A tutti è capitato di avvertire una stanchezza persistente, di essere stanchi persino appena svegli, o anche quando si è riposato molto. È una sensazione naturale, ma se diventa cronica e si ripete quotidianamente allora potremmo trovarci di fronte a un vero e proprio disturbo, la spasmofilia, detta anche “malattia invisibile” per via della difficoltà di effettuare una diagnosi, che spesso rende ignaro anche chi ne soffre di averla.

Eppure, la spasmofilia è un disturbo piuttosto comune: si stima che circa il 20% della popolazione mondiale sia affetto da spasmofilia, pur senza esserne consapevole e imputando i propri disturbi ad altre cause; nel nostro paese dovrebbero esserci tra i 6 e gli 11 milioni di “malati” di spasmofilia (www.magnesiocloruro.eu). Come detto, avere una diagnosi non è affatto facile, perché si tende ad attribuire i disturbi avvertiti, che pure interessano l’intero organismo, a tutto un altro tipo di patologie. Nonostante ciò, curarla è piuttosto semplice, una volta individuata.

Sintomi e cause della spasmofilia

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Fonte: web

La spasmofilia è spesso chiamata fibromialgia, anche se alcuni medici tendono a effettuare una distinzione tra le due patologie, in quanto la prima è considerata una entità ancora in studio, non del tutto definita, mentre la fibromialgia è una patologia ben precisa, riconosciuta da diversi specialisti, non solo reumatologi, la cui terapia si basa sia sulla fisioterapia e la rieducazione muscolare che sull’uso di farmaci che agiscono a livello del sistema nervoso centrale, in particolar modo sulla soglia del dolore (benzodiazepine e inibitori della ricaptazione della serotonina).

La spasmofilia è una patologia cronica che riguarda la morfologia e il metabolismo di tutte le cellule dell’organismo. Osservando bene le cellule di un spasmofilo, si nota la presenza di una spessa membrana che è meno permeabile rispetto al normale; questo comporta problemi all’assorbimento delle sostanze nutritive necessarie alla cellula per svolgere la sua funzione, con conseguente carenza nutrizionale del soggetto affetto dal disturbo.

I pazienti possono sviluppare la spasmofilia in seguito alla somatizzazione di episodi molto stressanti, snervanti, spossanti e logoranti, ma il disturbo ha anche carattere stagionale, ovvero appare col cambio stagione (basti pensare alla fiacchezza che sentiamo quando arriva con la stagione fredda). Nelle donne si presenta anche in corrispondenza della fase premestruale e anche durante le mestruazioni, dove sono ingenti le perdite ematiche che portano via il nutrimento.

Insonnia, nervosismo, depressione ed esaurimento sono sintomi che descrivono la spasmofilia. Altri segnali di allarme possono essere:

  • Affaticamento. Nel 90% dei casi, al mattino si è più stanchi di quando si è andati a dormire. Durante la giornata la fatica si attenua, ma ogni tanto prendono il sopravvento delle crisi di debolezza e di stanchezza.
  • Regolazione difficoltosa della temperatura corporea: a vampate di calore possono seguire brividi di freddo.
  •  Si può avere anoressia (mancanza di appetito) o bulimia (fame eccessiva) con relativo dimagrimento od obesità.
  •  Digestione laboriosa.
  •  Stitichezza.
  •  Nervosismo e irritabilità.
  • Cambiamenti repentini di umore, che possono andare dalle crisi di riso alle crisi di pianto.
  • Ansia.
  • Fobie varie, come la paura di trovarsi in luoghi affollati, di uscire, di trovarsi in luoghi chiusi, ecc.
  • Lipotimie (assenze). Il soggetto rimane come addormentato a occhi aperti per qualche secondo o qualche minuto. Non è uno svenimento ma è tuttavia una perdita di conoscenza proprio come se il soggetto fosse assente.
  •  Crampi muscolari in ogni parte del corpo. Caratteristici quelli dolorosi del polpaccio che obbligano a saltar giù dal letto in piena notte, oppure quelli del pollice delle mani che si contrae e non riesce più a drizzarsi.
  •  Mal di testa di ogni genere e vertigini.
  • Tachicardia, sovente confusa con la nevrosi cardiaca e oppressione cardiaca che fanno temere che ci sia un infarto in arrivo.
  •  Unghie che si sfaldano facilmente e capelli fragili che si rompono e cadono con facilità.
  •  Nella sfera genitale, per l’uomo eiaculazione precoce e impotenza; per la donna dolori mestruali, vaginismo, frigidità.
  •  Malattie allergiche e dermatologiche, psoriasi, eczemi, acne.

Dato il carattere di polimorfismo della spasmofilia, è difficile arrivare alla corretta diagnosi del problema, che viene trovata anche in pazienti affetti da fibromialgia e alcolismo. Certamente, la mancanza cronica o temporanea di alcuni minerali può peggiorare la situazione dello spasmofilo; la carenza di magnesio, calcio, vitamina B6, vitamina D e fosforo accentua i sintomi. I problemi talvolta possono insorgere anche in seguito all’operazione di by-pass intestinale per la cura dell’obesità grave.

Cura della spasmofilia

spasmofilia cura
Fonte:web

Proprio  perché difficile da individuare, occorre avere molta fortuna, e un medico molto preparato che riesca a collegare i sintomi alla causa principale della spasmofilia, la mancanza di nutrimento cellulare. È consigliabile perciò, se si sospetta di soffrire del disturbo, andare dal proprio medico curante e descrivere tutto quello che è accaduto al proprio organismo, non tralasciando nemmeno un raffreddore o un problema d’umore, come può essere la depressione. Fornendo un quadro clinico completo al medico, aumentano le possibilità di individuare la spasmofilia come causa scatenante.

Il segreto per uno spasmofilo è imparare a gestire lo stato di iponutrimento delle sue cellule; si può intervenire impostando una dieta alimentare che vada a integrare la mancanza di sali minerali e vitamine, assumendo integratori di calcio, litio, magnesio e vitamina del gruppo B. Meglio, inoltre, preferire sempre cibi freschi sani, di stagione, cucinati a casa, piuttosto che cibi surgelati, preconfezionati, della gastronomia, take away, da riscaldare etc. In casa devono sempre esserci verdure, ortaggi e frutta di stagione da abbinare a carni e pesci, come prescrive la più classica dieta mediterranea. Da alcuni studi recenti sembra però che l’alimentazione possa avere anche un ruolo nella comparsa della spasmofilia, poiché celiachia e intolleranze possono causare lo stato di carenza nutrizionale che si rispecchia sulle cellule, le quali non ricevono i giusti nutrienti per svolgere la loro azione.

Meglio dunque affidarsi sempre al medico, combinando il suo parere anche con quello del nutrizionista, per capire come intervenire sulla “malattia invisibile”.

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