L’incontinenza urinaria è un disturbo caratterizzato da perdite di urina, ed è un problema tutt’altro che raro. Si stima che solo nel nostro Paese una donna su quattro soffra, dopo la menopausa, di problemi uroginecologici che vanno proprio dall’incontinenza urinaria al prolasso genitale.

Ne ha parlato il professor Rodolfo Milani dell’Uroginecologia del Centro Medico Lazzaro Spallanzani di Reggio Emilia, in occasione del Corso di alta formazione Le disfunzioni del pavimento pelvico, diagnosi e trattamento, tenutosi il 21 settembre 2019.

Sono circa 5 milioni in Italia le donne interessate – spiega –  ma solo il 25% di loro, vincendo imbarazzo e pudore, chiede aiuto al medico, le altre si rassegnano ai pannolini peggiorando i disturbi e devastando la qualità di vita con ansia, depressione, tendenza a isolarsi per il timore di improvvise perdite di urina, e nel caso del prolasso perdite vaginali e sanguinamenti, e questo incide pesantemente sui rapporti sociali, sull’intesa di coppia e sulla sessualità.

Secondo una ricerca del Centro Medico Lazzaro Spallanzani di Reggio Emilia, inoltre, addirittura il 70% delle donne non è al corrente della diffusione di questo problema, percentuale che arriva al 77% per quanto riguarda la conoscenza delle soluzioni medico-chirurgiche utili a risolvere questo fastidioso disturbo.

Incontinenza urinaria, le cause

Incontinenza urinaria
Fonte: Pixabay

Quando si parla di cause dell’incontinenza urinaria, bisogna per forza distinguere quelle che sono peculiari nelle donne e quelle che invece interessano entrambi i sessi, perché l’incidenza ha a che vedere con le peculiarità del corpo della donna: per esempio, il parto naturale aumenta le probabilità di incontinenza (il 30% delle donne riporta un danno pelvico già al primo parto), soprattutto se è stata eseguita episiotomia. Tra le cause che accrescono le possibilità di incontinenza tra le donne ci sono stitichezza cronica, scarsa attività fisica, frequenti infezioni alle vie urinarie, menopausa ed ereditarietà. L’incontinenza femminile può essere legata anche a un prolasso generale (è molto frequente nelle donne dopo i 50 anni).

Per quanto riguarda le peculiarità del corpo maschile, invece, l’incontinenza può essere provocata da tumore alla prostata oppure ingrossamento della ghiandola prostatica. Anche un intervento chirurgico o la radioterapia possono essere fonti di incontinenza per gli uomini. Che si sia uomini e donne, il processo di invecchiamento influisce non poco, per l’indebolimento del tono muscolare. Analogamente, alcuni cibi e bevande possono peggiorare la situazione: tra questi, in pole position figurano alcol e caffè.

Incontinenza urinaria, le tipologie

Incontinenza urinaria
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Esistono varie tipologie di incontinenza urinaria. C’è l’incontinenza da sforzo, provocata appunto da uno sforzo fisico – che può essere anche lieve, come uno starnuto o un colpo di tosse. C’è l’incontinenza da urgenza, provocata da un bisogno improvviso. E c’è anche l’incontinenza mista, che unisce sforzo e urgenza. Ci sono anche forme più rare, come l’incontinenza goccia a goccia dovuta a una lesione nell’apparato della minzione, e un’incontinenza da rigurgito con traboccamento di urina poiché la vescica ha perso il tono.

C’è infine anche l’incontinenza strutturale, che deriva da difetti fisici congeniti, o l’incontinenza funzionale: qui non ci sono problemi fisici di sorta, ma il problema dell’incontinenza si presenta a causa di una disabilità o di un problema neurologico – il più diffuso in tal senso è il morbo di Parkinson. E ancora esiste un’incontinenza transitoria causata da contingenze, come stitichezza molto grave, farmaci o ridotta mobilità.

Incontinenza urinaria, i rimedi

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Se nei casi più gravi, il medico può consigliare la chirurgia, esistono moltissime tecniche per contrastare l’incontinenza urinaria. Tra questi esistono dei trattamenti conservativi – che mirano cioè a uno stile di vita sano e in alcuni casi minano le cause di un’incontinenza contingente, magari provocata da stitichezza – mentre tra i farmaci che vengono prescritti in alcuni casi ci sono anticolinergici, estrogeni topici (soprattutto se l’incontinenza è dovuta a menopausa) e imipramina.

Esistono inoltre tecniche più invasive, come le terapie iniettive di tossina botulinica o collagene, oppure la cateterizzazione, che deve avvenire un paio di volte al giorno e il paziente deve provvedere da sé.

Incontinenza urinaria, gli esercizi per contrastarla

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Esistono degli esercizi che possono essere d’aiuto, soprattutto nella prevenzione dell’incontinenza urinaria. Si tratta di una serie di movimenti che prende il nome di esercizi di Kegel e che consistono in contrazioni e rilassamenti dei muscoli del pavimento pelvico. Noi donne li conosciamo molto bene, perché sono molto simili a quelli che ci vengono insegnati prima del parto.

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