Il sonnambulismo è un disturbo del sonno che si manifesta nella prima fase del sonno (definita NRem) e che colpisce molte persone, soprattutto i bambini e che deve essere trattato con molta attenzione. Chi ne soffre compie involontariamente dei movimenti e delle azioni senza rendersene conto continuando a dormire, dal vagare camminando senza meta in casa ad azioni anche più complesse come sedersi sul divano e accendere la tv, andare in bagno per lavarsi e vestirsi, dirigersi verso il frigorifero per mangiare o bere. Finita l’azione cominciata solitamente il soggetto torna a letto a dormire e la mattina non ricorda nulla, quindi per lui il sonnambulismo è un enigma.

In molti casi gli episodi sono sporadici e non dopo poco tempo non si ripetono più in altri invece si differenziano tra loro e vanno monitorati perché possono diventare anche pericolosi. Vediamo insieme le cose più importanti da sapere sul sonnambulismo tenendo presente che è sempre meglio consultare uno specialista per valutare l’entità del fenomeno, individuarlo bene e porvi eventualmente rimedio se non si risolve da solo.

1.  Soffrono di sonnambulismo soprattutto i bambini

Sonnambulismo bambini
Fonte: Web

Solitamente si tratta di un disturbo che si manifesta nei bambini di età compresa tra i 4 e i 12 anni e appena si entra nel periodo della pubertà tende a sparire. Il bambino sonnambulo generalmente si mette seduto nel letto oppure si reca in camera dei genitori per mettersi a letto con loro oppure accende le luci. Diverso è il caso del pavor nocturnus, comunemente chiamato “terrore notturno”, che non ha però a che fare con il sonnambulismo. Sono più rari i casi in cui il sonnambulismo si presenta in età adulta e in questo caso devono essere fatte delle indagini approfondite.

2. Il sonnambulismo può essere ereditario

Nel sonnambulismo c’è una chiave ereditaria: chi ne soffre ha quasi sempre un componente della famiglia che è sonnambulo. Tra i fattori che maggiormente determinano episodi di sonnambulismo ci sono senza dubbio lo stress fisico, emotivo e psicologico, uso di stupefacenti, abuso di alcol.

3. Non svegliare mai un sonnambulo

Sonnambulismo
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Ricordiamoci che la persona sonnambula sta di fatto dormendo e un brusco risveglio lo riporterebbe alla coscienza in modo talmente impattante da provocare uno shock a cui non si sa come reagirebbe. Il soggetto infatti non ha relazione attiva col mondo esterno quindi se svegliato all’improvviso sarebbe sicuramente confuso e non avrebbe un totale controllo del corpo. Molto meglio riaccompagnare con calma e dolcezza la persona nel suo letto, farla stendere e aspettare che si rimetta di nuovo a dormire.

4. I sonnambuli tengono gli occhi aperti

La cosa che lascia maggiormente interdetti è vedere che la persona che soffre di sonnambulismo ha gli occhi aperti o semi aperti: è infatti solo nella fase Rem del sonno che gli occhi vengono chiusi del tutto. Per chi non ha mai avuto a che fare con un sonnambulo vederlo con gli occhi aperti può essere fonte di preoccupazione ma è un particolare del tutto normale.

5. I sonnambuli non ricordano nulla

Sonnambulismo
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Chi cammina nel sonno di notte di solito non ricorda niente di quello che ha fatto il mattino seguente. In realtà ci sono casi in cui il soggetto ha la sensazione lontana di un’azione compiuta ma non sa collocarla nel tempo e non sa dare una spiegazione del perché l’ha compiuta perché la percepisce come un sogno di cui non si ricorda bene. Nella maggioranza dei casi però sono le altre persone che il giorno dopo raccontano le vicissitudini del camminatore notturno.

6. Il sonnambulo può fare azioni pericolose

Solitamente il sonnambulo è innocuo ma può inconsciamente compiere delle azioni potenzialmente pericolose come aprire una finestra, uscire in strada, salire scale, accendere elettrodomestici. Se avete in casa una persona che soffre di sonnambulismo tenetela sempre sotto controllo di notte.

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