Malessere, ansia, preoccupazione: chi li ha provati sa che i sensi di colpa generano sensazioni profondamente sgradevoli. In alcuni casi si tratta di una risposta perfettamente normale – e sana – a un’azione che abbiamo compiuto o, viceversa, a qualcosa che avremmo dovuto fare e abbiamo evitato. Talvolta, però, il sentimento di colpa diventa eccessivo o ingiustificato e può incidere profondamente sulla serenità e sul benessere di chi lo sperimenta.

Il senso di colpa in psicologia

Il senso di colpa è un campanello di allarme che ci avverte che i nostri standard morali sono stati in qualche modo violati. È un sentimento di rimorso per qualcosa che percepiamo come sbagliato, ma a cui abbiamo contribuito o che abbiamo ignorato.

Le persone possono essere profondamente diverse  rispetto alla facilità con cui si sentono in colpa, in base alla loro personalità e alle esperienze di vita. Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology, chi ha alti livelli di empatia o si preoccupa molto delle relazioni sociali può essere più incline a sentirsi in colpa, mentre le persone che hanno alti livelli di “tratti oscuri della personalità” – come la psicopatia o il narcisismo – sono generalmente meno inclini a farlo. La mancanza di senso di colpa può essere anzi proprio uno dei tratti di queste personalità.

Possiamo sperimentare il senso di colpa non solo in conseguenza di qualcosa che abbiamo fatto (o non fatto), ma anche in relazione ad eventi o situazioni più globali. È il caso dell’eco-colpa, generata dal senso di colpa per la crisi ambientale o climatica, o del cosiddetto “Survivor’s guilt”, che descrive il senso di colpa vissuto da coloro che sono usciti illesi da una situazione pericolosa, come una guerra o la pandemia di COVID quando sono morte così tante altre persone.

La colpa è spesso contrapposta alla vergogna, che descrive l’autodemonizzazione. Quando ti senti in colpa, pensi di aver fatto qualcosa di sbagliato; quando provi vergogna, senti che c’è qualcosa di sbagliato in te per aver fatto quella cosa. Mentre la vergogna è raramente utile e spesso porta al ritiro sociale, il senso di colpa può avere conseguenze positive o negative.

Quando i sensi di colpa diventano distruttivi e patologici

Se hai davvero commesso un torto e ti senti male per quello che hai fatto, il senso di colpa è una risposta normale. Questo tipo di senso di colpa viene definito “adattivo” perché può motivarti ad agire o apportare modifiche al tuo comportamento in modi che saranno utili in futuro. Ad esempio, potresti alleviare il tuo senso di colpa scusandoti per un’azione o modificando un comportamento problematico.

Il senso di colpa non è solo ego-riferito, ma anche socialmente rilevante: si pensa che svolga importanti funzioni interpersonali, incoraggiando ad esempio la riparazione di relazioni preziose e scoraggiando atti che potrebbero danneggiarle.

In alcuni casi, però, il senso di colpa diventa eccessivo e ingiustificato, al punto da diventare patologici e autodistruttivi. In questi casi, si parla di:

  • Senso di colpa disadattivo: a volte le persone si sentono in colpa per cose che non erano sotto il loro controllo. Ad esempio, potrebbero sentirsi in colpa per non aver agito per impedire qualcosa che non avevano modo di prevedere. Anche se non c’era davvero nulla che potessero fare, provano comunque forti sentimenti di rimpianto, vergogna e senso di colpa.
  • Pensieri di colpa: tutti hanno pensieri negativi o inappropriati di tanto in tanto, ma a volte le persone sviluppano sentimenti di colpa per il solo fatto di averli. Anche se potrebbero non agire in base a loro, temono che averli significhi che prima o poi lo faranno o hanno paura che gli altri scoprano i loro pensieri “cattivi”.
  • Colpa esistenziale: questo tipo di colpa può essere complicato perché è spesso incentrato su cose come il senso di colpa per le ingiustizie o il senso di colpa per non vivere secondo i propri principi. Rientrano in questa categoria l’eco-colpa e il Survivor’s guilt. A volte le persone sperimenteranno un complesso di colpa perché stanno bene mentre gli altri a cui tengono no. Questo può emergere quando qualcuno sopravvive a un incidente o a un disastro in cui altri vengono danneggiati, ma può anche verificarsi quando altre persone sperimentano disgrazie quando tu non lo fai.

Alla base di questi sensi di colpa potrebbero esserci uno scontro tra sistemi di valori, una disciplina eccessivamente dura o abusiva o standard di comportamento non realistici.

I sintomi fisici e psicologici del senso di colpa

Il senso di colpa è accompagnato non solo da sentimenti come angoscia, fallimento e preoccupazione, ma anche sintomi psicologici e fisici che possono avere un impatto profondo sul benessere psicofisico di chi ne soffre. Questi sintomi possono includere

  • Ansia;
  • Pianto;
  • Insonnia;
  • Tensione muscolare;
  • Stomaco sottosopra;
  • Preoccupazione.

Il senso di colpa può portare anche a depressione e stress, che possono manifestarsi con difficoltà a dormire, perdita di interesse, affaticamento, difficoltà di concentrazione, preoccupazione eccessiva per eventi nel passato e ritiro sociale.

Nel tempo, le persone possono iniziare a sviluppare un senso di inadeguatezza che rende difficile perseguire i loro obiettivi, perché potrebbero sentire di non meritare di avere successo e potrebbero impegnarsi in comportamenti autodistruttivi per “punirsi” per i loro errori.

Come superare i sensi di colpa ingiustificati

Liberarsi dei sensi di colpa ingiustificati richiede innanzi tutto tre azioni da parte nostra:

  • Individuare il motivo: cerchiamo di capire da dove nasce il senso di colpa, riflettiamo e facciamoci delle domande, proviamo a capire se è legato a terze persone oppure se i responsabili siamo noi;
  • Assumersi le responsabilità: dopo aver individuato cosa ci ha scatenato il senso di colpa, individuiamo la causa, analizziamola nel dettaglio, assumiamoci le nostre responsabilità e impegniamoci ad evitare in futuro la stessa situazione. Non è giusto punirsi, è più giusto trovare un rimedio;
  • Cambiare i propri schemi: dimentichiamo convinzioni e credenze sbagliate che limitano la nostra libertà ed il nostro benessere. Rafforziamo la nostra autostima, crediamo di più in noi stessi, mettiamo in evidenza le nostre doti e i nostri punti forti e smettiamo di darci le colpe per tutto quello che ci accade.

Poiché il senso di colpa si basa su pensieri, convinzioni e credenze che talvolta sono ancorati in noi da sempre è però difficile sradicarlo senza l’aiuto di uno psicologo che ci aiuti a capire che esiste un altro modo di percepire il mondo. Un percorso psicoterapico, infatti, può aiutarci a localizzare la motivazione reale alla base del senso di colpa, incrementare l’introspezione, l’autoconsapevolezza e rafforzare le parti del sé più deboli e più soggette all’insicurezza.

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