppure è già obeso. Ad aggravare la situazione, un dato che non ti aspetti: maggiore è il tasso di povertà più si alza il livello di obesità. Com’è possibile? Il cibo spazzatura ha prezzi irrisori in Inghilterra dove, ad esempio, è possibile acquistare junk food in qualsiasi negozio a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Ecco come questa scuola ha deciso di lottare contro il problema dell’obesità.

La lettera inviata alle famiglie inglesi

Fonte: Web
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Una scuola inglese ha inviato una lettera ai genitori dei propri allievi con evidenti problemi di peso, nella quale erano riportati una serie di consigli e di indicazioni relative a strutture che si occupano di consulenze nutrizionali. La lettera diceva:

Suo figlio è sovrappeso: dovrebbe aiutarlo a seguire un programma alimentare più equilibrato

Le reazioni? Alcune lettere sono state stracciate, altre sono state accolte con indignazione, altre ancora sono state il pretesto dal quale scatenare degli sfoghi via social. In realtà la scuola voleva offrire una forma di aiuto, in modo individuale, affinché i genitori ne traessero le dovute conclusioni.

Il direttore capo del Childhood Obesity Summit di Londra ha dichiarato:

Non penso che dovremmo smettere di inviare le lettera. C’è stata una mobilitazione per farlo, perché i genitori ritenevano fossero offensive, ma si tratta solo di una descrizione fisica. Per me, questo problema è una vera preoccupazione

Il problema, del resto, non è di quelli per cui indignarsi, ma merita anzi la collaborazione scuola e famiglia.

Da parte delle istituzioni inglesi è arrivato ai ragazzi il suggerimento di consumare una porzione di frutta all’intervallo, il tutto nell’ottica di contrastate la cultura dello snack per colpa della quale i bambini e gli adolescenti non stanno a tavola con i genitori preferendo lo schermo di un pc o di una tv, mentre si ingozzano di patatine, caramelle, bibite gassate e cioccolata.

Ma come va in Italia a questo proposito? Vediamo i dati.

Ma qual è la situazione italiana?

Fonte: Web
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Non pensiate che in Italia la situazione sia rosea: secondo i dati del 2012 divulgati dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore della Sanità, siamo il Paese con il tasso più alto di obesità infantile in tutta Europa, con il 22,2% di bambini in sovrappeso e il 10,6% obesi nel 2012.

Che sia tempo, in questo senso di una collaborazione tra scuola e famiglie, è un dato di fatto.

Junk-food, le conseguenze sui ragazzi

Fonte: Web
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L’obesità è sicuramente causa di crisi emotive e depressione nei bambini, in particolare durante l’adolescenza quando i chili di troppo si trasformano in vergogna, imbarazzo, isolamento o discriminazione sociale. Il sovrappeso, del resto, molto spesso limita nello svolgimento di alcune attività ed espone chi ne è affetto a bullismo.

Ma a preoccupare sono anche le patologie connesse, in primis diabete, malattie cardio-vascolari, a carico dell’apparato digerente, del fegato e dei polmoni.

L’abitudine shock adottata da molti genitori di cui parliamo in seguito, del resto, non può non destare qualche allarme.

Il pranzo da casa pieno di schifezze

“Vostro figlio è sovrappeso e va messo a dieta”: la scuola scrive ai genitori
Fonte: Web

Tornando al tema scuola inglese, c’è un dettaglio che non passa inosservato. Stando a quanto dichiarato dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti, sono molti i genitori che preparano ai figli il pranzo da portare a scuola e sono ancora di più quelli che dimenticano le porzioni di frutta e verdura necessari per l’assimilazione di energia e vitamine.
Agli insegnanti è stato chiesto di controllare che cosa mangiassero gli studenti e quello che hanno riportato è allarmante: in molti “cestini del pranzo” pare siano presenti anche due o tre pacchetti di patatine, snack a base di cioccolata, sandwich pieni di salse. Gli insegnanti hanno avuto il compito di segnalare tali situazioni e, nei casi riscontrati abitualmente, si è proceduto con l’invio della lettera di cui si parlava sopra ai genitori.
La scuola inglese, inoltre, lancia il suo messaggio nutrizionale anche attraverso le newsletter settimanali inviate ai genitori, all’interno delle quali vi è sempre un promemoria che invita a controllare il peso e l’altezza dei ragazzi per tenerli sotto controllo.

Eppure continuano a essere in molti i genitori che non trovano in queste azioni scolastiche delle richieste di collaborazione, ma solo offese.
Forse a mancare è ancora la cultura che vede nell’obesità non un fattore fisico o estetico, ma una patologia preoccupante e molto pericolosa, soprattutto se sviluppata in età infantile.

Le fotografie scattate da questa fotografa, a sua volta obesa, possono del resto aiutare anche a capire l’impatto sociale ed emotivo che questa patologia provoca:

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