Quello sui vaccini è indubbiamente uno dei temi su cui l’opinione pubblica si sta maggiormente spaccando, soprattutto dopo l’approvazione del decreto legge sull’obbligatorietà delle vaccinazioni per accedere alle scuole materne e agli asili nido, avvenuta il 19 maggio scorso (ma che verrà trasformata in legge solo nel prossimo luglio).

Così, mentre a Roma sfila il corteo dei “no vax“, in una manifestazione organizzata dal Coordinamento nazionale per la libertà di scelta, sull’altro fronte ci sono le testimonianze di chi ha subito le conseguenze di un figlio non vaccinato, come quella di Francesca, che ha perso il piccolo Nicolò ad appena 7 anni.

Anche Antonella Salimbene appartiene a quella categoria di genitori che, evidentemente mal consigliati dai medici, hanno scelto di non vaccinare i figli; nel suo caso Azzurra, che è poi morta a causa della meningite fulminante a soli 11 anni.

Una delle questioni su cui il popolo dei no vax, che nella sfilata della capitale è partito da Bocca della Verità composto da  rappresentanti di associazioni, medici, avvocati, genitori, ragazzi e persino bambini in carrozzina, punta fortemente, è l’imposizione delle vaccinazioni stabilite dal nuovo decreto per poter avere accesso alla frequentazione scolastica da parte dei bambini, e le eventuali sanzioni economiche per i genitori che decidono di iscrivere i figli non vaccinati alla scuola dell’obbligo, quindi dalla primaria in poi. Si è parlato persino di una sospensione della patria potestà per mamme e papà che non adempiranno all’obbligo, segnalati dalla Asl competente al Tribunale dei minorenni, cosa che ha fatto letteralmente insorgere chi è contro le dodici vaccinazioni stabilite per legge.

Ci hanno imposto di scegliere tra la salute e l’istruzione, minacciandoci con delle multe salate se non dovessimo vaccinare i nostri figli – lamenta Lorenzo, tra i rappresentanti di Comilva (Coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni) come riporta l’Huffington Post – La palese incostituzionalità delle misure contenute nel decreto e l’assenza di situazioni contingenti di emergenza epidemiologica rendono inaccettabile la decisione adottata dal governo e fortemente voluta dal ministro della salute Beatrice Lorenzin.

Tuttavia, come dicevamo, la questione resta estremamente delicata, soprattutto perché, a “scendere in campo” sull’altro fronte, quello che invece è a favore dei vaccini, sono stati Piero Angela, volto noto della televisione scientifica italiana, e Roberto Burioni, ricercatore e professore Ordinario di Microbiologia e Virologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che più volte ha puntato il dito contro la disinformazione diffusa soprattutto dai social media sull’argomento. Intervenuti alla trasmissione In Mezz’Ora, condotta da Lucia Annunziata, Angela e Burioni hanno sottolineato l’importanza delle vaccinazioni per i più piccoli, e l’importanza di avere fiducia nella scienza.

C’è tendenza in gran parte delle persone ad avere un pensiero magico – ha detto Piero Angela – A volte non si contesta la scienza, ma l’applicazione tecnica della medicina. Fidatevi dei medici, la velocità della luce non si decide ad alzata di mano, a maggioranza.

Burioni ha rincarato la dose parlando soprattutto dell’efficacia del vaccino contro il morbillo, sostenendo però che il vero peccato sia non essere ancora riusciti a debellare del tutto la malattia.

In Italia c’è una copertura molto bassa. Si accaniscono contro i vaccini e non contro altre terapie che rendono più soldi alle multinazionali-ha detto il medico – Mi accusano di non rispondere a tutti su Facebook? Io non mi permetterei mai di parlare di cricket di cui non conosco le regole.

Insomma, sostanzialmente Burioni ha ribadito un concetto già espresso nel recente passato, ovvero che la scienza non  è democratica, e certamente non opinabile. E, a quanto pare, anche Piero Angela sta dalla sua parte.

Sembra proprio che la questione, dunque, resterà apertissima.

 

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