La depressione è come un buco nero: in poco tempo –  e senza neppure che tu te ne accorga – riesce a risucchiare non solo gran parte della persona che ne è affetta ma, soprattutto, anche tutte le persone che gli sono vicino. Inutile dirlo, capire davvero cosa significhi convivere con un disturbo simile non è facile se non lo si ha sperimentato almeno una volta sulla propria pelle. Spesso leggiamo di articoli inerenti questo argomento, altre volte è lo stesso Facebook a metterci davanti a situazioni di persone che soffrono di depressione; oltre a gravare su chi ne è affetto, il difficile tunnel della depressione può spesso portare anche a rotture nei rapporti sentimentali – soprattutto se il partner non comprende fino in fondo la gravità della malattia.

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D’altra parte, però, c’è chi invece lotta con la sindrome del proprio compagno o compagna, cercando – anche in piccole dosi – di migliorare la situazione con particolari accorgimenti (situazioni che, malauguratamente, possono allo stesso tempo diventare ancor più una fonte di stress e frustrazione per il soggetto depresso). Ci vuole un sano mix di empatia, pazienza e comprensione affinché – con anche l’aiuto di un briciolo di umorismo – si riesca ad arginare e superare insieme la depressione del proprio partner. A concordare su questa tesi è l’utente Roasted Iguana del sito internet di hosting immagini Imgur, la quale insieme al fidanzato lotta contro la depressione che la affligge ormai da anni.

Sono stata clinicamente depressa per 13 anni, alcune volte non riesco nemmeno ad alzarmi dal letto, non importa quanto abbia fame o quanto debba andare in bagno.

Ha cominciato a spiegare la ragazza attraverso un lungo post pubblicato sul sito internet, allegando la fotografia di uno di quei particolari giorni in cui il peso della depressione ha preso la meglio su di lei. Una di quelle interminabili giornate in cui gli impegni, i doveri, la tristezza e la stessa gioia non potevano avere più un senso, solo vuoto. Ad averla portata fuori da quel piccolo “tunner giornaliero” è stato il suo fidanzato che con pazienza, attenzione e – soprattutto – amore è riuscito ancora una volta a farle capire quanto la vita può essere preziosa.

Oggi è uno di questi giorni.
Mi sono alzata ma poi sono tornata a letto. Poi, il mio fidanzato è venuto a trovarmi. Gli ho detto (borbottando, perché ero troppo esausta anche per aprire bocca) che volevo annullare le cose che avevano pianificato di fare oggi e rimanere semplicemente a letto.
Mi ha chiesto se volessi del tè, gli ho detto di no. Me l’ha fatto lo stesso.

Poi è successo l’impensabile.

Ha messo il tè sul tavolo in fondo al letto, io ero sepolta da cuscini e coperte, e mi ha chiesto se volessi le tende chiuse.
Gli ho detto no.
Lui le ha chiuse lo stesso.

Mi ha chiesto se volessi che riscaldasse la borsa dell’acqua calda.
Gli ho detto no.
L’ha fatta lo stesso e l’ha messa sotto la coperta.

Mi ha chiesto se volessi la mia tutina da notte intera.
Gli ho detto no.
Lui me l’ha messa addosso comunque.

Mi ha chiesto se avessi bisogno di altro.
Gli ho detto no.
Mi ha messo un rotolo di carta addosso e se n’è andato.

È tornato e ha aggiunto uno stivale.
Allora mi sono arrabbiata perché aveva appena messo uno stivale sporco su una coperta.

Ha messo anche una sedia sopra la pila di oggetti, ovvero sopra dove io ero sepolta fra le coperte.
A quel punto sono scoppiata a ridere. […]

Alla fine ha portato la mia gatta, l’ha messa sopra la mia testa e ha lasciato la stanza dicendo che se avessi avuto bisogno di qualcosa dovevo solamente urlare forte.

Ha continuato a spiegare la ragazza, terminando il lungo post con il lieto fine che speravamo tutte di leggere:

Non ho avuto bisogno di farlo perché un’ora e mezza dopo sono riuscita ad alzarmi dal letto. Ho bevuto il mio tè mentre scrivevo questo post, sentivo di doverlo condividere con qualcuno.

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