A tutti sarà capitato, qualche volta, di notare una vera e propria sorta di ragnatela rossa che affiora sottopelle sulle gambe o sul viso, oppure ben visibile sulla sclera, la parte bianca dell’occhio. Questa si forma in caso di rottura dei capillari, i piccoli vasi sanguigni che trasportano le sostanze nutritive e tanti altri elementi. Il disturbo causato dai capillari rotti, che si chiama anche teleangectasia, può essere accompagnato da una forte sensazione di fastidio e di bruciore; ecco quali sono le sue cause principali.

Le possibili cause che provocano i capillari rotti

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Le cause che possono portare alla rottura dei capillari sono diverse, anche se la più importante è indubbiamente legata a un elemento tipicamente ereditario: la delicatezza dei capillari è una condizione genetica, perciò in questo caso la cosa migliore che possiamo fare è svolgere un’appropriata azione di prevenzione, per far sì che il disturbo non insorga. Ma tra le altre possibili cause un ruolo viene giocato dagli ormoni, dalla carenza vitaminica, soprattutto per quanto riguarda la vitamina C; se i capillari rotti compaiono soprattutto sulle gambe, molto può dipendere anche dal nostro stile di vita, si dovrebbe evitare il fumo e l’alcol, o perlomeno limitarlo; l’alcol, infatti, dilata i vasi sanguigni, mentre il fumo cancella l’aziona della vitamina C; anche chi conduce una vita prettamente sedentaria può incorrere nel problema, dato che la circolazione del sangue è insufficiente e dovrebbe essere migliorata.
Come abbiamo accennato, oltre alle gambe i capillari possono rompersi anche in viso e negli occhi. Ecco perché.

Capillari rotti nelle gambe

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Abbiamo appena visto che le cause dei capillari sulle gambe riguardano fattori attinenti ad abitudini e stili di vita, come un consumo eccessivo di alcol o sigarette, oppure una vita troppo sedentaria. Ma altre cause dei capillari visibili sulle gambe possono essere legate alla lesione della parete dei capillari; la dilatazione dei capillari può portare alla comparsa di varici, ovvero di vene varicose. Anche la pressione alta può essere alla base della rottura dei capillari, così come i lividi conseguenti a un trauma possono portare alla loro comparsa.

Capillari rotti sul viso

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I capillari rotti sul viso sono anzitutto poco piacevoli dal punti di vista estetico, e possono essere imbarazzanti per chi li mostra. Generalmente la zona in cui il disturbo si manifesta con più frequenza è quello intorno a bocca e naso, e spesso può essere accompagnato da una fuoriuscita di sangue. Le cause della comparsa di capillari rotti sul viso non sono ancora del tutte note, ma un ruolo è senz’altro giocato dalla già citata predisposizione genetica, anche se l’esposizione al sole eccessiva e senza adeguata protezione solare ha una parte importante nella comparsa del problema. Carenza di vitamina C e forti sbalzi termici possono essere altre ragioni di insorgenza del disturbo.

Capillari rotti negli occhi

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La rottura dei capillari nell’occhio riversa il sangue contenuto nella congiuntiva bulbare, e le cause possono dipendere, ad esempio, da un aumento di pressione a livello degli occhi, scaturita da uno starnuto o da un colpo di tosse forte, da soffocamento, oppure dal sollevamento di carichi pesanti o dalla presenza di vomito; anche sfregarsi l’occhio con le mani troppo vigorosamente può rompere un capillare, e naturalmente un ruolo importante lo giocano i traumi contusivi, la frattura del cranio, l’aumento della pressione intraoculare e intracranica. L’ipertensione, i disturbi della coagulazione, il diabete o il glaucoma possono essere responsabili del disturbo, come infezioni dell’occhio o congiuntiviti. Anche delle complicazioni seguenti, ad esempio, a un’operazione di LASIK può portare alla rottura dei capillari.

Esistono dei fattori di rischio che possono incrementare le possibilità che i capillari si rompano? Sì, ad esempio se si assumono farmaci anticoagulanti (aspirina e Warfarin su tutti), oppure integratori presi in dosi elevate (erba di San Giovanni, ginkgo biloba, zenzero o pepe di Cayenna). Anche gli sbalzi ormonali accusati in gravidanza possono aumentare la fragilità capillare.

I rimedi ai capillari rotti

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La prevenzione, lo abbiamo detto, è sempre la miglior terapia: ecco spiegato il motivo per cui per evitare la rottura dei capillari sarebbe meglio seguire una dieta e uno stile di vita sani ed equilibrati, inserendo quotidianamente nell’alimentazione frutta e verdura contenenti flavonoidi, degli antiossidanti molto potenti che possono portare benefici a livello di circolazione del sangue. Niente fumo e alcol, così come niente junk food, bevande gassate e cibi troppo piccanti o eccessivamente caldi. Assumere tisane depurative come il rooibos o il tè rosso può essere utile, così come evitare di avere una vita troppo sedentaria, per favorire la circolazione sanguigna: una passeggiata al giorno, anche solo di mezz’ora, può aiutare a prevenire diversi problemi ai capillari e non solo. Esistono anche pomate a impiego topico fatte con estratti di mirtillo, edera, ribes nero e vite rossa, che favoriscono proprio la circolazione, mentre l’estratto di centella asiatica è in grado di garantire un’azione vasocostrittrice. Possono essere fatti dei massaggi drenanti, oppure assumere integratori (in caso di alimentazione non equilibrata) capaci di ripristinare il normale apporto di vitamine.

Fra i rimedi naturali, si può optare per un mix di camomilla e olio di rosa da versare nella crema idratante che si usa di solito, oppure per l’olio di vinaccioli, che si può usare a scopo preventivo; anche le creme a estratto di castagno migliorano la circolazione sanguigna e sono utili in questi casi: le si può usare alternandole a degli impacchi di aloe vera, che hanno un’azione astringente e antinfiammatoria.

Nei casi più gravi si può ricorrere al laser, tramite l’intervento di fotocoagulazione laser, che permette di ottenere degli ottimi risultati, soprattutto nel caso in cui i capillari siano decisamente sottili; ne esistono di svariati tipi, durano generalmente 20 minuti e sono necessarie una o più sedute di trattamento. Il laser utilizza un fascio concentrato di energia per scaldare i capillari sottocutanei, mirando a ciascun singolo capillare rotto e rimuovendolo. Molto simile è la terapia della luce pulsata che però colpisce un’area più vasta. Entrambe le tecniche sono però da evitare laddove i capillari siano spessi. Un altro trattamento piuttosto diffuso consiste nell’iniettare modeste quantità di farmaco nelle vene minori, ovvero la scleroterapia, che, pur essendo molto sicuro, spesso può comportare effetti collaterali temporanei, come coaguli di sangue, infiammazione del punto dove avviene l’iniezione, bolle d’aria nel sangue o sviluppo di allergie.

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