La gardnerella – o meglio Gardnerella Vaginalis – è uno dei microorganismi che causano la vaginosi, una malattia dell’apparato genitale che colpisce in particolare le donne – ma anche gli uomini non ne sono esenti – anche quando sono in stato interessante. Negli uomini la gardnerella appare latente, cioè può non avere manifestazioni particolari. Il batterio si trova nella flora batterica genitale normalmente, ma solo nel periodo fertile della vita di una donna: tanto che la presenza del batterio nelle bambine, cioè quando ancora non si è verificato il menarca, è così rara da essere considerata una prova di abuso sessuale, anche se la trasmissione sessuale non è confermata sempre e comunque. E il batterio può essere anche indice di cattiva igiene.

Gardnerella, i sintomi

Gardnerella
Fonte: Pixabay

I sintomi principali della vaginosi provocata dalla gardnerella sono delle perdite grigiastre con un caratteristico cattivo odore. Con l’odore non ci si può sbagliare perché è molto intenso e quindi lì dobbiamo accendere la lampadina del cervello e correre dal medico, che vi consiglierà delle analisi. Ma in alcuni casi è bene non andare dal proprio solito medico: la vaginosi da gardnerella viene talvolta scambiata per candida – solo che la gardnerella è un batterio, mentre la candida viene provocata da un fungo – se si è colpite spesso da quest’ultima e quindi si abbia una storia clinica in tal senso. Perché tra l’altro anche la gardnerella provoca bruciore e prurito intimo. Lo stesso discorso vale per chi soffre di infiammazioni vaginali affini.

Gardnerella, le cause: come si prende

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La gardnerella è statisticamente molto diffusa, dicevamo, tra le donne fertili e sessualmente attive. Ma non è certo che sia una malattia a trasmissione sessuale: si pensa che spermicidi e soprattutto il preservativo possano rappresentare una barriera ragionevole, ma non ci sono né prove né controprove. Tanto che anche le donne che non fanno sesso, o addirittura sono vergini, possono assistere al verificarsi da vaginosi da gardnerella nella loro età fertile. In generale, si pensa che la causa principale sia uno squilibrio chimico e biologico della mucosa vaginale e della sua flora batterica. Tra l’altro abbiamo accennato come la scarsa pulizia abbia un peso, ma tra poco vedremo come anche la pulizia eccessiva ne abbia.

Gardnerella in gravidanza

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Chi abbia mai affrontato una gravidanza lo sa: in quel periodo della vita viviamo tra lo stato di grazia e anche la possibilità di prendere un sacco di infezioni o virus. Spesso, dopo un episodio di candidosi, ci ritroviamo a interrogarci sul nostro stile di vita e a chiederci cosa possa averla innescata. Ma è quello che accade normalmente in gravidanza, non dobbiamo flagellarci più di tanto, solo farci seguire da un medico e stare attente. Molto attente.

Intanto, la gardnerella può rivelarsi in dolce attesa anche quando esageriamo con la pulizia. Già normalmente non si dovrebbe fare, perché si tende a distruggere la flora batterica: un bidet o due al giorno con i detergenti intimi possono essere sufficienti. Se proprio si sente il bisogno di lavarsi ancora, si può pensare di sciacquarsi solo con l’acqua per le altre volte.

La gardnerella in gravidanza può provocare parti prematuri o i bimbi possono nascere sottopeso, ma la gardnerella può affliggere anche delle parti dell’apparato genitale, come le tube di Falloppio o l’intero utero, causando gravidanze extrauterine molto pericolose o addirittura la sterilità.

Gardnerella, cure e terapie

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Prima di ogni cosa, come sempre quando si tratta di salute, bisogna andare dal medico: sarà lui a consigliarvi per il meglio. Può darsi che lui vi prescriva degli antibiotici, come metronidazolo o clindamicina. Se si è in coppia, meglio curarsi in due, per evitare delle ricadute: ok, non è provata la corrispondenza tra rapporti sessuali e gardnerella, ma è sempre meglio tutelarsi, male non fa. Alcuni medici propongono una cura preventiva a chi deve sottoporsi ad aborto o isterectomia, di solito. Anche a chi ha l’HIV potrebbero essere prescritti gli stessi farmaci.

Ci sono poi alcuni rimedi naturali, che possono accompagnare o meno la cura tradizionale. Farsi consigliare dal medico è sempre la “ricetta” giusta. Intanto, si dovrebbero indossare abiti meno attillati, per ridurre il proliferare degli agenti patogeni, si dovrebbero consumare meno zuccheri e più aglio, perché ha un potere antibatterico. Anche il peperoncino ha un potere antibatterico, ma è meglio evitare di sollecitare negativamente l’apparato urinario, che pur non essendo collegato a quello genitale, si trova molto vicino. Ci si può applicare dell’olio di iperico alla mucosa vaginale inoltre, oppure effettuare delle lavande con prodotti ad hoc a pH acido, oppure tre cucchiai di aceto di mele con acqua tiepida.

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