Perché Emma, che era anoressica, oggi vuole rendere illegali i tè disintossicanti

Perché Emma, che era anoressica, oggi vuole rendere illegali i tè disintossicanti
Fonte: instagram @emmywhitts
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Nel mondo delle influencer che sponsorizzano prodotti dimagranti, frullati miracolosi e bevande in grado di aiutare il corpo a mantenersi in forma, spesso si perde di vista quanto potenzialmente possa essere pericoloso il messaggio che, più o meno consapevolmente, si potrebbe far passare.

Ovvero che A) esista una tipologia di corpo predefinita cui tutte noi dobbiamo aspirare e che B) per raggiungere tale fisicità non valga la pena mantenere uno stile di vita salutare, con un regime alimentare equilibrato e un po’ di sana attività fisica, ma sia sufficiente fare scorta di milkshake e tè che, oltre a essere certamente più piacevoli di un’ora di palestra o di corsa, sono indubbiamente anche più gustosi e allettanti di molti cibi.

Il rischio però c’è, eccome, e sottolinearlo non significa voler fare i soliti bacchettoni o vestire i panni di quelli che vogliono dare addosso a chi sponsorizza sui social questo genere di prodotti; il fatto è che informare sui “lati” oscuri e avere consapevolezza di quanto questi rimedi possano alla lunga essere deleteri per il proprio corpo e il proprio benessere è doveroso.

È quello che sta cercando di far capire la modella inglese Emma Whittaker che, da ex anoressica, oggi ha scelto di schierarsi contro i tè disintossicanti cercando di aprire gli occhi a chi – soprattutto giovanissime – li consuma alla ricerca del fisico perfetto, e di renderli illegali.

La sua battaglia, partita dai social, si è trasformata anche in una petizione su Change.Org; il motivo per cui la ragazza ha deciso di intraprendere questa lotta lo ha spiegato lei stessa in uno degli ultimi video postati su Instagram.

A Emma sono state diagnosticate bulimia e anoressia all’età di 17 anni e, racconta nel video, in parte la sua diagnosi è dipesa proprio dal consumo di questi tè, che aveva conosciuto nel 2012 in una pubblicità su Instagram.

Il tè che Emma consumava spesso era il Bootea, che, ricorda, “aveva un’invitante confezione rosa e verde“; sulla confezione c’era scritto di assumere un tè durante il giorno, uno la sera e uno la notte.

Quello della notte conteneva senna – spiega Emma – all’epoca non la conoscevo, ma ora so che è un forte lassativo.

Oggi Emma si è liberata dalla “dipendenza” da quei tè e ha recuperato la propria forma fisica, riuscendo a guarire, lentamente, anche dall’anoressia; mentre Bootea ha eliminato la senna dagli ingredienti delle sue bevande.

Resta però l’importanza di un messaggio che soprattutto le adolescenti, sicuramente più propense a dare ascolto a chi sponsorizza questo genere di prodotti, devono capire: non esistono “pozioni magiche” in grado di regalare il corpo perfetto. Non esiste nemmeno il corpo perfetto, a dire il vero, ma solo corpi che devono essere curati e mantenuti in salute.

Non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino le proprietà disintossicanti dei prodotti sponsorizzati dalle influencer, si legge nel testo della petizione lanciata da Emma. Senza contare che il nostro corpo è perfettamente in grado di purificarsi da sé, attraverso il sudore, le urine, il fegato, e che alcune delle sostanze contenute in tè, frullati e bevande di vario genere possono davvero, alla lunga, mettere in pericolo le giuste funzioni.

La stessa senna, ad esempio, che, prosegue la petizione, è spesso l’ingrediente principale di questi prodotti, è un lassativo forte e naturale usato per trattare la stitichezza, che può causare irritazione al rivestimento dello stomaco, con crampi e diarrea, che a loro volta portano a disidratazione, interruzione dell’equilibrio elettrolitico del corpo fino a causare gravi problemi cardiaci.

Pensate davvero ne valga la pena?

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