L'effetto placebo: perché è così efficace per non avvertire il dolore

Ogni medico si trova ad affrontare un dilemma etico e morale quando si tratta di alleviare il dolore del paziente. Come poterlo aiutare a ridurre la sofferenza senza abusare dei farmaci? In suo soccorso può arrivare l'effetto placebo. Ecco cos'è e perché la psicologia del paziente è tanto importante.

Riuscire a non sentire dolore quando si è debilitati, si sta male o si è in convalescenza è il desiderio di ogni paziente; l’effetto placebo, il più antico e il più efficace trattamento terapeutico conosciuto dall’uomo, è uno dei rimedi più usati e più efficaci per aiutare i medici ad alleviare le sofferenze dei degenti, senza imbottirli di medicinali. Ancora oggi, non esiste un unico farmaco che possa avere un potere curativo così come accade con l’effetto placebo su ogni malattia.

Ma di cosa stiamo parlando esattamente?

Cos’è l’effetto placebo?

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Fonte: web

Il placebo è una terapia, o una sostanza, priva di principi attivi specifici, ma amministrata come se avesse davvero proprietà curative o farmacologiche. Lo stato di salute del paziente che ha accesso a tale trattamento può effettivamente migliorare, a patto che riponga fiducia nella sostanza o nella terapia cui viene sottoposto. Proprio il miglioramento indotto dalle aspettative positive del paziente è detto “effetto placebo”.

Nel caso di una terapia con principi attivi specifici, l’effetto imputabile alle aspettative del paziente può sovrapporsi all’effetto diretto della terapia, ottenendo un effetto complementare, tanto che per distinguere tra l’effetto placebo e l’effetto diretto della terapia bisogna ricorrere a studi clinici controllati. Nella sperimentazione clinica di un nuovo farmaco, ad esempio, la sua efficacia si giudica proprio rispetto ai risultati significativamente diversi da quelli ottenuti da un placebo. La sperimentazione circa l’effetto placebo avviene in doppio cieco, cioè dove né chi compie il test, ovvero il medico, né il paziente sono al corrente di quale sia il farmaco e quale il placebo.

L’effetto placebo in psicologia

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Fonte: web

L’effetto placebo e i suoi principi di funzionamento sono prevalentemente stati compresi ed interpretati in termini psicologici: il meccanismo alla base è psicosomatico, nel senso che il sistema nervoso, in risposta al significato pieno di attese dato alla terapia placebica prescritta, induce modificazioni neurovegetative e produce una serie numerosa di endorfine, ormoni, mediatori, capaci di modificare la sua percezione del dolore, i suoi equilibri ormonali, la sua risposta cardiovascolare e la sua reazione immunitaria.

In una certa misura possono essere confusi con l’effetto placebo anche la guarigione spontanea di un sintomo o di una malattia, oppure il fenomeno della regressione verso la media. Naturalmente nella comunità scientifica è perennemente in atto un dilemma di tipo etico, che riguarda l’opportunità di usare il placebo quando esistono già in commercio farmaci di efficacia documentata, soprattutto quando si tratta di sperimentazione sui nuovi farmaci; ci si chiede infatti, se non possano essere confrontati con quelli già immessi sul mercato piuttosto che con il placebo.

Ci sono al riguardo posizioni più radicali negative e altre più conciliative, secondo le quali l’uso del placebo è ammissibile anche in questo caso, ma a condizione che i soggetti avviati a trattamento con placebo abbiano dato ad hoc un consenso libero e adeguatamente informato, e che la non erogazione di un trattamento efficace già disponibile non comporti comunque pericoli o conseguenze gravi.

La determinazione e l’accertamento dei meccanismi d’azione del placebo è complicata dal numero di variabili che intervengono nel determinare l’effetto, e ogni studioso tende a privilegiare ora una strada ora un’altra; ad esempio i ricercatori di indirizzo biologico cercano spiegazioni dell’effetto placebo in meccanismi molecolari e neurochimici, mentre quelli di indirizzo psicologico si rifanno alle teorie psicodinamiche.

È tuttavia plausibile sostenere che nell’effetto placebo entrino in gioco molteplici fattori, tra i quali ci sono sicuramente:

  • fattori biologici (ad esempio le endorfine che medierebbero l’effetto antalgico placebo).
  • la suggestione e l’autosuggestione.

In definitiva, il placebo può essere inteso come un insieme di fattori extrafarmacologici capaci di indurre modificazioni dei processi, anche biologici, di guarigione, intervenendo a livello del sistema psichico: non per nulla molti autori considerano quasi sinonimi i termini placebo e suggestione.

La percentuale di efficacia del placebo

Per delle patologie con una rilevante componente psicosomatica, come l’emicrania o l’insonnia, l’analisi di prove “in cieco” dimostrano un effetto placebo fino all’80%, con un valore medio tra il 35 e il 40%, variabilità che in misura rilevante dipende, anche se non esclusivamente, dalla patologia. Anche negli studi in doppio cieco si può dimostrare che, raddoppiando la dose di placebo, si ottiene un effetto terapeutico superiore a quello indotto da una dose minore.

L’effetto placebo è riscontrabile anche in patologie organiche come l’artrite reumatoide, l’osteoartrite o l’ulcera peptica, e persino in pazienti sottoposti ad intervento chirurgico. In alcuni interventi di cardiochirurgia, o in artroscopia, oppure attuati in soggetti sofferenti di dolore addominale persistente, sottoposti a precedenti interventi sull’addome per rimuovere le aderenze, la terapia chirurgica fasulla (detta sham operation) ha prodotto gli stessi benefici di quella vera.

effetto placebo
Fonte: wikipedia

È dimostrato che qualunque terapia medica, comprese quelle complementari alternative, se attuata in un clima di fiducia reciproca tra paziente e terapeuta, anche grazie all’effetto placebo, può apportare benefici al paziente stesso.

Alcuni studi hanno provato a dimostrare che i placebo possono anche avere effetti positivi sull’esperienza soggettiva di un paziente che è consapevole di ricevere un trattamento senza principi attivi, rispetto a un gruppo di pazienti controllato che consapevolmente non ha ottenuto un placebo.

L’effetto placebo non è circoscritto solo ad alcune patologie, ma si può manifestare nel corso di terapie sia per malattie mentali che psicosomatiche e somatiche, coinvolgendo quindi potenzialmente ogni sistema o organo del paziente.

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