La valeriana (Valeriana officinalis) è una pianta della famiglia delle Valerianacee, ricca di flavonoidi e alcaloidi. Si tratta di una pianta erbacea e perenne, con fusto eretto e solcato in superficie da scanalature, radici fibrose che emanano un odore sgradevole e penetrante.
Originaria delle regioni boscose dell’Europa e dell’Asia, è diffusa anche nel Nord America e nelle regioni tropicali sudamericane. Predilige gli ambienti freschi e umidi e, in condizioni ottimali, può raggiungere e superare il metro di altezza.
È proprio la radice della pianta a contenere oli essenziali, alcaloidi e flavonoidi.

Perché è così diffusa? Perché è senz’altro molto usata per contrastare i disturbi del sonno e per l’ansia, ma anche nella cura per l’intestino irritabile.

Proprietà ed effetti della valeriana

valeriana proprietà
Fonte: web

Il meccanismo d’azione dei suoi costituenti è abbastanza conosciuto. Gli acidi valerianici e gli iridoidi inibiscono l’enzima del neurotrasmettitore gamma-aminobutirrico (GABA), un mediatore chimico responsabile della regolazione dell’eccitabilità neuronale in tutto il sistema nervoso, della sensazione di rilassamento e anche dell’induzione del sonno. Grazie ai principi attivi presenti, la valeriana possiede proprietà sedative, rilassanti e ipnoinducenti, cioè che favoriscono il sonno.
Sembra inoltre che alcuni dei terpeni e dei flavonoidi possano essere in parte responsabili dell’azione spasmolitica sulla muscolatura liscia, utile in caso di crampi e sindrome dell’intestino irritabile.

Per assumerla in infuso occorre versare un cucchiaio raso di radice di valeriana in una tazza d’acqua, poi filtrare la tisana e berla prima di andare a dormire.
Se si preferisce la tintura, bisogna scioglierne dalle 15 alle 30 gocce in acqua, da assumere 30 minuti prima di andare a dormire. Idem per le compresse, da prendere in dosi di 1 o 2 (massimo 500-600 mg al giorno)

Le controindicazioni della valeriana

La valeriana può avere alcuni effetti collaterali, specie in caso di uso continuo e prolungato. Quando ciò accade, è possibile lamentare disturbi come mal di testa, pressione alta, insonnia ed eccitabilità.
Se ne sconsiglia l’assunzione anche in gravidanza, in allattamento, e se si fa uso di barbiturici, poiché l’erba potrebbe aumentare l’azione sedativa.

L’uso della valeriana in gravidanza

valeriana in gravidanza
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Come abbiamo visto, la valeriana è utilizzata come leggero calmante, che aiuta quando non si riesce a prendere sonno o si ha un sonno particolarmente agitato durante la notte. Viene inoltre consigliata per contrastare irrequietezza, stati d’ansia, e nei piccoli attacchi di panico. Tuttavia, diversi prodotti fitoterapici e integratori naturali a base di valeriana riportano sulle indicazioni di non assumerla in gravidanza, in allattamento, oltre a non essere indicata per i bambini di età inferiore ai 6 anni. Questa precauzione è stata messa soprattutto per una carenza di informazioni sui possibili effetti negativi, perciò nel dubbio si consiglia di evitarla.

Se durante la gravidanza si volesse assumere un rimedio naturale a base di valeriana, sarà opportuno chiedere il parere del proprio medico o ginecologo. Questo proprio perché i prodotti a base di valeriana passano attraverso la placenta, arrivando al feto, o al bambino tramite il latte materno. Certamente la valeriana è molto più sicura di altri ansiolitici o sedativi, che hanno maggiori effetti collaterali dell’eventuale utilizzo di rimedi naturali a base di valeriana.

Se insonnia, ansia e nervosismo sono poco gestibili, perciò, meglio optare per i rimedi naturali, rispettando i dosaggi e prestando massima cautela nell’utilizzo.
Essendo indicata anche per i problemi dell’apparato gastrointestinale, grazie all’azione antispastica utile proprio nei casi di crampi addominali e malesseri intestinali, la valeriana può rappresentare una soluzione a questi disturbi, che sono tipici proprio della gravidanza.

In conclusione, si può dire che la valeriana sia un rimedio sicuro da prendere “con le pinze”, quando ci si trova in gravidanza, da assumere sempre ed esclusivamente dietro il parere del proprio medico e del proprio ginecologo.

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