Le allergie, di qualunque tipo esse siano, sono sempre piuttosto fastidiose, tra tosse cronica, nasi che colano e… occhi che lacrimano. Fra queste, la congiuntivite allergica è un’infiammazione che si sviluppa, come suggerisce il nome stesso, a carico della congiuntiva, ovvero la membrana mucosa che ricopre la superficie anteriore del bulbo oculare proteggendo l’occhio dalle sostanze allergiche esterne; esistono varie forme cliniche della congiuntivite allergica, anche se sono accomunate da punti simili, come il fatto, ad esempio, che tutte si sviluppino rimanendo entro un certo grado.

La congiuntivite allergica colpisce indistintamente bambini e adulti nel momento in cui delle sostanze allergiche entrano a contatto con l’organismo, ed è anche caratterizzata da un estremo rischio di contagio, ecco perché è di fondamentale importanza prestare attenzione all’utilizzo di fazzoletti e asciugamani, attraverso i quali il problema si può diffondere e trasmettere ad altri. La congiuntivite può essere inoltre cronica o stagionale, e le cause sono generalmente le stesse di quelle responsabili della rinite allergica.

Cause della congiuntivite allergica

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Le cause principali della congiuntivite allergica dipendono soprattutto da acari della polvere, pollini, pelo di animali, muffe ed erba; ma anche reazioni allergiche a prodotti farmaceutici, come le lenti a contatto ad esempio, di profumeria e cosmetica possono essere alla base del problema; benché talvolta non sia neppure necessario un vero e proprio contatto dell’allergene con l’occhio l’allergia si può scatenare, soprattutto nel caso di sostanze contenute nei cibi o per le punture di insetti. Anche l’ereditarietà è un fattore da non sottovalutare, e ha probabilità maggiori di svilupparsi se l’allergia riguarda entrambi i genitori.
Attenzione a non confondere la congiuntivite allergica con altre alterazioni del film lacrimale dovute, ad esempio, a blefariti, agli effetti nocivi di alcuni collari, oppure con le congiuntiviti da clamidia.

I sintomi più comuni della congiuntivite allergica

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Per congiuntivite allergica rappresenta una risposta eccessiva del sistema immunitario nei confronti degli allergeni: in occasione del primo contatto, l’organismo produce degli anticorpi specifici, gli IgE o reagine, che poi, in occasione dei contatti successivi, fanno reazione con l’allergene, liberando dei mediatori chimici, su tutti l’istamina, che provocano la formazione dei sintomi; quelli più comuni sono senza dubbio il senso di bruciore e l’arrossamento dell’occhio con frequente lacrimazione; si ha poi un ispessimento della congiuntiva, gonfiore, possibile orticaria e prurito oculare, e si può inoltre avere la sensazione di avvertire un corpo estraneo nell’occhio. Da ultimo, si starnutisce spesso.

Quanto dura la congiuntivite allergica?

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La congiuntivite allergica può essere stagionale o cronica, e la durata del problema perciò varia. La prima è la forma più comune di congiuntivite allergica, e rappresenta circa il 50% delle congiuntiviti allergiche. Le sue cause sono da ricercarsi soprattutto nella presenza di allergeni quali pollini delle graminacee, parietaria e polline di piante arboree. In genere dura dalle 2 alle 3 settimane; la congiuntivite allergica cronica, invece, è naturalmente una variante della precedente, dura tutto l’anno ed è principalmente associata a rinite pluristagionale; i pazienti che ne soffrono accusano prurito diffuso, fotofobia, arrossamento e irritazione locale. Gli allergeni responsabili sono in particolare gli acari della polvere, i peli di animali e le spore fungine presenti negli ambienti domestici o lavorativi. In questo caso il problema si ripresenta ciclicamente.

Rimedi (anche naturali) alla congiuntivite allergica

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Ad oggi, non c’è un farmaco specifico per trattare la congiuntivite in maniera definitiva, agendo direttamente sulle cause, ma il problema si può comunque limitare o prevenire, attraverso alcune misure di carattere igienico-comportamentale.

Nell’analisi della sintomatologia evidenziata dal paziente è di fondamentale importanza individuare la sostanza da evitare, attraverso test cutanei o esami del sangue, che permettano di comprendere la natura del problema riuscendo così a isolare lo specifico allergene. Nel dubbio, evitare il contatto è certamente il rimedio più indicato. Per quanto riguarda i farmaci, nel trattamento del disturbo vengono generalmente prescritti degli antistaminici, i principi attivi dei colliri, in grado di aiutare la riduzione della reazione allergica ma che tuttavia, sopratutto nel caso di quelli corticosteroidi, non riescono ad agire contro la causa d’origine.

Vengono talvolta impiegate le lacrime artificiali, che mantengono l’occhio sempre idratato e allontanano temporaneamente gli allergeni responsabili; queste ultime possono essere acquistate in farmacia senza prescrizione medica. Si può ricorrere alla soluzione immunoterapica, ovvero al vaccino, che contiene una piccola quantità delle sostanze in grado di scatenare le reazioni allergiche per sviluppare una sorta di immunità verso tali sostanze, rendendole tollerabili per l’organismo. Fra i rimedi naturali più diffusi, invece, ci sono la camomilla, con i classici impacchi, l’amamelide, ancor più efficace se combinato con poche gocce di olio essenziale di camomilla (il composto va mescolato con 30 millilitri di acqua di rose e lasciato riposare per 6/7 ore, prima di essere filtrato attraverso una garza e applicato sugli occhi chiusi come un impacco).

Molto efficace è anche il limone, il cui succo deve essere applicato negli occhi, la malva, ma il rimedio più immediato resta l’acqua fredda, consigliata soprattutto per la congiuntivite virale, per dare sollievo a dolore e prurito.

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