Menarca: tutto quello che maschi e femmine devono sapere sulla prima mestruazione

A che età? Quali sono i sintomi? Dopo si continua a crescere? Ecco tutto quello che c'è da sapere sul menarca, la prima mestruazione che dà inizio al ciclo mestruale e alla fase riproduttiva di bambine e ragazze.

La pubertà rappresenta un momento di grandi cambiamenti sia dal punto di vista fisico che emotivo. I genitori devono poter accompagnare i propri figlie e le proprie figlie per aiutarli a navigare queste trasformazioni. Per le ragazze, l’arrivo della prima mestruazione e l’inizio del ciclo mestruale (il cosiddetto “menarca”) rappresentano un momento determinante che è fondamentale conoscere. Tutti. Non si tratta, infatti, di un argomento solo femminile, ma tutti, uomini e donne, grandi e piccoli, dovrebbero apprendere.

Insegnare ai ragazzi cosa sono le mestruazioni e come funziona il ciclo riproduttivo non solo accrescerà la loro conoscenza in generale ma anche l’empatia per le loro sorelle, amiche, madri e tutte le future donne nelle loro vite. Se i ragazzi capiscono cosa stanno passando le loro coetanee, non solo eviteranno prese in giro, ma potranno diventare un supporto e un alleato, contribuendo a spezzare il tabù che ancora avvolge tutto ciò che ha a che fare con “quei giorni del mese”.

Menarca: cos’è e cosa significa?

“Menarca” deriva dal greco ménos, cioè mese e arché, cioè inizio: questo termine, infatti, è il modo scientifico con cui si indica l’arrivo del primo ciclo mestruale, che si verifica generalmente in un’età compresa fra gli 8 e i 13 anni.

Con la comparsa della prima mestruazione le ragazze entrano nell’età fertile e ha inizio la loro capacità riproduttiva. Questo si accompagna a un fenomeno ciclico che si verifica ogni mese e che si manifesta con perdite di sangue accompagnate da dolori, che possono andare dal mal di testa al mal di reni, all’irritabilità.

Come si manifesta e sintomi

I primi sintomi del menarca sono lo sviluppo graduale degli organi genitali esterni e il cosiddetto telarca, cioè la crescita delle ghiandole mammarie. Entrambi si manifestano circa un anno prima della comparsa delle mestruazioni. Ancora prima possono iniziare a comparire i peli pubici e i peli ascellari, ed è in questa fase che può aumentare la produzione di sudore.

Pochi giorni prima dell’arrivo del menarca possono verificarsi piccole perdite biancastre, dolori alla pancia e tensione al seno. Sono questi sintomi che si ripeteranno per quasi tutte le donne prima nei successivi cicli mestruali, anche se non sono i soli: ad annunciare la mestruazione sono spesso anche:

  • dolori addominali avvertiti perlopiù all’altezza delle ovaie;
  • dolore ai reni;
  • mal di testa;
  • aumento della sensibilità e dell’irritabilità.

L’età media del menarca

Generalmente, il menarca si verifica tra gli 8 e i 13 anni. La grande varietà dipende da una serie di fattori, sia genetici che ambientali, come lo stato nutrizionale, l’attività fisica, l’ambiente socio-economico, la struttura della famiglia, eventuali traumi.

Attualmente, in Italia l’età media della prima mestruazione è di 12 anni, un numero che si sta progressivamente riducendo. Secondo uno studio del Dipartimento Età Evolutiva dell’Università di Parma, le ragazze hanno raggiunto la prima mestruazione mediamente con 3 mesi d’anticipo rispetto alle madri.

Le conseguenze del menarca precoce

Alcune bambine possono entrare nella pubertà con largo anticipo, cioè prima degli 8 anni: in questo caso si parla di menarca precoce, perché arriva prima dell’età media stimata dagli specialisti. Si tratta – come nel caso della pubertà precoce maschile – di una le malattie rare.

Come spiegano gli esperti del reparto endocrinologico dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, in Italia riguarda da 1 a 6 nati ogni 1000, anche se è stato osservato un incremento sensibile nelle bambine (328 pazienti nel 2020 contro 140 nel 2019, con un incremento del 134%), con un’età media intorno ai 7 anni.

Stress, abitudini alimentari e stile di vita, come un’attività fisica troppo intensa, possono giocare un ruolo nello sviluppo di questa patologia che, secondo i dati disponibili, aumenta il rischio di sviluppare tumori al seno nell’arco della vita. Il rischio aumentato, però, non riguarda solo le bambine il cui menarca si presenta prima degli otto anni, ma anche quelle che hanno la prima mestruazione tra gli 8 e i 12.

Secondo quanto riporta Susan G. Komen Italia, ONLUS operante nella lotta contro il tumore al seno, infatti, gli studiosi hanno rilevato un aumento del 20% del rischio in caso di sviluppo sessuale prima dei 12 anni, dovuto all’eccessiva esposizione agli estrogeni. Il rischio è aumentato nelle donne che hanno una menopausa tardiva, perché sono esposte agli ormoni per un periodo ancora più a lungo.

Si può ancora crescere dopo il menarca?

Il menarca precoce, secondo gli esperti del Centro di ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi di Firenze, potrebbe avere effetti anche sulla crescita, perché se da una parte è vero che lo sviluppo si verifica in anticipo, è altrettanto vero che si interrompe in anticipo.

In un’intervista sulla pubertà precoce rilasciata a Donna Moderna la Dott.ssa Vincenzina Bruni ha spiegato:

Nell’anno precedente al menarca la bambina si ritroverà più alta delle coetanee di circa una spanna. Ma a 14 rischia di essere la più bassa, perché la crescita si ferma.

Ovviamente, non è detto che non si possa continuare a crescere dopo il menarca. Come spiega il Dott. Federico Mordenti, specialista in Nutrizione Pediatrica e Scienze dell’Alimentazione, sebbene

il picco di crescita in statura sia immediatamente precedente allo sviluppo, in effetti, dopo il menarca, assistiamo a un aumento medio dell’altezza di ulteriori 7 cm. Questo margine di crescita, come sempre è variabile tra una ragazza e l’altra e in parte dipende dell’età del menarca. Generalmente infatti le ragazzine che hanno sviluppato intorno ai 10 anni hanno una crescita in altezza un po’ maggiore, in media di 10 cm. Sapere quanto più o meno crescerà ancora la sua bambina in realtà è difficile da dire, ma si sa che una buona importanza ce l’ha il target genetico ovvero quanto papà e mamma sono alti.

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