Ci sono dei giorni in cui sembra di avere una fame insaziabile, in cui dopo aver divorato un pranzo dal numero imbarazzante di portate si ha voglia di ingozzarsi con una vaschetta di gelato, un sacchetto di caramelle e un hamburger gigante. Una fame senza orari, che pare aumentare dopo che si ha dato il primo morso al panino a sette strati o si hanno ingoiato le prime patatine fritte.

Ma perché a volte si viene colpiti da questo appetito quasi incontrollabile? Perché, tutto di un tratto, si sente l’esigenza di aprire il frigorifero o la dispensa e agguantare la prima cosa commestibile che capita sottomano? Le motivazioni sono da ricercare sia nel corpo sia nel cervello; ecco di cosa stiamo parlando:

1. Mancanza di sonno

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Dormire poco e male aumenta la fame: questo è dovuto alla grelina, un ormone che, quando è ad alti livelli, innesca il senso di fame. Infatti, il poco sonno è stato collegato a elevati livelli di questo ormone.

Inoltre quando si dorme poco si è portati a cercare carboidrati o cibi che abbiano molte calorie, perché il corpo ha bisogno di energie per compensare il mancato riposo.

2. Colazione saltata

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La colazione dovrebbe essere il pasto più sostanzioso della giornata, quello che dà energia per affrontare gli impegni della mattina. Se manca o se comunque è fatta di fretta con quello che capita sotto mano, soprattutto se si è abituati a mangiare tanto la mattina, si avrà un senso di fame lungo tutto l’arco della giornata.

3. Sindrome pre-mestruale

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Tra tutte le delizie della sindrome pre-mestruale, c’è anche quella dell’aumento dell’appetito. La causa è nell’aumento del progesterone, che contribuisce a regolare l’appetito,che porta a cercare alimenti ricchi di calorie, come i dolci o i carboidrati.

Oltretutto, la sindrome pre-mestruale è anche accompagnata da un senso di insoddisfazione, per il quale si cerca una consolazione nel cibo.

4. Stress persistente

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Lo stress occasionale, come quello che si prova prima di un evento importante o di un esame, toglie la fame, mentre lo stress frequente libera ormoni che aumentano l’appetito e portano a mangiucchiare e spiluccare anche tutto il giorno.

Lo stress porta inoltre a preferire gli zuccheri.

5. Noia

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Molto di ciò che si fa nella vita è legato alla dopamina, un messaggero chimico nel cervello collegato con la motivazione e la ricompensa. A livello biologico, la dopamina fa sentire bene. Quando però ci si annoia, il cervello cerca i modi per produrre dopamina, cosa che avviene mangiando.

Un consiglio? Quando ci si inizia ad annoiare e non si vuole mangiare, la dopamina può essere prodotta anche ascoltando musica o leggendo un libro.

6. Medicinali

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Ci sono alcuni farmaci che tra gli effetti collaterali hanno l’aumento dell’appetito. Si tratta di un effetto che svanisce nel momento in cui si smette di assumerli, ma nel caso di malattie croniche che richiedono un trattamento prolungato potrebbe essere un problema.

Per questo è buona cosa parlarne con il medico.

7. Carboidrati raffinati

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I carboidrati raffinati, come i biscotti o le torte, non saziano quanto un pasto composta da alimenti più sani, che hanno lo stesso quantitativo di calorie. A differenza dei grassi e delle proteine di qualità, il corpo non può usare i carboidrati raffinati per produrre serotonina, un neuro-trasmettitore legato alla soddisfazione fisica ed emotiva dopo i pasti. E quindi si cerca più cibo.

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