Il mioma uterino, chiamato anche fibroma, è un tumore benigno dell’utero e anche il più diffuso tra le donne. A risentirne, nella maggior parte dei casi, sono le donne di età superiore ai trent’anni, ma solo una bassa percentuale di queste si sottopone a intervento chirurgico per mioma uterino con diagnosi istologica di tumore maligno.

Non si conoscono ancora le cause che conducono alla comparsa di questi tumori, ma si pensa che a favorirne sia una questione genetica.

L’utero femminile si compone di diversi strati, uno di questi è definito miometro. Nel miometro gli estrogeni e il progesterone, quindi gli ormoni femminili, tendono a incentivare la produzione di piccoli bulbi che, col passare del tempo, possono trasformarsi in miomi.
Ecco quindi ciò che si dovrebbe sapere quando si ha a che fare con un mioma.

1. Ci sono diversi tipi di mioma uterino

mioma dell'utero
Fonte: web

Non esiste un solo tipo di mioma: essi si diversificano infatti in base alla posizione che assumono.
Si parla di sottosierosi se si trovano sulla superficie dell’utero, di intramurali se si trovano nello spessore della parete uterina e di sottomucosi se si trovano all’interno della cavità dell’organo.

Inoltre si distinguono in base ai sintomi che presentano. I sottosierosi non producono alcun sintomo, mentre gli intramurali e i sottomucosi producono effetti sull’endometrio rischiando di creare corposi e abbondanti sanguinamenti, oltre che dolore. Possono condurre anche all’infertilità.

2. Come riconoscere la presenza di un mioma?

Spesso i miomi uterini sono asintomatici, quindi riconoscerne la presenza diviene problematico. È quindi difficile accorgersi di queste neoplasie benigne, ma alcuni sintomi più di altri possono insospettire sulla presenza di un mioma uterino, tra questi va menzionato il dolore mestruale addominale, anche chiamato dismenorrea, che definisce la presenza di mioma sottomucosi.

Diversamente, si potrebbero riconoscere miomi uterini intramurali in caso di metrorragia, ovvero sanguinamenti improvvisi nel periodo intramestruale.
O ancora, in caso di menorragia, cioè un’emorragia anomala, lunga e abbondante.
Ci si può insospettire anche in caso di stipsi o dolori sacrali e lombari, o nel caso in cui si abbia necessità di urinare spesso.

3. Da cosa sono causati i miomi uterini?

mioma uterino
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Cosa succede all’utero? Perché compaiono i miomi uterini?
La risposta può essere riassumibile in una cattiva circolazione del flusso sanguigno che non arriva più all’utero in maniera corretta e che può provocare l’insorgere di dolori intensi e aborti spontanei.

Si tratta di un’alterazione della cellula immatura liscia muscolare secondo alcuni studi, mentre per altre scuole di pensiero si tratterebbe di una cellula mesenchimale totipotente (ossia generatrice di tutte le tipologie cellulari del corpo umano), spiegando così la duplice caratteristica del mioma, cioè muscolare e fibrosa.

Può avere nome differente secondo il tipo di mioma col quale si ha a che fare. Si chiama fibroma se è più evidente la componente fibrosa (come capita ad esempio quando si è in presenza di un utero fibromatoso) o si chiama mioma se è più evidente quella muscolare.

4. Come trattare un mioma

La terapia chirurgica alla quale ci si deve sottoporre in caso di mioma è la miomectomia, è necessaria nel caso in cui si manifestano sintomi importanti che possono far pensare a un mioma maligno.
La pratica chirurgica prevede l’asportazione, ma si può ridurre la dimensione del mioma con terapia medica GnRH. La terapia è comunque necessaria se ci si vuole sottoporre a intervento chirurgico.

5. Effetti sulla fertilità

mioma uterino
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La dimensione del mioma può aumentare notevolmente durante la gravidanza provocando una serie di conseguenze per la fertilità. Può causare, infatti, aborto, parto prematuro o alterazione delle contrazioni uterine a causa del costante aumento degli ormoni, cioè gli estrogeni.

Se il fibroma registra un’evoluzione con crescita dimensionale improvvisa, può ostruire le tube di Falloppio. Il mioma potrebbe anche occupare l’intero organo raggiungendo una massima dimensione di 10 cm di massa tumorale.

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