Può capitare di avvertire talvolta la sensazione, fastidiosa, della palpebra che trema; oltre a essere piuttosto seccante, la percezione di tremore che coinvolge indistintamente sia la palpebra superiore che inferiore ci sembra anche difficile da spiegare, dato che non capiamo da cosa possa dipendere.

Prima di tutto, è bene specificare che il tremore delle palpebre è chiamato miochimia, mentre con il termine più generale di mioclonia (con cui ci si riferisce a un sintomo, non a una diagnosi di malattia) si intende una contrazione muscolare rapida, improvvisa e involontaria di un muscolo, o di un gruppo di muscoli, la quale può manifestarsi in forma positiva – sotto forma di contrazione muscolare – o negativa – si presenta come un improvviso rilassamento muscolare.

Questo tipo di disturbi viene chiamato idiopatico, poiché le cause da cui dipendono non sono del tutto conosciute, anche se, nella maggior parte dei casi, si tratta di fastidi che non presentano alcuna condizione patologica e caratterizzati da temporaneità.

Le cause della palpebra che trema

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Fonte: web

Come abbiamo detto, non esiste un quadro generale di cause cui attribuire la palpebra che trema o miochimia. Nella gran parte dei casi, comunque, il disturbo, benché fastidioso, non deve desare preoccupazioni di sorta, dato che generalmente la problematica insorge a causa di stress e stanchezza. Lo stress è indubbiamente la causa principale delle contrazioni involontarie che colpiscono i muscoli delle palpebre, ma tra le altre possibili rientrano il consumo eccessivo di alcol, di caffeina, la stanchezza o la secchezza degli occhi, oppure anche disturbi nutrizionali e, infine, alcune reazioni allergiche.

Anche lo stile di vita tenuto può essere causa scatenante della palpebra che trema: ad esempio, passare molte ore davanti al computer può indurre una sensazione di secchezza e di stanchezza negli occhi, come lo stress o la depressione possono essere motivi di un maggior consumo di caffeina. Andando avanti con l’età, inoltre, è più facile riscontare il disturbo.

Ad avere la palpebra che trema possono inoltre essere coloro che fanno uso di farmaci antistaminici, che poi, paradossalmente, sono gli stessi con cui vengono trattate le miochimie. Le contrazioni palpebrali possono dipendere anche da una dieta poco equilibrata e dove ci sia carenza di minerali, come il magnesio e il potassio. Nonostante solitamente non debba suscitare preoccupazione, quando lo spasmo copre un’area particolarmente estesa della palpebra, è bene parlare di spasmo emifacciale e, in quel caso, potrebbe indicare la presenza di patologie neurologiche non sottovalutabili.

Palpebra superiore che trema

Se a tremare è la palpebra superiore, e lo spasmo è molto intenso, potrebbe provocare la completa chiusura dell’occhio; in casi come questo, il disturbo può essere la manifestazione evidente di una sofferenza dell’occhio stesso, che potrebbe dipendere da un’irritazione della cornea o della congiuntiva, la membrana che riveste il bulbo oculare e la superficie interna della palpebra.

In ogni caso, solitamente è la palpebra inferiore quella che tende ad accusare spasmi e tremori.

La terapia da seguire

palpebra che trema
Fonte: web

Come abbiamo anticipato poc’anzi, solitamente si contrasta la palpebra che trema con la somministrazione di antistaminici i quali, naturalmente, presentano delle controindicazioni che rendono indispensabile consultare il proprio oculista per capire se la terapia di questi farmaci sia il percorso più appropriato da intraprendere. Un altro trattamento piuttosto usato riguarda le benzodiazepine, nonostante il loro grado di efficacia nella risoluzione della miochimia si aggiri appena al 15%. Certamente cambiare il proprio stile di vita, limitando il fumo e il consumo di alcol e di caffeina, può aiutare per ridurre al minimo l’intensità del disturbo.

Nei casi particolarmente complicati, infine, si può ricorrere all’uso di iniezioni di botox, che aiutano ad eliminare gli spasmi muscolari e sono consigliabili soprattutto nei casi di spasmo emifacciale, oppure l’agopuntura, la quale, tuttavia, non ha ancora avuto riscontri scientifici pieni sulla cura del problema.

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