La piccola Xana non è riuscita a vincere la sua lotta contro il tumore alle ossa che l’aveva colpita pochi mesi fa. A darne l’annuncio è stato suo padre Luis Enrique, ex allenatore della Spagna, che con una breve nota pubblicata sul suo profilo Twitter ha rivelato il tragico momento che lui e la sua famiglia stanno vivendo. La bambina aveva solamente 9 anni, e soffriva di una forma cancerosa molto aggressiva, l’osteosarcoma.

Questo tumore aggredisce le cellule dell’osso chiamate osteoblasti – sono quelle deputate alla formazione del tessuto osseo, garantendone la mineralizzazione e la resistenza – impedendone la completa maturazione. Colpisce in particolare le ossa lunghe come il femore, la tibia e l’omero, ma non è raro riscontrare casi in cui il cancro si diffonde a partire dal bacino o dal cranio. L’osteosarcoma è molto raro nei bambini sotto i 5 anni ed è diffuso prevalentemente nei ragazzini e negli adolescenti tra i 10 e i 25 anni. In questa fascia d’età, infatti, le ossa raggiungono il loro massimo picco di crescita.

Le cause che portano all’insorgenza di questa malattia non sono ancora note, sebbene si sospetti che alcuni casi possano essere correlati ad anomalie genetiche, all’esposizione a fonti radioattive o alla familiarità. Alcuni fattori di rischio potrebbero essere anche una rapida crescita dell’osso o la precedente comparsa di un retinoblastoma. Esistono tre diverse forme di osteosarcoma, classificate in basso, intermedio e alto grado di malignità. Nella maggior parte dei casi (8 volte su 10) si tratta di un tumore di alto grado.

Il sintomo principale di questa forma cancerosa è il dolore osseo, che inizialmente può essere debole e intermittente, ma che si intensifica con il passare del tempo e il progredire della malattia. Nelle settimane seguenti si possono manifestare rigonfiamenti anomali, mobilità ridotta e addirittura fratture sospette causate dalla fragilità cui vanno incontro le ossa colpite dal tumore. È fondamentale arrivare a una diagnosi precoce per iniziare subito un adeguato protocollo terapeutico e migliorare le possibilità di sopravvivenza.

La cura principale per l’osteosarcoma è l’intervento chirurgico per la rimozione del tumore, in combinazione con cicli di chemioterapia di tipo sistemico pre e post operatoria per ridurre le dimensioni della massa cancerosa e per distruggere le eventuali cellule malate sfuggite al bisturi del chirurgo. La radioterapia non è risultata particolarmente efficace, se non a scopo palliativo per i malati in fase avanzata. Sono inoltre in sperimentazione nuove terapie come quella immunomodulante, che sfrutta il sistema immunitario della persona per aggredire il tumore.

La prognosi per l’osteosarcoma è molto varia, in base all’aggressività del cancro, al suo stadio e alla presenza di eventuali metastasi. La percentuale di guarigione si attesta attorno al 70-75%, ma cala drasticamente se la diagnosi arriva in ritardo o se le cellule arrivano a colpire altri organi. Purtroppo, la piccola Xana è stata colpita da una forma aggressiva e non è riuscita a vincere la sua battaglia.

Nella nostra gallery abbiamo raccolto la storia della piccola e i messaggi di cordoglio per i suoi familiari:

Cos’è l’osteosarcoma che ha ucciso a 9 anni Xana, la figlia di Luis Enrique
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