Il ciclo mestruale porta con sé una serie di disagi fastidiosi: sbalzi d’umore, lacrima facile, un appetito spropositato, foruncoli che spuntano all’improvviso, seno gonfio e dolorante e dismenorrea, cioè i dolori, in genere fitte o crampi che interessano il basso ventre, connessi con l’arrivo delle mestruazioni.

La dismenorrea, più diffusa tra le donne giovani o che hanno avuto la menarca da poco tempo, di norma appare poco prima del ciclo e in alcuni casi prosegue durante il mestruo: questi dolori per certe donne sono così debilitanti da obbligarle a rimanere a letto, anche se, dove non sono presenti cause specifiche, scompaiono con l’età o dopo il primo parto.

Ma quali sono le cause di questi dolori? E i sintomi? Quali sono i rimedi? Ecco tutte le risposte:

1. I sintomi della dismenorrea

Dismenorrea: sintomi
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La dismenorrea comporta diversi disturbi: i più diffusi sono i crampi o le fitte dolorose alla parte inferiore dell’addome, ma ci sono anche il senso di pesantezza e il dolore alla parte bassa della schiena o alle cosce, a cui si possono aggiungere nausea, vertigini, mal di testa e diarrea.

Questi dolori di norma non hanno complicazioni dal punto di vista sanitario, ma per alcune donne possono essere un’interferenza con le normali attività quotidiane, come il lavoro o lo studio: in questo caso è opportuno contattare un medico, come nel caso in cui aumentino progressivamente nel tempo.

A volte però la dismenorrea è connessa con delle determinate condizioni organiche, a delle malattie, come per esempio la malattia infiammatoria pelvica, che col tempo può creare danni alle tube di Falloppio, o l’endometriosi, che col tempo può dare problemi di fertilità: in questo caso si parla di dismenorrea secondaria. Ci sono inoltre alcuni fattori che devono essere presi come un campanello d’allarme, come una storia familiare di dismenorrea, una pubertà precoce (prima degli undici anni), sanguinamento abbondante oppure irregolare.

2. Le cause della dismenorrea

Dismenorrea: cause
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La dismenorrea e i suoi dolori sono causati dalle contrazioni dell’utero, che durante il ciclo mestruale servono a espellere le cellule endometriali in disfacimento, dovute alla prostaglandine, delle molecole che sono associate all’infiammazione. Più prostaglandine significa la presenza di un maggiore dolore. Inoltre, se le contrazioni sono molto forti i vasi sanguigni dell’utero si possono comprimere riducendo l’afflusso di sangue e aumentando così il dolore che viene avvertito.

Tra le cause della dismenorrea ce ne sono anche alcune patologiche: oltre all’endometriosi e alla malattia infiammatoria pelvica, di cui abbiamo parlato nel punto precedente, ci sono i fibromi uterini, la stenosi cervicale, che è data dall’apertura della cervice che è molto piccola e quindi impedisce il normale flusso mestruale, e l’adenomiosi, un’anomalia nel tessuto che riveste l’utero. In ogni caso, grazie a una visita dal ginecologo si possono scoprire eventuali infezioni o anomalie, ricorrendo anche a un’ecografia interna, a una risonanza magnetica o a una laparoscopia.

3. I rimedi per la dismenorrea

Dismenorrea: rimedi
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Per risolvere i dolori connessi con il ciclo mestruale, il medico può prescrivere alcuni antidolorifici, da assumere quando si presentano i disturbi, o anche alcuni anti-infiammatori, da assumere sino alla scomparsa dei dolori. Ma ci sono altri farmaci per la dismenorrea, come la pillola anticoncezionale, che impedisce l’ovulazione e quindi riduce i crampi, che viene però prescritta quando i dolori sono davvero forti. Infine, in caso di patologie connesse come l’endometriosi, si ricorre alla chirurgia.

Ci sono anche alcuni rimedi naturali che possono aiutare a diminuire i dolori dovuti alla dismenorrea, come la borsa dell’acqua calda, da appoggiare nelle zone interessate al dolore, l’esercizio fisico e certi integratori alimentari che contengono vitamina B-1, vitamina E, omega 3 e magnesio. Inoltre, evitare fumo e alcol, oltre allo stress, aiutano a combattere la dismenorrea.

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